Entro il 2050 gli Emirati Arabi Uniti (EAU) prevedono di assumere un ruolo da protagonisti nel mercato dell’idrogeno grazie alla propria posizione geografica e alle condizioni climatiche favorevoli, accompagnate dalla presenza in loco di ingenti giacimenti di gas naturale.
La Strategia Idrogeno 2050 degli EAU, lanciata a fine 2023, prevede lo sviluppo di catene di approvvigionamento, la creazione di cinque “oasi dell’idrogeno – impianti deputati alla produzione di idrogeno – e un intenso programma di ricerca, dedicato allo sviluppo di nuove tecnologie con l’obiettivo di abbattere i costi di produzione.
Le tappe della Strategia prevedono una produzione di 1,4 milioni di tonnellate l’anno (mtpa) di idrogeno al 2031. Di queste, secondo l’azienda energetica locale Masdar, 1 mtpa sarà idrogeno verde a basse emissioni ricavato da fonti rinnovabili, mentre i restanti 0,4 milioni di tonnellate saranno idrogeno blu, prodotto cioè utilizzando gas naturale e immagazzinando la CO2 prodotta. La quantità totale di idrogeno salirà a 7,5 milioni nel 2040 per poi raggiungere un volume pari a 15 milioni nel 2050. Tra gli investimenti più significativi emerge il progetto nel porto di Abu Dhabi per la produzione di idrogeno verde e ammoniaca, con l’installazione di un impianto di elettrolisi, supportato da un impianto fotovoltaico da 2 Gigawatt (GW). L’elettrolisi è il processo per separare l’acqua in idrogeno e ossigeno e per il quale serve energia.
Il Paese del Golfo sta inoltre investendo nella formazione e in ricerca e sviluppo. Tra le iniziative formative avviate c’è l’istituzione del centro Mohammed Bin Rashid Al-Maktoum di Dubai, attivo dal 2023 nel settore della formazione di alto livello e incubatore di start-up innovative nel settore energetico.
Con l’obiettivo di creare un mercato regionale dell’idrogeno, Abu Dhabi sta quindi rafforzando la collaborazione con i Paesi del Golfo e con altri partner internazionali. Nella prospettiva di sviluppare l’export, infatti, gli EAU hanno sottoscritto diversi accordi e protocolli d’intesa, anche fuori dalla regione e Masdar sta per esempio valutando l’utilizzo del Corridoio meridionale del gas (Sgc), usato oggi per portare il gas naturale dall’Azerbaigian all’Europa, per esportare idrogeno verde. Intanto, nell’ottobre del 2022 è stata effettuata la prima spedizione di ammoniaca in Germania.
Produrre significativi volumi di idrogeno a costi competitivi non è al momento facile, ma è un elemento importante per la decarbonizzazione dei settori strategici a partire da quelli della chimica, dell’acciaio e della raffinazione.