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Bonino in Costa d’Avorio -“Nuovo inizio, passi ancora da fare ma riconciliazione funziona”

Rilanciare le relazioni bilaterali nell’ambito di un rinnovato interesse dell’Italia verso l’Africa. E’ in questo contesto che si inserisce la visita in Costa d’Avorio della Ministro Emma Bonino, che conclude la seconda fase del tour africano che l’ha portata prima in Ghana e Senegal, la scorsa settimana, e lunedì in Sierra Leone.


Costa d’Avorio è a un nuovo inizio


La Costa d’Avorio è a un “nuovo inizio” perché “la riconciliazione funziona”, ha sottolineato la ministro dopo l’incontro ad Abidjan con il collega Koffi Diby. “C’è una ripresa molto forte dei rapporti con il Paese dopo che ha superato la crisi che tutti conosciamo”, ha detto Bonino. “Tutti ammettono che c’è ancora molto cammino da fare – ha proseguito – ma tutti gli elementi di riconciliazione sono aspetti positivi. Il Paese sta rilanciando un grande piano economico pur mantenendo una parte importante sui diritti dell’uomo e gli aspetti internazionali. Lavoriamo insieme sulla corte internazionale e sulla pena di morte”.


Importanti sviluppi infrastrutture ferroviarie


Secondo Bonino, “questa riconciliazione sta funzionando. Stanno rilanciando un’idea di sviluppo delle piccole e medie imprese nell’agroalimentare che deve andare di pari passo con le infrastrutture”. In questo contesto, la ministro ha poi sottolineato l’importanza dello sviluppo delle infrastrutture regionali su ferrovia “più attenta dal punto di vista dell’impatto ambientale”. “E’ un piano non solamente nazionale, ma di collegamento sub-regionale. Fino a poco tempo fa a nessuno veniva in mente dei collegamenti ferroviari e invece questo cominciare ad essere un punto di forza ed è un punto da sostenere con grande determinazione”.


Spazi di investimento agro-alimentare, edilizia, ambiente


L’ultima visita di un membro del governo italiano in Costa d’Avorio risale a dieci anni fa con la missione del sottosegretario agli Esteri, Alfredo Mantica. Il Paese offre un ambiente favorevole agli affari ed esistono spazi per l’Italia soprattutto nel settore dell’agro-alimentare, edilizia popolare, lavori pubblici e nel settore della tutela e preservazione dell’ambiente e difesa.


In Sierra Leone, prima fase nuova cooperazione


La Sierra Leone è un Paese che “si muove piano ma in modo costante”, che vuole impegnarsi per l’eliminazione della pena di morte, nelle questioni della differenza di genere, nella promozione dei diritti umani e che offre potenzialità di crescita e sviluppo in settori che anche l’Italia vuole sostenere. A cominciare dalla sua partecipazione a Expo 2015. “Quando venni qui 15 anni fa, da commissario Ue per gli aiuti umanitari, rimasi scioccata e promisi di ritornare”, ha ricordato la ministro da Freetown. “Ci sono molte ragioni per cui sono felice di essere qui: per il mio passato, il presente e per l’impegno su diritti umani e sviluppo”.


Obiettivo Expo 2015


L’incontro cordiale e amichevole con il collega Samura Mathew Wilson Kamara è stata l’occasione per ribadire la volontà di lavorare insieme su molti fronti. Uno di questi è l’Expo 2015 dove la Sierra Leone parteciperà nello spazio individuale all’interno del ‘cluster’ tematico del riso. “Quello dell’agro-alimentare è un settore che vogliamo contribuire a sviluppare, ma ci sono altri su cui puntare l’attenzione: uno di questi, come mi ha indicato il ministro Kamara, è quello dell’istruzione, ma anche della Sanità”, ha detto la titolare della Farnesina sottolineando che questa “è la prima fase di una nuova cooperazione”.


Pena morte, Africa spiani la strada alla moratoria


La ministro è poi intervenuta alla conferenza sulla pena di morte organizzata da ‘Nessuno tocchi Caino’, (con rappresentanti di diversi Paesi, quali il Benin, Niger, Togo e Ghana), e ha ribadito l’impegno del Paese per l’eliminazione della pena capitale che in Sierra Leone è ancora prevista dalla legge anche se il presidente Ernest Bai Koroma ha commutato le condanne negli ultimi anni applicando de facto una moratoria. “Sono fiduciosa che con la leadership del presidente il processo di riforma costituzionale in atto in Sierra Leone (che prevede anche l’abolizione de jure della pena capitale, ndr) potrà contribuire alla protezione e alla promozione dei diritti umani nel Paese”, ha detto Bonino. E ancora: “Mi auguro che questo nuovo inizio possa portare ad una risoluzione sulla moratoria ancora più forte davanti all’assemblea generale dell’Onu del prossimo autunno. Sogno un giorno nel novembre o dicembre del 2014 in cui avremo un maggiore numero di Paesi sostenitori della moratoria e mi auguro che l’Africa, come sempre, possa spianare la strada per una maggiore comprensione della moratoria”.

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