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Giro: scienza, Roma continuerà a sostenere il Sistema Trieste (Il Piccolo)

Dal 9 al 13 giugno la Twas, Accademia mondiale delle scienze di Trieste il cui direttore esecutivo è Romain Maurenzi, ospiterà scienziati, diplomatici ed esperti di cooperazione e mediazione scientifica per il corso “Scienza e diplomazia” che vedrà 15 docenti esperti di diplomazia scientifica lavorare con una trentina di aspiranti mediatori diplomatici provenienti da altrettanti Paesi. Mario Giro, sottosegretario agli Affari esteri con esperienza in mediazione internazionale, invitato all`apertura dei lavori, commenta il ruolo della scienza nei rapporti politico-diplomatici.


Twas e Aaas (American association for the advancement of science) offrono questo corso: come giudica l`iniziativa, anche alla luce del rapporto che lega l`Accademia al Ministero degli Esteri?


«L`iniziativa e il rapporto tra Twas e Mae si spiegano da sé: il Polo triestino – che è un`intuizione di Abdus Salam, ma che è stato finanziato dall`Italia sin dagli anni Sessanta – prova come la scienza possa avvicinare i popoli. Aver formato tanti giovani e avere un`Accademia mondiale così attiva dà all`Italia e alla nostra lingua un`anima internazionale e crea legami che possono investire anche la sfera diplomatica».


Dove può essere più utile un intervento diplomatico-scientifico, alla luce dei problemi mondiali di oggi?


«Uno dei settori è quello alimentare, e in questo vedo nell` Expo 2015 una grande opportunità. Pensiamo in particolare alle crisi attorno all`acqua. La scienza può aiutare innovando, laddove le risorse sono scarse o ci sono motivi di litigio o competizione».


Il Sistema Trieste può essere un biglietto da visita per l`Italia. L`Italia è consapevole del suo impatto e dei contributi internazionali che può dare?


«Non se ne rende conto fino in fondo, e questa è una delle mie battaglie: far sì che lo capisca, che la pubblica opinione sappia che in Italia, e a Trieste, si sono formati migliaia di ricercatori dei Paesi in via di sviluppo prima, e delle potenze emergenti poi. C`è una comunità scientifica internazionale che parla italiano, che conosce e ama l`Italia. Per questo promuovo il Sistema Trieste e, appena posso, visito Trieste. Nel recente Africa Day al Mae di Roma, dove la Twas ha avuto un ruolo centrale, come ha detto anche il ministro Mogherini, il polo di Trieste è stato fulcro di riflessioni in tema di promozione e di presenza dell` Italia all`estero. Auspico che i centri di Trieste, per il 50° anniversario dell`Ictp (in ottobre), convochino la comunità scientifica italiana, europea e africana, avviando un confronto che per il 2015 porti alla creazione di una linea d`azioni e programmi di cooperazione scientifica Italia-Africa che coinvolgano anche l`Europa».


Il Mae è da sempre vicino al Polo di Trieste. Il ministero è disposto, in tempi difficili, a continuare a sostenerlo?


«Il governo italiano continuerà a sostenere il Sistema Trieste, come risorsa globale di cooperazione scientifica per lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo far sì che il Polo si radichi sempre più sul territorio, e sia sempre più valorizzato a livello internazionale come patrimonio ed eccellenza per la risoluzione di problemi mondiali che oggi sembrano insolubili. A Trieste germogliano i semi di un futuro migliore, pacifico e più giusto, senza discriminazioni di razze, sesso e religioni. Nello scorso ciclo finanziario europeo è stato approvato un programma comunitario di cooperazione scientifica e tecnologica con l`Africa. È desiderio comune che la nuova Commissione che s`insedierà faccia della scienza un asse delle relazioni tra i due Continenti e l`Italia, specie nel semestre di presidenza, quando lavorerà per far avanzare questa iniziativa. L`Europa ha bisogno di ritrovare nuovo spirito: può farlo ripartendo dalla cultura scientifica e dalla cooperazione con l`Africa, praticando concretamente un ideale di condivisione che favorisca l`unione tra popoli».