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Antonio Tajani: “Euronext, la Borsa di Milano deve restare centrale e autonoma” (Il Sole 24 Ore)

In Italia abbiamo una propensione al risparmio molto alta, che è un beneficio per le famiglie e una grande potenzialità per le imprese quando queste risorse vengono investite nell’economia reale.

Il risparmio è la materia prima del Paese, insieme alla nostra capacità imprenditoriale.

Secondo i dati dalla Banca d’Italia, gli italiani hanno circa 5.500 miliardi di ricchezza mobiliare investita in vario modo, azioni, obbligazioni, fondi di investimento, titoli di stato. Di questi, 1800 circa sono sui conti correnti. Una liquidità enorme che dobbiamo incentivare verso imprese, investimenti, innovazione, infrastrutture per rilanciare la nostra economia e far crescere la nostra prosperità.

Un paio di settimane fa abbiamo presentato il “Piano Industriale per l’Italia e l’Europa” di Forza Italia. Contiene un capitolo dedicato alla Finanza e al Mercato dei Capitali.

Nella Ue serve costruire il Mercato Unico dei Capitali e completare l’Unione Bancaria. Creare le condizioni affinché il risparmio europeo, che è abbondante, non vada a finanziare altre economie ma resti in Europa e finanzi le nostre imprese. Per questo serve una infrastruttura di Borsa vicina ed efficiente, venture capital, fondi di investimento in equity, mercato assicurativo e casse e fondi pensione.

A tal fine proponiamo una tassazione agevolata per il risparmio paziente investito in equity italiano ed europeo ininterrottamente per 5 anni, fino a 250 mila euro procapite di investimento. Ugualmente riteniamo utile un ampliamento degli iscritti ai fondi pensione complementari, necessari in un Paese dall’inverno demografico, con fisco agevolato e quote minime di investimento in equity nazionale ed europeo legate al life cycle. Anche questo proporremo in Europa.

Sono norme che possono costare qualche euro in finanziaria oggi, ma lo sforzo di oggi pagherà un buon dividendo sotto forma di sostegno di lungo termine ai nostri imprenditori, alla nostra Borsa, alle future generazioni.

Chiederemo anche di rivedere le norme su Basilea sugli assorbimenti per capitale azionario e di allargare il fattore di supporto per il credito alle PMI, che già io introdussi due legislature fa, e ove possibile di rivedere alcuni aspetti di Solvency 2 per le assicurazioni. Non chiedo di stravolgere norme europee, ma solo di calibrarle meglio. Ci batteremo per questo a Bruxelles.

Ma, voglio ritornare ancora una volta su un argomento che mi sta a cuore: che la Borsa italiana di Milano resti a supporto della economia italiana e milanese. Nel contesto che ho brevemente illustrato, Borsa Italiana è uno dei pilastri del nostro sistema economico e una delle più antiche borse valori al mondo, con origini che risalgono al 1808. Non si limita ad essere un luogo dove avvengono scambi finanziari, ma rappresenta un motore essenziale per lo sviluppo economico del Paese. Funziona come un ponte tra aziende in cerca di capitali per crescere ed investitori che vogliono far fruttare i propri risparmi.

Borsa Italiana fa parte del gruppo Euronext, che ingloba anche le Borse di Francia, Belgio, Portogallo, Olanda, Norvegia e Irlanda. E che ha in Cassa Depositi e Prestiti un azionista di rilievo. Va assicurato che anche nei prossimi anni Milano resti centrale, senza svuotamenti di funzioni. Suggeriamo di far di Milano l’hub europeo della quotazione di PMI.

In assenza di codici commerciali civili e finanziari unici europei, Euronext deve rimanere un gruppo di borse federate, come descritte nell’accordo del 2021, ed evitare spinte centralizzatrici, lontano dai territori di riferimento. Abbiamo fatto un grande lavoro con il ListingAct nella scorsa legislatura europea e per favorire il collocamento in Borsa delle imprese, specie le PMI. E sono molto favorevole al Fondo dei Fondi che Borsa Italiana si appresta a lanciare.

Per questo chiedo che venga confermata la centralità e la funzionalità della Borsa di Milano e venga mantenuta la sua autonomia nel listing azionario e obbligazionario, con la giusta vigilanza. Il recente rientro di bond in Italia da Lussemburgo, indotto dalla maggior efficienza della Consob e di Borsa Italiana, è un ottimo segnale.

Possiamo fare di Milano una grande piazza finanziaria europea che guardi con attenzione ad attrarre e quotare le PMI e non ridurla ad una appendice secondaria. Siamo la terza economia e la seconda manifattura dell’Ue. Queste grandezze devono essere supportate da un sistema finanziario che abbia testa (e cuore) in Italia.

CDP parteciperà al prossimo giro nomine per i vertici di Euronext. In quella sede dobbiamo fare in modo che il ruolo della piazza finanziaria milanese venga ampliato in ottica europea.

Vicepresidente del Consiglio

  • Autore: Antonio Tajani
  • Testata: Il Sole 24 Ore

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