Il 16 gennaio 2025, in collegamento con l’80º anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau che si celebrerà il 27 gennaio, l’Ambasciatore d’Italia in Polonia Luca Franchetti Pardo ha inaugurato presso l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia la mostra Echi di Speranza: Arte e Memoria dell’Olocausto.
La mostra, curata dallo storico d’arte ed educatore Salvatore Trapani, intende onorare le vittime del campo esplorando i loro ricordi, la resilienza e l’eredità artistica. L’esposizione mira infatti a ricollegare l’arte clandestina prodotta nei campi e quella realizzata da artisti sopravvissuti ai lager alla successiva corrente degli artisti contemporanei cosiddetti “empatici” nella loro rielaborazione attualizzante della memoria dell’Olocausto. Echi di Speranza è dunque un’iniziativa di carattere transnazionale volta a mantenere viva la memoria, promuovendo l’impegno civico contro l’odio e l’intolleranza nel presente e nel futuro grazie a una rosa di undici artisti contemporanei di diversa nazionalità (italiana, tedesca, britannica, australiana, israeliana e statunitense), sia vivi che passati, dalla forte tempra e personalità.
«Siamo forse l’ultima generazione ad avere avuto un contatto diretto con i sopravvissuti. Abbiamo quindi il compito fondamentale di ricordare e tramandare ciò che i testimoni diretti ci hanno raccontato» ha ricordato l’Ambasciatore Franchetti Pardo, concludendo come «Le due dimensioni di cui si compone questa mostra, legate al Passato e al Presente, inducono a riflettere su come il legame tra il passato e il presente siamo noi. Soltanto noi possiamo assicurare questo collegamento attraverso la nostra sensibilità, la nostra cultura e il nostro impegno civile a mantenere viva la memoria della Shoah».
La mostra, patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia, si è avvalsa della collaborazione del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau e del Museo di Sachsenhausen (Brandeburgo, Germania) grazie al prestito di alcuni disegni realizzati da prigionieri internati nei due campi. Sono inoltre partner del progetto il Centro Studi per la Stagione dei Movimenti di Parma e il Goethe-Institut di Cracovia. Hanno preso parte all’inaugurazione, insieme a numerosi artisti esposti, il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Matteo Ogliari, il formatore del Museo di Auschwitz-Birkenau Michele Andreola, il Direttore del Goethe-Institut di Cracovia Claus Heimes e il curatore Salvatore Trapani.
La mostra rimarrà visitabile fino al 14 marzo 2025.