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“VivaVoce”: Davide Hjort Di Fabio a Copenaghen

“VivaVoce” Davide Hjort Di Fabio a Copenaghen@Mikkel Kaldal
“VivaVoce” Davide Hjort Di Fabio a Copenaghen@Mikkel Kaldal

Nella sua prima mostra personale “Vivavoce”, Davide Hjort Di Fabio esplora la struttura della memoria e come i ricordi si formano, si conservano e si trasformano nel tempo.

Ispirandosi alle parole di Bell Hooks, nel libro Belonging: A Culture of Place, “We are born and have our being in a place of memory”, Di Fabio lavora con materiali come argilla, oggetti ritrovati e fotografie per evidenziare il ruolo del corpo come archivio vivente.

La mostra, inaugurata alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Stefania Rosini, e aperta al pubblico fino al 13 settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, è basata sulla storia familiare dell’artista e sui paesaggi intorno alla città di Popoli, nel centro Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i suoi nonni dovettero vivere in una grotta di montagna per sfuggire ai bombardamenti sulla città. Quasi 80 anni dopo, Di Fabio torna in questa grotta con la nonna e documenta attraverso dei filmati la loro esperienza condivisa. La grotta, un tempo luogo di rifugio, ora solleva la questione di ciò che definisce veramente una casa: è il luogo fisico o le emozioni che associamo ad esso?

Davide Hjort Di Fabio (1990, Popoli) è un artista italiano che vive a Copenaghen, dove ha appena completato il suo Master presso l’Accademia di Belle Arti. Ha esposto in Danimarca e a livello internazionale (Den Frie Udstillingsbygning, Kunsthal Charlottenborg, Vejen Kunstmusem e Kunsthal Rønnebæksholm). Nel 2023 gli è stato assegnato il premio per il talento “Anne Marie Carl Nielsen” per scultori.

 

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