Va avanti a grandi passi il progetto del cavo elettrico sottomarino che, attraversando il Mar Nero, trasporterà energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dal Caucaso meridionale all’Europa. Ora che la società italiana di consulenza di ingegneria energetica CESI ha reso noto l’esito positivo dello studio di fattibilità tecnica ed economica, la Georgia è pronta ad entrare nella “fase attuativa” del progetto, con l’emissione di una prima serie di bandi nel 2025-2026 per le valutazioni d’impatto ambientale e sociale e ulteriori ricerche relative al letto marino necessarie per la progettazione del cavo e di tutta l’infrastruttura fisica nonché la sua integrazione con un cavo per la fibra ottica, e la successiva pubblicazione dei bandi – si stima nel 2026 – per la costruzione dell’infrastruttura vera e propria.
Il progetto, ideato dal Governo georgiano, è al centro del partenariato strategico firmato nel dicembre 2022 tra Georgia, Azerbaigian, Romania e Ungheria, nonché dell’apposita joint venture fondata da questi Paesi proprio per l’effettiva attuazione dello stesso, alla quale si è unita successivamente anche la Bulgaria. Nella realizzazione dell’infrastruttura, Tbilisi può contare sull’appoggio della Banca Mondiale che, nell’ambito dell’apposito programma Enhancing Energy Security through Power Interconnection and Renewable Energy (ESPIRE), destinerà un totale di 500 milioni di dollari all’implementazione delle tre fasi del progetto, i cui relativi bandi rispondono ai principi e agli standard del prestatore mondiale in materia di contratti e gare. Il progetto è infine fortemente sostenuto dalla Commissione Europea, in quanto l’importazione di energia rinnovabile dalla Georgia contribuirà al processo di diversificazione degli approvvigionamenti energetici e al raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici del blocco regionale.
Nella prima fase ormai conclusa del progetto, l’azienda italiana CESI era stata incaricata di determinare le capacità del cavo, stimare i costi di costruzione, condurre analisi economiche, nonché delineare una strategia per l’aggiudicazione e la costruzione del progetto. L’azienda ha altresì svolto ricerche di tipo ambientale e sociale in territorio georgiano e romeno, ponendo le basi per i prossimi studi di natura geotecnica, geofisica, ecologica e archeologica del letto marino. CESI ha infine identificato una possibile rotta terrestre e marittima per l’infrastruttura del cavo.
Un progetto strategico per la sicurezza energetica dell’Europa
Collega i sistemi energetici europei e georgiani con un’infrastruttura ad alta tensione di circa 1.200 km e 1.000 MW di capacità, il progetto del cavo sottomarino del Mar Nero, noto come “BSSC – Black Sea Submarine Cable”, non solo si inserisce nel processo di transizione verde e di resilienza energetica promosso dall’Unione Europea, ma ambisce inoltre ad aumentare i legami intra e inter regionali tra il Caucaso meridionale e il continente, attraverso la Georgia, l’Azerbaigian, la Romania, l’Ungheria e, in prospettiva, la Bulgaria. Oltre al trasporto di energia rinnovabile dal Caucaso meridionale ai Paesi dell’UE sud-orientale, è prevista l’integrazione di un cavo in fibra ottica per migliorare i flussi di dati tra i quattro Paesi coinvolti. Il progetto esplora infine le opportunità di utilizzare le infrastrutture esistenti per il transito dell’idrogeno verde.
A testimonianza della sua importanza, il progetto è stato incluso nelle proiezioni di sviluppo della rete sincrona dell’Europa continentale elaborate dall’Associazione europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’elettricità (Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’elettricità – ENTSO-E).