Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Valensise: “Accesso a carriera diplomatica: i concorsi” (Corriere della Sera)

Ho letto con interesse l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia del 26 febbraio, dedicato alla burocrazia e al merito, e ho trovato molto fondate le sue considerazioni su reclutamento e formazione. Galli della Loggia conosce bene le strutture dello Stato, i suoi punti di forza e di debolezza e meglio dí altri può valutarne anche la storia. Mi ha quindi sorpreso la sua valutazione sulla Farnesina, che si sarebbe «arresa ai tempi nuovi» nei quali «il criterio del merito è virtualmente scomparso».


Il ministero degli Esteri mantiene un sistema di reclutamento ispirato al píù rigoroso rispetto del merito. Si entra esclusivamente per concorso pubblico. In particolare, il concorso di accesso alla carriera diplomatica è noto per essere oltremodo impegnativo (una prova attitudinale, cinque prove scritte, di cuí due in lingua straniera, un esame orale su dodici materie) e per essere articolato in maniera da evitare anche il minimo favoritismo. L’anonimato delle prove è garantito in forma quasi ossessiva, come si potrà verificare con chiunque vi abbia partecipato come candidato o esaminatore. La migliore dimostrazione di questa assoluta imparzialità è data dal profilo dei giovani che ogni anno superano la dura selezione: giovani che devono solo al loro talento e alla loro preparazione l’accesso in una professione che continua ad attrarre energie vitali e promettenti. Non vi sono altri criteri. La Farnesina è tanto orgogliosa di questo meccanismo fondato sul merito da farne una bandiera per favorire la migliore e più ampia base di reclutamento, indipendentemente da fattori familiari, sociali o di schieramento politico.


Sono certo che se Galli della Loggia potesse osservare da vicino i meccanismi di selezione, al pari di tanti suoi autorevoli colleghi susseguitisi nelle commissioni d’esame nel mio concorso il commissario per l’economia era Federico Caffè, nell’ultimo Marcello Messori ci darebbe atto di un impegno molto serio e di risultati lusinghieri. Gli stessi che vogliamo assicurare, al di là del severo filtro iniziale, per l’intero percorso professionale del nostro personale.


Michele Valensise


Segretario Generale Ministero degli Affari Esteri

Ti potrebbe interessare anche..