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Bonino in Senegal – Sconfiggere povertà, dall’Italia aiuti per 45 milioni. Alta onorificenza al Ministro

Sconfiggere la povertà e rilanciare lo sviluppo puntando sull’agricoltura, sul sostegno alle piccole e medie imprese senza trascurare le protezione sociale e la tutela dei diritti umani. E’ l’obiettivo del Senegal, che l’Italia è pronto a sostenere. La Ministro Emma Bonino, in visita a Dakar, ne ha portato una prova concreta: 45 milioni di euro in 3 anni. E’quanto prevede il programma Paese 2014-2016 firmato dalla titolare della Farnesina e dal ministro degli Esteri senegalese Mankeur Ndiaye, che conferma le “buone relazioni” tra i due Paesi che “possono solo migliorare”, come ha sottolineato Bonino. E conferma anche la priorità del Senegal per la cooperazione italiana, che dal 1985 ha dato 292 milioni di euro a dono e 129 milioni a credito di aiuto.


Forum di investimenti bilaterali


Il colloquio tra Bonino e il presidente Macky Sall – lungo, cordiale e amichevole – ha evidenziato che i rapporti sono davvero buoni, tanto che da parte senegalese è arrivata la proposta di organizzare un forum di investimenti bilaterali aperto a pubblico e privato nei settori agricoltura, energia,infrastrutture, trasporti, sanità. In tema di infrastrutture, ha spiegato Bonino, il Paese intende “sviluppare la ferrovia tra il Senegal e la capitale del Mali Bamako e quella che collega l’aeroporto al centro di Dakar e noi abbiamo da questo punto di vista dei dati di eccellenza”. Il Senegal ha confermato la propria adesione anche all’Expo 2015 all’interno del ‘cluster’ tematico “agricoltura e nutrizione nelle zone aride” e sono in corso di elaborazione diverse iniziative di coinvolgimento della società civile senegalese nel processo di partecipazione all’appuntamento di Milano.


Sicurezza e stabilità per sviluppo


Ma per lo sviluppo sono necessari sicurezza e stabilità. “Il tema che ci preoccupa di più è l’espansione del terrorismo, della violenza, del fanatismo” nella Regione, ha detto Bonino, che punta a una stretta collaborazione con le autorità di Dakar che, da parte loro, non si tirano indietro. “Le questioni di pace e di sicurezza restano al centro delle nostre priorità – ha ribadito il ministro degli Esteri Ndiaye – e malgrado gli sforzi della comunità internazionale la situazione resta preoccupante”. Questo incontro, ha aggiunto, è anche “l’occasione di chiedere alla comunità internazionale ancora più impegno per aiutare i Paesi del Sahel a sconfiggere le minacce di destabilizzazione”.


Bonino, no a matrimoni forzati


L’affermazione dei diritti delle donne non passa solo attraverso la lotta contro le mutilazioni genitali femminili, storico cavallo di battaglia di Emma Bonino, ma anche attraverso il contrasto ai matrimoni precoci e forzati. La titolare della Farnesina lo ha ribadito nel colloquio con il ministro della donna e della famiglia, Anta Sarr. “Le pratiche nefaste che bisogna contrastare non sono solo le mutilazioni genitali femminili ma anche i matrimoni forzati, anche perché le mutilazioni sono un problema essenzialmente africano mentre i matrimoni forzati sono un problema globale”, ha detto Bonino nel corso dell’incontro, assicurando che questo tema “resta una delle priorità della cooperazione italiana”. Anta Sarr, da parte sua, ha sottolineato che all’origine dei matrimoni precoci c’è “l’alto livello di descolarizzazione precoce, ma il governo senegalese sta lavorando perché tutte queste pratiche spariscano”. Dei diritti delle donne si è parlato anche con la primo ministro Aminata Touré, la seconda donna ad aver ricoperto questa carica in Senegal e impegnata da sempre nelle politiche di parità di genere, della protezione dei diritti umani e nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili. La Touré è stata anche direttore del dipartimento Genere e Diritti umani dell’Unfpa (il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione).


A Emma Bonino la più alta onorificenza del Senegal


Con un inatteso fuori programma il presidente del Senegal, Macky Sall, ha insignito la ministro Bonino della più alta onorificenza senegalese,“Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito”.Una “magnifica sorpresa”, ha esclamato la titolare della Farnesina, ringraziando Sall che gli appuntava sulla giacca le insegne dell’onorificenza. Dopo che il presidente aveva ricevuto ieri Bonino per un colloquio, oggi, saltando il cerimoniale, ha comunicato al ministro che stava andando a un pranzo con la premier per il conferimento dell’onorificenza. Inversione di marcia del corteo nel traffico di Dakar e via al palazzo presidenziale.

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