Il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) e il fondo per la popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA), in collaborazione con l’Associazione italiana Donne per lo Sviluppo (AIDOS) e con il sostegno dell’Agenzia Italiana per lo Cooperazione allo Sviluppo (AICS), ha oggi organizzato presso la Farnesina il seminario internazionale “Migrazione e Dividendo Demografico: mobilità dell’Africa Sub-Sahariana”.
L’evento è stato aperto dal Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo Giorgio Marrapodi, seguito dal Direttore della Comunicazione e Partenariato Strategico di UNFPA Arthur Erken, e dall’inviata Speciale ONU per i Giovani Jayathma Wickramanayake.
Il seminario ha visto anche la partecipazione di esperti italiani e internazionali che hanno illustrato dati, tendenze e politiche socio-economiche sulle sfide e le opportunità del dividendo demografico nell’Africa subsahariana, e sul nesso con le dinamiche migratorie.
Circa il 42% della popolazione Africa subsahariana è di età compresa tra i 10 e i 24 anni. Si stima che appropriati investimenti in capitale umano e corrette politiche di sostegno al lavoro a favore dei giovani nei paesi dell’Africa Subsahariana possano valere almeno500 miliardi di dollari all’anno per 30 anni, pari a circa un terzo del PIL attuale della regione.
Con una popolazione di 1,2 miliardi, la popolazione africana raggiungerà 1,7 miliardi nel 2030 e 3 miliardi nel 2063. Con il crescere della popolazione africana, aumenta anche il tasso di migrazione. Il seminario ha evidenziato la necessità di un approccio integrato multisettoriale/multipartner per agire sulle cause profonde della migrazioni forzate e sulle sfide interconnesse, affinchè la regione dell’Africa Sub – Sahariana trasformi la sfida del dividendo demografico in una opportunità
L’Agenzia delle Nazioni Unite UNFPA è grata per il sostegno assicurato dall’Italia, con un contributo 12 milioni di dollari erogato nel 2017 indirizzato a iniziative di protezione della salute e della vita di donne e ragazze nei paesi partner.
Nel suo indirizzo di apertura, Giorgio Marrapodi ha detto che “l’obiettivo è sbloccare il potenziale socio-economico della più grande percentuale di popolazione giovanile mai esistita prima d’ora nella storia. Diventa un imperativo concentrare la nostra azione, le nostre risorse ed il nostro impegno nel mettere questi giovani nelle condizioni di poter esprimere pienamente il loro potenziale umano, sociale ed economico, a beneficio loro e delle loro comunità”.
“Visto l’altissima percentuale di giovani presenti nella regione – ha affermato Arthur Erken – la maggior parte dei paesi dell’Africa subsahariana è pronta a mettere in pratica il dividendo demografico. Ma per fare questo, i giovani africani hanno bisogno di decidere in merito alle proprie politiche di riproduzione. Negli ultimi quattro anni – ha aggiunto Erken – i programmi di UNFPA hanno aiutato oltre 17 milioni adolescenti ad avere accesso ai servizi sanitari sessuali e riproduttivi.”
L’inviata ONU Jayathma Wickramanayake ha concluso che “i giovani di oggi rappresentano la generazione più in movimento della storia, costantemente alla ricerca di posti di lavoro e opportunità che travalicano i confini nazionali. Occorre dare un più forte e convinto riconoscimento al ruolo importante che i giovani giocano nel raggiungimento dello sviluppo sostenibile, e ai loro contributi positivi sia per le comunità di origine che per quelle ospitanti “.