Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato
Dott. Fulvio Scannapieco ,
Ministro Giuliano Poletti,
Dott. Ambrogio Prezioso,
Dott. Roberto Scaramella,
Vi ringrazio per avermi invitato a partecipare all’inaugurazione della nuova Sede di questa bellissima realtà imprenditoriale del nostro Paese. E’ motivo in più di orgoglio il fatto che questa realtà si è sviluppata in una splendida Regione del Sud d’Italia.
ALA è la storia di successo di un’impresa profondamente legata al territorio, ma proiettata verso l’Europa e il mondo. Con la sua attività, ALA contribuisce a posizionare l’Italia fra i Paesi leader, a livello mondiale, nelle attività aerospaziali.
La nostra tradizione in questo settore risale ad oltre 50 anni fa. Era il 15 dicembre 1967 quando lanciammo in orbita San Marco 1, primo satellite italiano e primo satellite costruito in Europa. E quel lancio fece dell’Italia la terza nazione al mondo a disporre di un proprio satellite in orbita, dopo le due superpotenze spaziali dell’epoca: Stati Uniti e Unione Sovietica.
Oggi siamo membri fondatori e terzi contributori all’Agenzia Spaziale Europea. Siamo paese leader nelle due missioni ExoMars per l’esplorazione di Marte (quella del 2016 e quella che partirà nel 2020).
Inoltre, circa il 50% del volume pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale è stato costruito dall’industria italiana in stabilimenti sul territorio nazionale.
Siamo poi molto attivi nel settore delle infrastrutture di lancio (lanciatori europei Ariane e VEGA). Ed esprimiamo eccellenze anche nel campo dell’osservazione della terra (programma Cosmo-SkyMed) e della navigazione satellitare (sistemi europeo EGNOS e Galileo).
Anche al recente Vertice bilaterale con la Francia – al quale ho partecipato la scorsa settimana – l’aerospazio ha avuto un ruolo da protagonista, con la firma di due importanti accordi di collaborazione tra aziende italiane e francesi. E’ importante consolidare le nostre partnership in Europa, ma è altrettanto cruciale guardare a mercati geograficamente più lontani, che offrono immensi spazi di crescita.
In quest’ottica, ALA è un ottimo esempio. Ha consolidato la sua posizione in Nord Europa e negli Stati Uniti, anche grazie alla recente acquisizione della franco-britannica STAG, e alle nuove partnership commerciali con Cina e India.
L’apertura verso i mercati esteri si è dimostrata una scelta vincente per ALA. E non solo per ALA. Tantissime imprese italiane che hanno puntato sull’internazionalizzazione per superare la crisi possono oggi raccontare storie di successo.
Anche i dati lo confermano: complessivamente dal 2008 al 2016 le esportazioni italiane sono cresciute del 13% e hanno raggiunto un peso di quasi il 30% del PIL. Si tratta di oltre 417 miliardi di Euro, con un surplus commerciale di oltre 51,5 miliardi di Euro.
Nel primo semestre del 2017 l’export nazionale ha proseguito la sua corsa al rialzo, facendo registrare un ulteriore incremento del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2016 e superando la quota di 223 miliardi di euro.
In questi anni di crisi, l’export italiano ha avuto un boom. Sostenute dalla diplomazia italiana, le esportazioni hanno trainato la crescita del Paese, che oggi si espande anche al mercato interno.
Per queste ragioni, fin dal mio primo giorno di mandato alla Farnesina, ho fatto della diplomazia economica una priorità strategica. Ma anche perché la domanda di servizi da parte delle imprese per internazionalizzarsi è crescente. E la politica estera deve essere uno strumento a loro sostegno per accompagnare la crescita economica.
E i risultati si vedono . . .
Non solo aumenta il numero di imprese che si rivolgono, con più frequenza, ai nostri uffici in Italia e alla rete diplomatico-consolare all’estero.
Ma siamo anche indicati a modello: il Presidente Macron ha citato proprio l’Italia (e la Germania) come esempio di efficace azione diplomatica a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese e dell’aumento delle esportazioni.
Un contributo – quello della diplomazia economica – che quest’anno assieme a Confindustria abbiamo anche misurato: grazie ad uno studio indipendente di Prometeia, oggi sappiamo che il contributo della Farnesina alla crescita è superiore all’1% del PIL.
Lo studio ha poi confermato che la Farnesina e la sua rete di oltre 200 Ambasciate e Consolati in 126 Paesi assistono soprattutto le piccole e medie imprese: sono infatti al 61% le PMI che hanno firmato un contratto o vinto una gara grazie al nostro sostegno.
Ma si può e si deve fare di più. Alcuni guardano agli scenari geopolitici e all’imprevedibilità che li caratterizza come una minaccia. Invece bisogna coglierne tutte le opportunità!
Le opportunità per le imprese – nel mondo – sono enormi e siamo pienamente consapevoli della necessità di sostenere con sempre maggiore efficacia la presenza delle nostre aziende sui mercati esteri.
Il prossimo 17 ottobre presiederò, assieme ai colleghi del Ministero dello Sviluppo Economico, la Cabina di Regia per l’internazionalizzazione con l’obiettivo di definire l’indirizzo strategico dell’azione promozionale per il 2018.
Inoltre, ho voluto in questi mesi reiterare un messaggio: le porte delle nostre Ambasciate e dei nostri Consolati sono aperte alle imprese. Per l’attrazione degli investimenti; per la realizzazione di investimenti; per la penetrazione ed espansione dell’export; per la conquista di nuovi mercati; per la partecipazione a gare; e poi anche in caso di contenziosi, ostacoli normativi e amministrativi.
La condivisione di informazioni di qualità ed il sostegno istituzionale sono i capisaldi della nostra azione. Perché le nostre Ambasciate e Consolati sono interlocutori privilegiati delle istituzioni locali e degli ambienti politici, economici e della società civile dove operano. E perché nelle nostre Ambasciate e Consolati si formula una visione complessiva degli interessi italiani.
In altre parole: le Ambasciate e i Consolati italiani sono la vostra “casa”. Visitateli! Utilizzateli!
Per poter far arrivare questo messaggio a quanti più imprenditori possibile, ho ideato, dall’inizio di quest’anno, l’iniziativa “La Farnesina incontra le imprese”.
Ho visitato tantissime, straordinarie realtà imprenditoriali dal Nord al Sud della nostra magnifica penisola. Nel maggio scorso ero qui a Napoli, presso la Camera di Commercio. Scegliemmo Napoli perché l’economia della Campania è un’economia che ha una forte propensione all’export, e che ha contribuito non poco alla ripartenza del Paese dopo la crisi.
La Campania è nella “top ten” delle regioni esportatrici in Italia, al nono posto con 9,9 miliardi nel 2016 (2,4% dell’export nazionale).
Oggi la Campania irradia all’estero l’immagine di una regione dinamica, che coniuga creatività e originalità imprenditoriale, rispetto della tradizione, innovazione tecnologica e quindi altissima qualità del prodotto.
Questa combinazione è la forza del Made in Italy che oggi, inaugurando la nuova sede di ALA, tocchiamo con mano una delle sue massimi espressioni. E come italiani ne siamo molto fieri.
Rivolgo quindi a tutti un forte augurio per un futuro ricco di successi!