Corridoi umanitari: un’alternativa legale e sicura
Nati dalla collaborazione tra istituzioni – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Interno – e società civile – Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Tavola Valdese – i corridoi umanitari sono un programma di trasferimento e integrazione in Italia rivolto a migranti in condizione di particolare vulnerabilità: donne sole con bambini, vittime del traffico di essere umani, anziani, persone con disabilità o con patologie.
A partire dal febbraio 2015, il programma ha consentito l’ingresso di circa 4.000 persone provenienti dal Libano (prevalentemente rifugiati siriani) e dall’Etiopia (rifugiati provenienti da Eritrea, Somalia e Sudan), nonché da Niger, Giordania, Libia e Pakistan e Iran (da questi ultimi due, esclusivamente rifugiati afghani).
Con riferimento alla Libia, si sottolinea che con il Protocollo d’intesa siglato nel 2021 è stato istituito un corridoio umanitario/evacuazione umanitaria per 500 beneficiari nell’arco di due anni. Per quanto riguarda l’Afghanistan, nel quadro del “Piano italiano per il popolo afghano”, il 4 novembre 2021 il MAECI ha firmato con il Ministero dell’Interno, OSC (ARCI, Comunità di S. Egidio, CEI/Caritas, FCEI, Tavola Valdese), l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) e organismi internazionali di settore (UNHCR e OIM) un Protocollo d’Intesa per l’apertura di un corridoio umanitario e per l’attivazione di procedure di evacuazione a beneficio di 1.200 cittadini afghani in condizione di vulnerabilità sul territorio di Iran e Pakistan.
Un modo per rispondere anche alla domanda sulla nostra sicurezza
La lista dei possibili beneficiari dei corridoi umanitari, predisposta previa individuazione e segnalazione dei casi più bisognosi di tutela da parte delle organizzazioni private, viene vagliata sul piano della sicurezza dal Ministero dell’Interno. Il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale effettua quindi i controlli necessari per la concessione dei visti d’ingresso.
Accoglienza e Integrazione
La caratteristica principale di questo canale è il coinvolgimento diretto delle Organizzazioni della Società Civile (OSC) nella fase di selezione dei beneficiari e nel processo di accoglienza in Italia. Enti quali Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e Tavola Valdese, ARCI garantiscono loro alloggio e assistenza economica per il periodo di tempo necessario all’espletamento dell’iter della richiesta di protezione internazionale. Il sistema nazionale di accoglienza e di integrazione, che coinvolge organizzazioni di volontariato in quasi tutte le Regioni, è inoltre parte fondamentale del progetto.
Un modello replicabile
I corridoi umanitari sono un progetto di “patrocinio privato” nell’accoglienza e integrazione di migranti vulnerabili e rifugiati che nel 2019 è stato insignito del premio Nansen per i Rifugiati per l’Europa. L’esperienza dimostra come, utilizzando gli strumenti legislativi già a disposizione degli Stati membri dell’Unione Europea, si possano garantire ingressi regolari e controllati, scongiurando rischiosi “viaggi della speranza” a favore di persone in condizioni di particolare vulnerabilità e di effettivo bisogno di protezione internazionale. Un progetto quindi replicabile in altri Paesi insieme alla società civile, un modello di solidarietà che è un vanto per l’Italia, come ha sottolineato anche Papa Francesco: “Guardo con ammirazione all’iniziativa dei corridoi umanitari (…) sono la goccia che cambierà il mare”.