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Siria: gruppo di contatto Onu alla Farnesina – Bonino: catastrofe umanitaria, garantire accesso aiuti e sicurezza civili

La Siria vive la “peggiore crisi umanitaria dei nostri tempi” ed è una “vergogna per la comunità internazionale” che gli aiuti siano bloccati nella regione. La denuncia arriva da Roma, dove l’Onu ha raggruppato 19 paesi per chiedere a gran voce l’accesso all’assistenza – cibo, acqua, medicine – per milioni di persone che ne hanno urgente bisogno, come ricorda la Ministro Emma Bonino, invocando “la protezione sui civili e lo stop dei bombardamenti su chi fa la fila per il pane e su scuole e ospedali”.


“Non possiamo più accettare quello che sta accadendo”


“Non possiamo più accettare quello che sta accadendo”, avverte la Ministro aprendo alla Farnesina i lavori del Gruppo di alto livello sulle sfide umanitarie inSiria, al fianco del Vicesegretario dell’Onu Valerie Amos e del commissario europeo per gli Aiuti Umanitari, Kristalina Georgieva, per trovare “soluzioni pratiche, anche se limitate”. Sul terreno, dopo quasi tre anni, si contano oltre 130mila morti e 7 milioni di persone sono difficilmente raggiungibili dagli aiuti. I fondi sono stati stanziati, gli aiuti sono già pronti al confine, “basta soltanto che venga dato il via”, ma finora le parti “hanno ignorato gli appelli”, sottolinea la titolare della Farnesina. Soltanto l’Ue ha stanziato circa 3,5 miliardi di dollari, ma non servono a nulla se gli aiuti non arrivano, ricorda la Georgieva.


A Roma approvati “11 interventi immediati”


A Roma sono stati approvati “11 interventi immediati” con l’obiettivo, nel breve periodo, di garantire l’accesso alle comunità assediate, demilitarizzare scuole e ospedali e trovare nuovi finanziamenti per gli aiuti, annuncia Valerie Amos, auspicando che le parti nel conflitto accettino le proposte della comunità internazionale. Sia lei, chela Bonino e la Georgieva fanno poi un nuovo appello a garantire la protezione dei civili, proprio mentre oggi gli attivisti anti-regime hanno denunciato nuovi bombardamenti aerei su Aleppo.


Il 13 febbraio commissario Amos presenta risultati del gruppo di lavoro a CdS Onu


Il 13 febbraio il commissario Amos presenterà i risultati del gruppo di lavoro al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Il 10 febbraio scatta invece la seconda tornata di colloqui di Ginevra 2, ma “il dialogo politico deve essere tenuto separato dall’emergenza umanitaria”, ribadisce la Bonino, perché in questo momento la priorità è quella di “alleviare la condizione di milioni di persone”.



La crisi umanitaria coinvolge anche i paesi limitrofi alla Siria come Giordania, Turchia e Libano, a causa dell’enorme afflusso di profughi. Sono almeno un milione solo in Libano, un quarto della popolazione: “Come se in Italia arrivassero in 15 milioni”, spiega la Bonino, che mercoledì volerà proprio a Beirut per verificare di persona la situazione.


La risposta della Cooperazione Italiana alla crisi siriana


I numeri della tragedia siriana sono impressionanti. Secondo l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’Onu (OCHA), le persone bisognose di assistenza umanitaria in Siria ammontano a 9,3 milioni mentre i rifugiati siriani e in attesa di registrazione, secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR), ammonta a 2,3 milioni.


Fino ad oggi il contributo italiano per far fronte all’emergenza umanitaria in Siria ammonta a 26,6 milioni di euro, con interventi a favore della popolazione sfollata in Siria e sostenendo gli sforzi dei Governi dei Paesi limitrofi di Giordania, Libano, Turchia ed Iraq che hanno accolto i profughi siriani. Il 42,32% di questo contributo è andato al Libano, seguito da Siria (28,28%), Giordania (18,96%), Turchia (7,58%) e Iraq (2,86%). Dal punto di vista della tipologia di intervento la risposta della Cooperazione italiana alla crisi siriana si è articolata in un 53,43% destinato agli organismi internazionali, con il 38,25% destinato invece alla cooperazione bilaterale e il restante 8,32% andato a finanziare i trasporti dal deposito di Brindisi.


La Cooperazione Italiana ha attuato interventi per 19 milioni di euro a sostegno dei Governi dei Paesi limitrofi di Giordania, Libano e Turchia e Iraq, dove si registra il più alto numero di rifugiati siriani: alle operazioni di primo soccorso all’assistenza alimentare, dall’assistenza psico-sociale per i più piccoli a quella tecnica e di coordinamento destinata alle comunità ospitanti. Igiene, ambiente e salute sono stati, inoltre, sempre al centro degli interventi della Cooperazione italiana, effettuata con la collaborazione di organismi internazionali (UNHCR, OMS) oltre che di Ong straniere (OIM, Mezza Luna Rossa turca) e italiane (Oxfam Italia, Cisp, Gvc, Avsi, Intersos). Il supporto in Siria, articolato fin da subito per fornire assistenza ai siriani colpiti dalla crisi, si è articolato in 7,5 milioni di euro destinati a una vasta gamma di interventi:operazioni di primo soccorso, assistenza alimentare e nutrizionale, assistenza psico-sociale, sminamento umanitario (in collaborazione con UNMAS), coordinamento umanitario, operazioni multi-settoriale e nel campo della salute e dell’agricoltura.

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