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Oman, il sultanato punta su agricoltura e pesca, cercando investimenti

Oman, il sultanato punta su agricoltura e pesca, cercando investimenti
Oman, il sultanato punta su agricoltura e pesca, cercando investimenti

L’Oman punta a diventare un centro logistico per la produzione e la distribuzione di prodotti agricoli e ittici nell’area del Golfo, dell’Africa orientale e dell’Indopacifico, favorito dalla propria posizione geografica e dagli ottimi rapporti con l’India, con cui il sultanato sta negoziando un accordo di libero scambio. Con questo obiettivo il Paese ha intensificato gli investimenti e i partenariati con enti privati per migliorare la produttività e incoraggiare l’adozione di nuove tecnologie.

Per quanto riguarda la pesca, grazie al clima favorevole e a oltre 3.000 chilometri di coste, l’Oman rappresenta già oltre il 31% della produzione della regione, ma il Governo sta ulteriormente aumentando il suo sostegno al settore attuando il documento programmatico “Fisheries and Aquaculture Vision 2040″. I prodotti di acquacoltura omanita hanno di recente incontrato gli standard fitosanitari dell’Unione Europea, circostanza che apre loro significative opportunità di importazione nei Paesi europei. L’Oman è inoltre attivo nei processi di trasformazione di prodotti ittici, come il pesce lanterna, che vengono processati e congelati per essere successivamente esportati. È in espansione invece la domanda interna di prodotti come farine e oli di pesce, che vengono importati per essere utilizzati per la produzione di mangimi animali.

In agricoltura sono allo studio metodi e colture innovativi e sostenibili per ridurre il deficit della bilancia commerciale alimentare anche se, nel prossimo futuro, l’Oman rimarrà comunque un importatore netto di cibo, considerata la popolazione in continua crescita. Nell’ambito di questi sforzi, sono stati realizzati diversi progetti per aumentare le precipitazioni, come la creazione di 13 stazioni di semina piovana che hanno contribuito ad un incremento delle piogge del 15-18%. Inoltre, diversi centri di ricerca e sviluppo, da poco istituiti, stanno progressivamente meccanizzando e modernizzando le tecniche di coltivazione. Tra queste operazioni rientra lo sviluppo dell’agricoltura idroponica, grazie al supporto tecnologico di Paesi Bassi e Cina. Il Paese appare in particolare interessato a investimenti in nuove tecnologie per quanto riguarda le coltivazioni di cipolle, aglio e patate, e c’è l’intenzione di sviluppare ulteriormente la coltivazione dell’uva. L’attenzione in particolare è sullo sviluppo dell’area di Salalah, dove abbondano terreni con acqua e infrastrutture adeguate.

Un ruolo nella crescita di questi settori potrebbe averlo anche l’Italia. Secondo quanto emerso, i vertici dei consorzi assegnatari di un progetto di idrogeno verde, che utilizza acqua ed energia in eccesso, caldeggiano collaborazioni con aziende italiane per avviare attività agricole sfruttando queste risorse. L’Italia nel frattempo sta esplorando altre partnership: l’Istituto Mediterraneo per l’Asia e l’Africa (ISMAA) ha intenzione di avviare con Confagricoltura la creazione di un distretto agroalimentare nel sud dell’Oman, zona in cui si concentrano le maggiori colture. Mascate guarda poi a Roma con interesse per quanto riguarda la vendita di macchinari per la coltivazione e la lavorazione. Iniziative di cooperazione analoghe sono state peraltro intraprese nel settore ittico, dove l’apporto italiano sarebbe soprattutto in termini di know how.

Delle opportunità commerciali in Oman in questi settori si discuterà dal 2 al 6 dicembre 2024 durante la sesta edizione di Oman Agrifood 2024, un’esposizione annuale che raccoglie i maggiori decisori politici e sviluppatori di tecnologie nel campo agricolo, ittico e dell’industria alimentare.

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