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Sereni, da CEDU azione a tutela donne e parità di genere

“La Convenzione Europea per la salvaguardia diritti umani costituisce un sistema di protezione che ancora oggi non conosce eguali, proteggendo più di 830 milioni di persone in 47 Stati europei e per questo l’Italia è fiera di aver ospitato settanta anni fa a Roma la cerimonia per la sua firma”. Lo ha dichiarato la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni intervenendo in videoconferenza all’evento commemorativo della firma della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti umani (CEDU), organizzato dall’Università “La Sapienza”.

Redatta nell’ambito del Consiglio d’Europa e firmata a Roma il 4 novembre 1950, alla Convenzione aderiscono tutti gli Stati membri del Consiglio. Nel 1959 poi è nata la Corte di Giustizia Europea.

“A tanti anni dall’adozione della CEDU – ha detto Sereni – non si può non constatare la sua capacità di rimanere al passo con le nuove sfide globali. L’adozione, nel corso degli anni, di diversi Protocolli aggiuntivi ha permesso di integrarla con diritti nuovi ed emergenti, di ampliare la portata dei diritti già garantiti, di creare meccanismi e procedure più avanzate per la tutela dell’individuo”.

“Possiamo oggi constatare – ha proseguito la Vice Ministra – l’impatto positivo che la CEDU ha avuto sulla legislazione e sulle politiche nazionali degli Stati Membri, come nel caso delle violenze e delle discriminazioni di genere. Intervenendo sulle risposte spesso inadeguate degli Stati di fronte a questi casi, che lasciavano molte donne prive di qualunque protezione, la Corte di Giustizia Europea ha contribuito con coraggio e convinzione a colmare queste lacune, fornendo una efficace tutela giurisdizionale alle vittime. I giudici di Strasburgo hanno interpretato estensivamente il dettato della Convenzione e le sentenze della Corte a favore dei diritti delle donne sono state spesso dirompenti affermando concetti fondamentali e allargando il concetto di violenza contro le donne ai casi di violenza psicologica, di stalking e di cyberviolenza”.

“Anni di riforme – ha evidenziato Sereni – hanno rafforzato il sistema della Convenzione, ma rimangono aperte importanti sfide. Il momento storico ci impone di trovare il giusto contemperamento tra la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e le esigenze di tutela della salute pubblica. Anche in vista della Presidenza italiana del Consiglio d’Europa tra il novembre 2021 e il maggio 2022, l’Italia vuole impegnarsi con determinazione affinché la CEDU continui ad essere la stella polare per la difesa della dignità e dei diritti umani di ciascuno. La prossima riunione Ministeriale del Consiglio d’Europa ad Atene, il 4 novembre – ha concluso la Vice Ministra – sarà un’occasione importante per ribadire l’importanza che attribuiamo alla Convenzione”.

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