L’Ambasciatore d’Italia Armando Varricchio ha aperto insieme al Sottosegretario agli Affari Esteri On. Manlio Di Stefano i lavori del webinar “Mercati in diretta, focus Stati Uniti”, organizzato dal MAECI e dall’Agenzia ICE in collaborazione con l’Ambasciata e l’Ufficio ICE di New York. Nel panel sul mercato statunitense post-Covid dedicato alle imprese, sono intervenuti anche il Direttore Generale per il Sistema Paese della Farnesina Angeloni, il Presidente dell’ICE Ferro, il Direttore Generale Luongo e il coordinatore delle rete americana Laspina. All’evento si sono registrate oltre 1.600 aziende italiane, soprattutto PMI, che operano negli Stati Uniti o hanno interesse per il mercato americano, e circa 600 hanno seguito le presentazioni e partecipato alla sessione di Q&A.
Come evidenziato dal Sottosegretario Di Stefano, gli Stati Uniti costituiscono il terzo partner commerciale dell’Italia ed il primo al di fuori dell’Unione Europea, a cui ci unisce un rapporto “unico e molto saldo” fatto di conoscenza storica, alimentata da affinità culturali e dalla forte comunità di origine italiana, ma anche dalla continua scoperta di nuove opportunità. I molteplici strumenti eccezionali approvati dal Governo per circa 1,4 miliardi di Euro nei decreti Cura, Liquidità e Rilancio sono al servizio del nostro export in mercati essenziali come quello americano.
Con un interscambio bilaterale di beni e servizi che ha superato i 100 miliardi di dollari nel 2019 ed un surplus commerciale a noi favorevole di oltre 33 miliardi di dollari, la presenza delle nostre imprese è trainata da un rapporto bilaterale privilegiato, da un clima particolarmente favorevole agli investimenti esteri, dalla forte integrazione dei nostri sistemi produttivi e dalla propensione delle nostre imprese verso l’innovazione e l’utilizzo di tecnologie sempre più all’avanguardia. Il mix delle imprese italiane negli USA lo dimostra: da un lato grandi investimenti reciproci, dall’altro migliaia di PMI nei settori più disparati. Da parte sua, il DG Angeloni ha tracciato un quadro delle strategie promozionali che rientrano nel più ampio contesto del Patto per l’Export messo a punto dalla Farnesina.
L’Ambasciatore Varricchio ha descritto l’impatto del Covid-19 sull’economia americana. A fronte di un forte contrazione dell’economia nel primo trimestre, l’Amministrazione e il Congresso hanno varato straordinarie misure di politica fiscale e monetaria per complessivi 3.000 miliardi di dollari, cui si aggiungono ulteriori interventi della FED per 2.000 miliardi. In questo scenario, ha proseguito l’Ambasciatore, “a fronte delle preoccupazioni riguardanti alcuni settori del nostro export ed il persistere dei dazi su alcune nostre merci, lo spirito combattivo dei nostri imprenditori e la qualità dei nostri prodotti possono aiutarci a superare l’attuale momento di crisi, nella consapevolezza che gli USA rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per la ripresa economica del nostro Paese”. Varricchio ha sottolineato che “il Sistema Italia negli USA è pronto ad accompagnare e sostenere attraverso azioni di promozione integrata adattate in maniera estremamente flessibile alle mutate esigenze”.
Il Presidente dell’ICE Ferro ha evidenziato come l’export Made In Italy negli Stati Uniti sia caratterizzato da un elevato grado di diversificazione multi-settoriale e ricordato come digitalizzazione e formazione siano i due pilastri su cui l’ICE punta per sostenere la ripartenza delle nostre PMI. Al centro dell’attenzione figurano il digitale, le fiere virtuali, il potenziamento dell’e-commerce, progetti speciali con la GDO e con piattaforme essenziali come Amazon.
Il Coordinatore della rete ICE negli USA Laspina ha illustrato nel dettaglio le molteplici attività programmate già a partire dai prossimi mesi, confermando i servizi e moduli per le fiere offerti gratuitamente, il programma start-up appena pubblicato, e il quadro articolato delle azioni nei settori principali come macchinari, moda, gioielleria, legno-arredo, agroalimentare e vino. Forte accento sui servizi digitali e sull’attrazione investimenti.
Si tratta di nuove modalità di intervento, che accelerano processi già in corso negli USA – come confermato dal testimonial del mondo privato Giovanni Colavita – e che possono rappresentare una nuova opportunità di espansione in un mercato di oltre 300 milioni di abitanti ad elevato potere d’acquisto, già molto orientato agli acquisti on-line.
Le prime azioni promozionali si orienteranno anche verso nuovi target come gli hub metropolitani meno battuti ma di grande importanza e verso stati USA meno noti, approfittando anche del fatto che sono stati in gran parte risparmiati dall’epidemia.
Per questo i provvedimenti del Governo a favore dell’export, i finanziamenti agevolati italiani ma anche americani, le garanzie pubbliche di SACE, e figure come i temporary export manager e i digital export manager rappresentano strumenti di grande rilievo.
Tra le condizioni da considerare per il “new normal” – ha sottolineato l’Ambasciatore – “ dobbiamo guardare al cd. re-shoring delle produzioni dalla Cina e altri Paesi verso gli USA o verso partner che abbiano caratteristiche “fiduciarie”. In questo processo, che non si interromperà con l’uscita dall’emergenza, la partnership con l’Europa trarra’ beneficio e l’Italia deve approfittarne”.
“Mai sprecare una crisi” – ha concluso l’Ambasciatore – “ la rete USA è pronta, l’economia americana vuole ripartire e l’innovazione sarà elemento caratterizzante della ripresa”.