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Intervento del Ministro Bonino alla Conferenza Italia – America Latina e Caraibi

(Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Un caloroso benvenuto e un ringraziamento per esser qui a tutti voi. Siete talmente tanti che mi scuserete se non vi nominerò singolarmente. Nel salutarvi, desidero preliminarmente congratularmi per il metodoseguito nell’articolato lavoro preparatorio di questo appuntamento



Ci eravamo prefissi che questa VI Conferenza fosse “costruita” congiuntamente daiPaesi membri dell’IILA, di tutta l’America Latina e dell’area caraibica. Abbiamo centrato questo obiettivo e – lo sottolineo con orgoglio – abbiamo innestato un cambio di marcia che, anche per il metodo di lavoro adottato, fungerà da volano nell’avvicinamento alla Conferenza del 2015. Un appuntamento che coinciderà con l’EXPO Milano e che con essa condividerà alcune tematiche sulle sfide cruciali per il futuro dell’umanità: dalla sicurezza alimentare allo sviluppo sostenibile, dall’accesso alla nutrizione al miglioramento della qualità nel modo di vivere, anche nella prospettiva dell’elaborazione in corso dei nuovi Obiettivi post-Millennium Development Goals.


Da 10 anni stiamo camminando “insieme verso il futuro” come dichiara lo slogan delle Conferenze. I rapporti tra i nostri popoli hanno però radici secolari e precedono la nascita delle entità statuali moderne cui apparteniamo.


Quello tra Italia e America Latina è un legame sedimentatosi con il succedersi di intere generazioni. La presenza italiana nel sub-continente latino-americano (la comunità di origine italiana è di quasi 20 milioni di persone di cui circa 2 milioni con passaporto italiano) ha alimentato nel tempo un prezioso flusso di idee, di contatti e di cultura che ha ulteriormente arricchito una relazione privilegiata, fondata su vincoli di amicizia e valori condivisi. Si tratta per noi di un patrimonio inestimabile valore e di una risorsa di altissima valenza strategica .


Anche per questa ragione, l’Italia ha da sempre creduto che l’America latina dovesse diventare una grande area di benessere e prosperità saldamente legata all’Unione europea ed in particolare a quei Paesi, come il nostro, che guardano con naturale simpatia ed interesse allo sviluppo della regione.



Le Conferenze sono momenti speciali di riscoperta e di rinnovato proposito. E voglio sottolineare di come si tratti di un impegno perseguito con tenacia dal governo italiano sostenuto dal Parlamento, dalle molteplici, qualificate istanze della Società italiana, dai territori, dagli imprenditori e dalle comunità italo-latinoamericane.



L’America Latina e Caraibi negli ultimi due decenni hanno vissuto uno straordinario risveglio economico, culturale e politico. Sono diventati laboratori di politiche pubbliche ideate con coraggio per rispondere alle sfide sociali che la globalizzazione ci impone, ottenendo risultati considerevoli in termini di riduzione della povertà. Che ci sia ancora da fare è ovvio; che abbiate fatto molto è altrettanto sotto gli occhi di tutti.


Questa crescita porta con sé nuove sfide e responsabilità globali, a cui l’America Latina sta tentando con coraggio di dare delle risposte. Lo testimonia la presenza di due Paesi della regione nel G-20 (Brasile e Messico. Lo testimonia altresì la vostra stessa ricerca di aggregazioni regionali, dal MERCOSUR (Mercato Comune del Sud) al più recente UNASUR (Unione delle Nazioni Sudamericane), ma anche il CARIFORUM (Caribbean Forum), o l’ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe) o l’Alleanza del Pacifico (credo se ne contino 14!). Forme di “integrazione” su base di prossimitàora geografica, ora socialeo politica ma tutte comunque finalizzate alla una ricerca di coordinamento multilaterale che possa meglio rispondere alle sfide di un’accelerata interdipendenza poste dalla globalizzazione.


È lo stesso percorso che scelse l’Italia nella sua partecipazione al processo di integrazione comunitaria. È lo stesso percorso che caratterizza l’approccio italiano a ricondurre nell’ambito multilaterale delle Nazioni Unite le tante crisi che emergono su uno scenario internazionale in continua evoluzione.


Rafforzamento dell’integrazione a livello europeo, sostegno alle forme d’aggregazione regionale, cooperazione paritaria e pragmatica su sfide comuni costruiscono delle costanti della politica estera italiana.



Oggi più che mai – di fronte a sfide che sono per loro natura “globali” -occorrono analisi condivise e risposte coordinate. Si tratta di mettere in moto geometrie inedite, idee nuove che tengano conto anche dei contributi che possono emergere dalla società civile, dal mondo del lavoro e da quello della cultura.


E – proprio nel coinvolgimento a largo spettro delle varie componenti dello nostre società e nei loro importanti contribuiti – ritengo si possa individuare il segreto della longevità delle Conferenze Italia- America Latina: dei fora periodici di incontro ad alto livello politico ma allargati alle imprese e alle componenti della società civile.



Uno dei temi prioritari al centro dell’Agenda di questi due giorni di lavori è quello della “crescita economica di qualità”, vale a dire una crescita che sappia tener conto dell’impatto sulla vita degli individui sulla base di criteri di inclusività e di sviluppo sostenibile, che sappia offrire opportunità dignitose ai giovani.


Un elemento decisivo per vincere questa sfida è quello della maggiore integrazione tra la regione latino americana e caraibica e di questa con l’Unione Europea. Come disse il poeta e intellettuale Octavio Paz, “la relazione tra Europa e America Latina non deve tanto preservare una tradizione quanto costruire un futuro comune”.


Dobbiamo rinunciare a protezioni settoriali anche se il ritmo di questo processo sarà realisticamente scandito nel tempo.



Con altrettanta determinazione andrà affrontato il tema migratorio. L’immigrazione italiana ha contribuito, talvolta in modo determinante, a costruire le vostre società creando immediata sintonia e vicinanza tra i nostri popoli.


Oggi, i latino-americani fanno il percorso inverso a quello dei nostri emigrati. Contestualmente continuano i movimenti degli Italiani verso i vostri Paesi. In molti casi non si tratta più di scelte di vita, ma di professionalità in costante movimento pronte a cogliere le straordinarie opportunità offerte dal vostro continente.



Permettetemi di cogliere questa occasione per assicurare la massima apertura italiana verso tutte quelle iniziative e proposte che mirano a facilitare l’ingresso e il soggiorno dei nostri amici latino americani in Italia.



Un altro settore in cui si impone la necessità di un rafforzato coordinamento è la lotta alla criminalità organizzata.



Le opportunità della globalizzazione, di una liberalizzazione complessiva di scambi e della circolazione delle persone è stata colta dal crimine organizzato ancor prima che sorgesse la consapevolezza dell’esigenza di raccordo e coordinamento operativo fra le competenti Autorità dei singoli Stati.



Posso qui citare la positiva esperienza del SICA (Sistema di Integrazione Centro Americana) che vede l’Italia insieme a vari Paesi della regione centro-americana coordinarsi nella lotta al crimine organizzato. Come per il crimine organizzato, vi sono molti altri ambiti in cui poter ulteriormente sviluppare e rafforzare la nostra cooperazione. I lavori della Conferenza potranno essere utili per meglio definire un percorso comune.


Non manca lo spirito e la volontà di cooperare. L’Italia offre lo strumento di questa Conferenza e il sostegno costante all’IILA, per il cui funzionamento sono stati in questi giorni stanziati 500.000 Euro aggiuntivi. I vostri delegati all’IILA, in uno sforzo congiunto, hanno redatto la dichiarazione conclusiva della Conferenza, dimostrando come l’Istituto sia la “casa comune di tutti noi”.


I delegati hanno quindi unanimemente deciso di aprirla alla valutazione dei Paesi caraibici che a loro volta l’hanno integrata con concetti ed auspici di rafforzate collaborazioni con noi e con l’IILA. Abbiamo in tal modo ampliato il raggio del consenso estendendolo al formato CELAC (Comunità degli Stati Latino Americani e Caraibici). Auspico che dalla Conferenza emerga un percorso comune su cui si possa proseguire, anche nei confronti delle Nazioni Unite e delle associazioni regionali. Crediamo tutti in un mondo più rappresentativo. Abbiamo di fronte due giorni di intensi lavori e non vogliamo che si disperda la positiva energia che gli ultimi mesi hanno portato. Auspico che già nel 2014 cominci il percorso preparatorio per la VII Conferenza a Milano, che coincide con l’Expo e con l’anno della cultura Italia – America Latina. Si tratta di una coincidenza non casuale che lascia immaginare relazioni intense, già a partire dalle mie visite nei vostri Paesi a partire dai primi mesi dell’anno prossimo.


Per questo Governo l’America Latina e i Caraibi sono una priorità: lo dimostra il fatto che, in appena sei mesi, ci siano già state molte visite politiche nei vostri Paesi, e oggi lo evidenzia ulteriormente l’importante presenza di miei colleghi ministri nelle sessioni tematiche.


Buon lavoro quindi ed ancora benvenuti!

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