Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Tajani: “Bei der AfD gibt es eine rote Linie” (Die Welt)

Tajani: “Bei der AfD gibt es eine rote Linie” (Die Welt)
Tajani: "Bei der AfD gibt es eine rote Linie" (Die Welt)

Antonio Tajani war in seinem Leben Journalist und Offizier der italienischen Luftwaffe, seit vergangenem Herbst ist er stellvertretender Ministerpräsident und Außenminister von Italien. Zuvor bekleidete Tajani hohe Ämter in Brüssel, war von 2017 bis 2019 Präsident des Europäischen Parlaments. Im Gespräch erklärt er, wie die Europäische Volkspartei (EVP) – zu der sowohl Tajanis Forza Italia als auch die CDU/CSU gehört – den rechten Aufwind in Europa für sich nutzen will.

Das Migrationsabkommen, das letzte Woche in Brüssel getroffen wurde, scheint die jahrelangen Spannungen und Meinungsverschiedenheiten zwischen Italien und Europa zu beenden. Sind Sie auch dieser Meinung?

Ja, denn endlich gibt es in dieser Hinsicht mehr Solidarität. Und es ist verbindlich. Im Übrigen akzeptieren wir aber nicht, dass man bezahlen kann, wenn man keine Migranten aufnehmen will. Es wird einen Fond geben, mit dem illegale Einwanderung bekämpft werden kann, außerdem eine Strategie. Doch es muss noch mehr getan werden, wir müssen auch in Afrika daran arbeiten. Wir können diejenigen nicht allein lassen, die Nordafrika so nahe sind, vor allem Spanien und Italien. Wir brauchen deshalb einen europäischen Plan, mit dessen Hilfe wir in eine Strategie investieren, die kein Geld verschwendet und die Entwicklung fördert.

Im Juli wird in Spanien gewählt. Eine mögliche Allianz der CDU-Schwesterpartei PP mit der rechtsnationalistischen Vox käme nach den aktuellen Umfragen auf eine Mehrheit. Das wäre ein ähnliches Bündnis wie Ihre Forza Italia mit den rechtsnationalistischen Fratelli d`Italia in Italien. Stehen wir vor einem Paradigmenwechsel in Europa?

Im Moment wollen wir, dass die PP gewinnt. Danach muss man sehen. Eine starke PP ist für alle eine Garantie. Wir sind die Mitte und wir haben eine Geschichte, zu der auch ein Mitwirken an der Gründung der Europäischen Union gehört.

Sie waren allerdings – mit dem Segen des Vorsitzenden Ihrer EVP-Fraktion Manfred Weber (C SU) – mit die Ersten in Europa, die sich zu einem Pakt mit der extremen Rechten entschlossen haben. Ist das das Vorbild, das Sie exportieren wollen?

Italien hat eine Mitte-Rechts Regierung. Es gibt zwei Parteien, die sich mit uns verbündet haben. Auf europäischer Ebene arbeiten wir mit der Fraktion der Konservativen und Reformer (EKR) zusammen, aber nicht mit der Partei von Marine Le Pen und der AfD. Sie gehört nicht zu diesem Abkommen. Da gibt es eine rote Linie. (Anm. d. Redaktion: der französische Rassemblement National und die AfD gehören im EU-Parlament zur Fraktion Identität und Demokratie, nicht zur EKR-Fraktion)

Die rote Linie der EVP in Europa betrifft also Le Pen und die MD?

Selbstverständlich. Wenn wir in Europa dieselbe Mehrheit erreichen wollen, die mich zum Präsidenten des Europäischen Parlaments gewählt hat und die Mitte-rechts-Parteien, die Konservativen und die Liberalen vereinen können, wenden wir uns nicht an die extreme Rechte.

Gehört die spanische Partei Vox Ihrer Ansicht nach nicht zur extremen Rechten?

Auf europäischer Ebene gehört Vox zu den Parteien der Konservativen (Anm. d. Red.: gemeint ist die EKR-Fraktion). Und sie ist sowieso ein Problem Spaniens. Auf europäischer Ebene haben wir oft mit der EKR-Fraktion abgestimmt. Schauen Sie, die einzige Mehrheit, die eine Alternative zur derzeitigen wäre, das ist die EVP, zusammen mit den Liberalen und den Konservativen. Und ich sage es noch einmal, mit der AfD und Le Pen kann es keinerlei Absprache geben.

Schließt das auch eine erneute Zusammenarbeit mit den Sozialisten aus?

Letztendlich sind wir alle pro-europäisch. Mir gefällt beispielsweise die Politik von Frans Timmermans (Vizepräsident der Europäischen Kommission, Anm.) nicht, da sie den Arbeitern, der Landwirtschaft und der Industrie schaden wird. Der Kampf für die Umwelt wird dagegen mit positiven Zielen geführt. Wenn man uns zwingen sollte, ab 2035 nur noch Elektroautos zuzulassen und die Industrie nicht in der Lage ist, dieses Ziel zu erreichen, dann würden wir in Italien viele Arbeitsplätze verlieren. Und somit ist das auch ein soziales Problem. Die Umweltpolitik darf den Arbeitnehmern nicht schaden. Und Frans Timmermans kümmert sich nicht um sie. Natürlich geht es um das COI, aber auch um die Frauen und Männer, die arbeiten.

Werden wir einen Rechtsruck in Europa erleben?

Es verändert sich tatsächlich einiges. Griechenland, Finnland, vielleicht Spanien, Italien… Es wird eher eine Ausrichtung Mitte-Rechts als Links geben. Aber letztendlich sind es die Bürger, die wählen.

 

 

Traduzione di cortesia

Tajani: “L’AfD per noi è una linea rossa” (Die Welt)

Antonio Tajani, già giornalista e ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana, è dallo scorso autunno Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana. In precedenza Tajani ha ricoperto incarichi importanti a Bruxelles, dal 2017 al 2019 è stato Presidente del Parlamento europeo. Nell’intervista che ci ha rilasciato spiega come il Partito Popolare Europeo, che accoglie sia Forza Italia che il partito tedesco CDU/CSU, sia intenzionato a sfruttare il vento che soffia verso destra.

L’accordo sull’immigrazione raggiunto la settimana scorsa a Bruxelles sembra aver messo fine ad anni di tensioni e discrepanze tra Italia e Europa. È così?

Sì, finalmente c’è più solidarietà. Tuttavia non accettiamo il fatto che si debba pagare, qualora non si vogliano accogliere migranti. Ci sarà un fondo per combattere l’immigrazione illegale e una strategia. Ma bisogna fare di più, lavorando anche in Africa. Non possiamo lasciare soli i Paesi che sono così vicini al Nord-Africa, Italia e Spagna su tutte. Da qui la necessità di un piano europeo volto a investire in una strategia in cui non ci siano sprechi e che promuova lo sviluppo.

A luglio gli elettori spagnoli saranno chiamati alle urne. Secondo gli ultimi sondaggi, qualora il Partido Popular, partito fratello della CDU, si presentasse alleato con il partito di estrema destra Vox otterrebbe la maggioranza dei voti. Questo scenario ricorda molto l’alleanza tra il Suo partito FI e i nazionalisti di destra di FdI. Stiamo per assistere a un cambio di paradigma in Europa?

Ora il nostro auspicio è che vinca il Partito popolare spagnolo. Poi si vedrà. Un PP forte è una garanzia per tutti. Noi siamo il Centro e la fondazione dell’Unione Europea è parte della nostra storia.

Tuttavia voi, incoraggiati dal presidente del Partito Popolare Europeo Manfred Weber, siete stati i primi in Europa a stringere un patto con l’estrema destra. È questo il modello che volete esportare?

L’Italia ha un governo di centrodestra. Sono due i partiti che si sono alleati con noi. A livello europeo collaboriamo con il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, ma non con il partito di Marine Le Pen o con l’Alternative für Deutschland. Quest’ultima non appartiene a questo accordo. È per noi una linea rossa. (ndr: Il Rassemblement National francese e l’AfD tedesca appartengono al Gruppo politico europeo Identità e Democrazia e non al Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei)

Significa che la linea rossa per il PPE è rappresentata dal partito di Le Pen e da AfD?

Assolutamente sì. Se in Europa vogliamo ottenere la stessa maggioranza che mi ha eletto Presidente del Parlamento europeo, costituita da popolari, conservatori e liberali, è evidente che non ci rivolgeremo all’estrema destra.

Vox, ad esempio, non le sembra di estrema destra?

Vox fa parte del partito conservatore a livello europeo (ndr: Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei).

Ma comunque rimane un problema spagnolo. In Europa ci siamo spesso trovati a votare insieme ai conservatori. L’unica maggioranza diversa da quella attuale sarà quella del PPE, liberali e conservatori. E lo ribadisco ancora una volta: non ci può essere alcuna possibilità di dialogo con AfD o con Le Pen.

Esclude la possibilità di ripetere un accordo con i socialisti?

Siamo tutti europeisti. Però non apprezzo, ad esempio, la politica di Frans Timmermans (Vicepresidente della Commissione europea), perché danneggia i lavoratori, l’agricoltura e l’industria. La lotta per l’ambiente, al contrario, si combatte perseguendo obiettivi positivi. Se imponiamo che dal 2035 circolino solo automobili elettriche e l’industria non è in grado di farlo, perderemo molti posti di lavoro in Italia. E questo è anche un problema sociale. La politica ambientale non può essere fatta contro i lavoratori. E Frans Timmermans non si preoccupa di loro. Certo, bisogna preoccuparsi della CO2, ma anche delle donne e degli uomini che lavorano.

Assisteremo a uno spostamento a destra in Europa?

È innegabile che qualcosa stia cambiando, certo. In Grecia, in Finlandia, forse in Spagna, in Italia… La tendenza è molto più verso il centro-destra, che verso la sinistra. Ma alla fine chi vota sono i cittadini.

  • Autore: Daniel Verdù
  • Testata: Die Welt

Ti potrebbe interessare anche..