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Intervento del ministro Mogherini all’evento “Africa e Italia: cooperazione scientifica per lo sviluppo sostenibile”

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Desidero ringraziare le personalità presenti alla Giornata dell’Africa, con la quale anche noi qui in Italia celebriamo quest’anno il cinquantunesimo anniversario della fondazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana.



L’Africa di oggi è un continente in profonda trasformazione (in campo politico, sociale ed economico) e, se siamo qui oggi, è per contribuire a far si che sia un attore sempre più importante nello scenario internazionale.



Negli ultimi dieci anni, gli investimenti diretti esteri in Africa sono più che duplicati mentre il tasso di crescita medio si è assestato su livelli del 5% annuo.



Si stima che, da qui al 2016, l’Africa potrebbe accogliere il 30% degli investimenti offshore mondiali Inoltre, grazie al controllo del 10% delle riserve mondiali di petrolio e dell’8% di quelle di gas, è verosimile attendersi che in un futuro non lontano alcuni degli Stati africani possano raggiungere alti livelli di PIL pro capite.



Dal punto di vista sociale, è aumentato il tasso di partecipazione all’istruzione secondaria, la speranza di vita, il ruolo delle donne nella società civile. Parallelamente il tasso di mortalità infantile è diminuito in gran parte dei Paesi.



Secondo i dati della Banca africana di Sviluppo, la classe media è triplicata negli ultimi 30 anni. Nel 2060 sarà costituita da 1,1 miliardi di persone, ovvero il 42% degli oltre due miliardi di africani che le previsioni demografiche attribuiscono al Continente.



Sono dati significativi, espressione di un Continente in rapida trasformazione. Ben lontano dagli stereotipi di guerra, fame e povertà a cui siamo assuefatti .Con questa iniziativa vogliamo promuovere tra gli italiani piena consapevolezza di questo quadro in movimento, in evoluzione, attraversato da contraddizioni e complessità..



L’Italia vuole inserirsi in queste dinamiche valorizzando sia la presenza storica, sia quella più recente che ha contribuito alla crescita sociale ed infrastrutturale dell’Africa.



L’Iniziativa consiste in una serie di progetti, eventi ed occasioni di scambio e di incontro tra i partner africani e le eccellenze italiane, utili alla crescita sostenibile del Continente. E’ un progetto concreto, destinato ad arricchirsi dei contributi che i diversi settori della società italiana ed africana vorranno apportarvi.



Alcuni esempi. Il 13 febbraio è stato presentato in Parlamento il Rapporto dell’ISPI su “La Politica dell’Italia in Africa”. Il 20 febbraio si è tenuto il Segmento Agricoltura della Iniziativa, alla presenza di diversi Ministri africani; il 13-14 ottobre, dedicheremo alla Farnesina un incontro ministeriale al settore dell’energia elettrica, con la presentazione, in anteprima mondiale, dell’estratto Africa del World Energy Outlook dell’AIE. A novembre, organizzeremo un convegno sull’arte africana contemporanea, presentando la mostra “Imago Mundi”. Il 27 novembre, durante la Presidenza italiana dell’UE, ospiteremo la quarta Conferenza Ministeriale su Migrazione e Sviluppo, nel quadro del Processo di Rabat che riguarda l’Africa Occidentale ed è nostra intenzione proporre una analoga iniziativa con i Paesi dell’Africa Orientale.



Sta a tutti noi diffondere e promuovere le opportunità dell’Africa, approfondendone le potenzialità. I tanti africani che vivono in Italia, rafforzando ed arricchendo il nostro Paese, hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle loro comunità e dei loro luoghi di origine e per aiutarci a intensificare i nostri rapporti bilaterali.


Anche grazie a loro l’Iniziativa Italia-Africa può costituire un’occasione per arricchire il dibattito sulle grandi sfide globali della sostenibilità, come quelle che verranno affrontate in occasione di EXPO 2015 a Milano. “



EXPO, con il suo tema “Nutrire il pianeta. Energia per la Vita”, si propone di diffondere la cultura di un migliore uso delle risorse, della terra e dell’acqua in particolare, per ottenere la riduzione dello spreco alimentare e delle disfunzioni dovute a una cattiva alimentazione. Sono lieta che 41 Paesi africani abbiano già aderito a EXPO e spero altri potranno assicurare la partecipazione ad un evento così rilevante per gli obiettivi di crescita del pianeta.



* * *


Ma non possiamo pensare alla crescita di domani se non affrontiamo i drammi di oggi. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per evitare che tragedie come quelle che avvengono al largo di Lampedusa continuino a ripetersi. Per far questo dobbiamo guardare lontano. Lontano nel tempo, ponendoci in una prospettiva di 10-20 anni, immaginando e contribuendo a determinare le dinamiche e gli scenari giusti. Lontano anche geograficamente: guardando molto più a sud delle nostre sponde, all’Africa Sub-Sahariana, e dare il nostro contributo alla stabilizzazione di quelle aree dalle quali, la disperazione per il presente e la speranza di un futuro migliore spinge chi può, a partire.


Vogliamo dare il nostro contributo per rimuovere le cause profonde delle situazioni di crisi e instabilità, che purtroppo persistono – a fianco ai tanti punti di forza e ai tanti positivi risultati conseguiti in questi anni – nel Continente.



Una fascia di instabilità si estende dall’Atlantico al Mar Rosso, con i suoi vertici in Mali, Somalia, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana, alimentando un rapporto di tensioni da e verso il Nord Africa.



L’Italia continuerà a fornire il proprio sostegno per la stabilità del Continente, in stretto raccordo con il resto della comunità internazionale.



Dei 55 Paesi africani, 10 sono d’interesse prioritario della nostra Cooperazione. Contribuiamo alle strategie internazionali di risoluzione delle crisi in Repubblica Centrafricana e Sud Sudan. Sosteniamo una Somalia stabile, condizione essenziale per la sicurezza del Corno d’Africa. E’ interesse dell’Italia assicurare la stabilità e lo sviluppo a lungo termine del Mali, del Sahel e del Golfo di Guinea.



Sempre sotto il profilo della sicurezza, preoccupa l’incremento delle violenze di gruppi armati ed estremistici.



Ha suscitato grande commozione il rapimento delle studentesse liceali in Nigeria, definito dalla Corte penale internazionale un crimine contro l’umanità. E’ un atto terribile, un attacco a ragazze che attraverso lo studio cercavano di costruirsi migliori opportunità di vita.



I terroristi che hanno rapito le studentesse hanno inteso colpire il progresso e lo sviluppo della promettente generazione di un Paese divenuto la prima economia africana, e con prospettive molto incoraggianti. Rinnoviamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza al Governo nigeriano ed a tutti i Governi africani nella loro azione in difesa del diritto all’istruzione, delle libertà civili, della dignità della persona umana ed in particolare delle donne.



Al Consiglio Affari Esteri del 12 maggio, ho chiesto un’azione coordinata degli Stati membri e dell’Unione Europea, insieme agli altri attori della comunità internazionale, per assistere nelle operazioni di liberazione delle ragazze. Molti Stati si sono già mobilitati per assicurare un sostegno alla Nigeria nelle più ampie politiche di lotta al terrorismo, di sviluppo socio economico e di promozione dei diritti umani.



L’Italia ha organizzato negli anni scorsi numerosi corsi di formazione delle forze di sicurezza nigeriane nelle attività di contrasto al crimine, alla corruzione, al terrorismo e per una migliore gestione delle frontiere marittime e terrestri. Restiamo impegnati a farlo, in stretto raccordo con le autorità nigeriane e con i partner internazionali.



Abbiamo voluto dedicare questa giornata al tema della cooperazione scientifica, che si è rivelato un settore importante nell’ambito del processo di integrazione, libertà e sviluppo, iniziato nel 1963, proseguito nel 2002 con la costituzione dell’Unione Africana e destinato a rafforzarsi e ad allargarsi ad altri campi di collaborazione.



Ringrazio l’Accademia Mondiale delle Scienze, con sede a Trieste, che continua ad impegnarsi con dedizione dalla sua fondazione nel 1984 per la diffusione della consapevolezza del ruolo della scienza e della cooperazione scientifica per la crescita e lo sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione ai Paesi del Continente africano.



Sono lieta che quest’anno verrà premiato uno scienziato africano di assoluto valore, il Professore Jean-Pierre Ezin, Commissario per l’Istruzione, la Scienza e la Cultura della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, già Commissario per la Risorse umane, la Scienza e la Tecnologia dell’Unione Africana.



Come affermato nell’atto costitutivo dell’Unione Africana, l’Africa deve dotarsi di un ambizioso programma di sviluppo scientifico e tecnologico per contribuire al benessere ed al miglioramento della qualità della vita della sua popolazione. Il Piano di Azione consolidato africano per la Scienza e la Tecnologia dell’Unione Africana, conforme agli obiettivi del Nuovo Partenariato per lo Sviluppo dell’Africa e sostenuto dall’Unione Europea, punta ad un’Africa ben integrata nelle economie globali e libera dalla povertà.



È questa l’Africa che sta sorgendo e con cui vogliamo interagire sempre di più e sempre meglio. Mi fa particolarmente piacere annunciare oggi che a partire dal 2015 Torino ospiterà la prima Conferenza biennale Italia – Africa, sul modello delle Conferenze Italia- America latina. Vi ringrazio per la vostra partecipazione ed auguro a tutti buon lavoro.

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