L’Ambasciata d’Italia a Sarajevo ha organizzato, insieme alla locale Delegazione dell’Unione Europea, un evento per celebrare il sesto anniversario del World Childhood Museum (Museo dell’infanzia di guerra), uno dei musei più apprezzati e visitati in città, vincitore nel 2018 del Council of Europe Museum Prize nell’ambito del programma “Museo dell’anno”.
All’iniziativa, che ha suscitato una grande partecipazione, sono intervenuti il Ministro della Cultura e dello Sport del Cantone di Sarajevo, Samir Avdic, il Ministro statale delle Infrastrutture, Edin Forto, il fondatore e Direttore generale del Museo, Jasminko Halilovic, oltre a numerosi esponenti della comunità internazionale. L’evento è stato l’occasione per presentare la recente pubblicazione dell’edizione italiana del libro “War Childhood”, che ha goduto del sostegno dell’Ambasciata d’Italia e di cui è autore lo stesso Halilovic. Già tradotta e presentata in molti Paesi, pubblicata per la prima volta nel 2013, l’opera è considerata un classico della riconciliazione in Bosnia-Erzegovina.
“Ho ben volentieri condiviso con l’amico Jasminko – ha detto l’Ambasciatore Marco Di Ruzza – l’idea di realizzare un’edizione italiana dell’opera con il diretto sostegno dell’Ambasciata. L’iniziativa si pone infatti in piena armonia con il doppio binario che contraddistingue la nostra diplomazia culturale in Bosnia-Erzegovina: ossia, strumento duttile ed efficace sia per consolidare ulteriormente i rapporti bilaterali sia per contribuire ai percorsi di riconciliazione in BiH, ancora complessi ma essenziali per la prospettiva europea del Paese, non a caso espressamente inclusi tra le Quattordici Priorità indicate dalla Commissione Europea nel maggio 2019. Con lo stesso spirito – ha aggiunto Di Ruzza – siamo impegnati nel sostenere la realizzazione del Museo di Arte Contemporanea Ars Aevi, disegnato da Renzo Piano: un progetto che sembrava da anni irrimediabilmente arenato ma che siamo riusciti a rilanciare, con idealismo e concretezza al contempo, lavorando in stretta sinergia con il Cantone e la Città di Sarajevo. L’obiettivo è costruire un futuro spazio museale moderno, inclusivo, plurietnico, di altissimo valore artistico e con un inconfondibile tocco di italianità”.