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Mogherini: “Manterremo l`impegno con gli afghani” (Il Manifesto)

II 2014 sarà un anno cruciale per la transizione in Afghanistan, sia dal punto di vista politico sia da quello della gestione della sicurezza. E invece rischiamo di fare l`errore di pensare che con la fine di Isaf non sarà più necessario occuparsi di quel paese, delle sue contraddizioni e della sua faticosa ricerca di democrazia, pace, diritti. Per questo rispondo con piacere agli amici di Afgana, con i quali ho avuto occasione di collaborare in passato e che ringrazio per il sostegno dato in questi anni alla società civile dell`Afghanistan.


Mi si chiede dunque quale sia la strategia del governo per il dopo Isaf. Prima di tutto credo sia fondamentale mantenere l`impegno, preso con la comunità internazionale ma innanzitutto con la società civile afghana, di «non abbandonare» l`Afghanistan con la fine di Isaf. Però bisogna cambiare prospettiva: ogni passo dovrà essere deciso, attuato su richiesta degli afghani e con loro. Così progetteremo il nostro sostegno alle istituzioni e alla società civile, e alle forze di sicurezza afghane, con una residua presenza militare condizionata quindi a una richiesta di Kabul e limitata, eventualmente, solo a funzioni di formazione e assistenza. La strada che abbiamo intenzione di seguire è esattamente quella indicata da Afgana. Sono convinta, d`altra parte, che questo debba essere il tratto distintivo della nostra politica estera in tutte le aree di crisi e di transizione, dall`Ucraina alla Libia. Per rendere concreti questi impegni, appena ci saranno un nuovo presidente e un nuovo governo insediato andrò a Kabul per presiedere, assieme al ministro degli Esteri afghano, la prima riunione della Commissione congiunta prevista dall`accordo bilaterale di partenariato e impostare insieme un lavoro comune. Il sostegno alla società civile, su cui già si è molto lavorato, diventerà l`asse portante del nostro impegno così che dialogo e riconciliazione da un lato e tutela della libertà e dei diritti di tutti dall`altro possano poggiare su un terreno solido, pronto, su forme di partecipazione reale e diffusa. Manterremo e rafforzeremo quindi l`impegno della Cooperazione allo Sviluppo, con iniziative dirette e con il finanziamento a Ong e spero che insieme al Parlamento potremo aumentare le risorse e renderle stabili. Sappiamo bene che serve però anche un serio sostegno internazionale. Con l`Ue si sta lavorando a un piano strategico, per il biennio 2014-2016, e nel nostro semestre di presidenza Ue lavoreremo all`attuazione. Infine sappiamo di doverci concentrare sia sulla riconciliazione interna, con il coinvolgimento politico di tutte le parti, sulla più ampia dimensione regionale e a fine agosto l`Italia parteciperà in Cina, alla riunione del processo di Istanbul. La comunità internazionale ha il dovere, e l`interesse, di continuare a occuparsi dell`Afghanistan e di farlo in modo nuovo, sostenendo un processo di transizione che deve essere prima di tutto in mano agli afghani.

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