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Giro: «Venezuela, l’Italia sostiene il dialogo» (L’Unità)

Il dialogo tra governo ed opposizione in Venezuela continua con discrezione. la seconda sessione del negoziato, tenutasi a porte chiuse, ha portato alcuni risultati incoraggianti. Partecipano ai colloqui i rappresentanti di quasi tutti i partiti dell’opposizione in un clima costruttivo. Entrambe le parti hanno condannato le violenze commesse a partire dal 12 febbraio.


La «Commissione Verità» che il governo aveva creato per indagare sulle vicende degli ultimi due mesi – e che in origine era formata solo da deputati – è stata ampliata con personalità della società civile come chiedeva l’opposizione. Quest’ultima ha dato la propria disponibilità a partecipare alla Conferenza di Pace promossa dal governo, da cui si era tenuta fuori sino ad oggi. Infine, il governo ha concesso finanziamenti a progetti promossi da amministratori locali dell’opposizione. Significativamente, uscendo dall’ultimo incontro, il presidente Maduro ha affermato che «i modelli di società promossi dal governo e dall’opposizione sono compatibili», a dimostrazione del suo interesse per il dialogo.


Per ora il governo non ha invece accolto la richiesta d’amnistia per i detenuti «politici», anche se è stata creata una commissione sanitaria che valuterà attentamente le condizioni di salute dei detenuti. Secondo le autorità la concessione dell’amnistia potrebbe avvalorare la tesi di coloro che sostengono che ci sia stata una risposta eccessiva alle proteste.


Per l’opposizione l’amnistia resta comunque in agenda allo scopo di tutelarsi politicamente e dar seguito anche alle richieste della sua ala più radicale. Il movimento studentesco – iniziatore delle dimostrazioni anti governative – ha deciso per adesso di tenersi fuori dai negoziati ed ha posto come condizione per sedersi al tavolo delle trattative anche la liberazione dei suoi detenuti.


Il dialogo va quindi avanti con alcuni ostacoli, legati alle iniziali posizioni distanti e alle divisioni interne delle parti. La maggioranza dei venezuelani, secondo alcuni sondaggi, sarebbe però favorevole al dialogo. Inoltre si nota in particolare a Caracas, un affievolimento delle manifestazione di protesta, per quanto non del tutto cessate.


La strada per la pacificazione appare ancora lunga e le stesse autorità considerano che si tratti di un percorso a medio termine. Ancora si deve consolidare un clima di fiducia che permetta la maturazione di un accordo su tutti i punti. Il Nunzio apostolico partecipa alle riunioni in quanto testimone con piena soddisfazione delle parti.


L’Italia segue con interesse da vicino l’evolversi della situazione e sostiene il processo in corso.

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