La nomina del Generale Paolo Serra al comando della missione UNIFIL costituisce un ennesimo riconoscimento dell’impegno italiano in Libano e del contributo assicurato dal nostro Paese alle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, come primo fornitore di truppe tra i membri del G8 e come sesto Paese contributore al bilancio dell’ONU per le missioni di pace.
Il ruolo attivo dell’Italia in Libano si inserisce nel quadro della promozione della stabilità e della sicurezza nell’intera area mediterranea e mediorientale, le cui dinamiche sono di fondamentale incidenza sulla sicurezza internazionale.
Sul fronte militare, l’Italia contribuisce alla missione UNIFIL – dispiegata allo scopo di garantire il mantenimento del “cessate-il-fuoco” nel sud del Libano dopo la guerra del 2006 – con un contingente di oltre mille unità, la cui professionalità è riconosciuta dai nostri partner internazionali e dalle popolazioni con le quali i nostri militari entrano in contatto.
Sul fronte civile, l’Italia è uno tra i primi Paesi donatori del Libano e negli ultimi cinque anni è stata il secondo donatore europeo dopo la Francia. Dal 2008 al 2010 sono stati approvati e resi immediatamente esecutivi più di 60 programmi di cooperazione a dono per un ammontare di oltre 100 milioni di euro. Oltre 10 milioni di euro sono stati destinati per il miglioramento delle condizioni di vita nei 12 campi che accolgono oltre 400.000 palestinesi e per aiutare la popolazione libanese che vive nelle aeree adiacenti ai campi, in un’ottica di promozione del dialogo e della convivenza.
La Cooperazione italiana in Libano si presenta come azione a tutto campo del Sistema Italia, sviluppando e valorizzando le sinergie che nascono dalla presenza sul terreno dei diversi attori (Utl, Ong, cooperazione decentrata e unità Cimic del nostro contingente in ambito Unifil) sotto il coordinamento complessivo dell’Ambasciata a Beirut.
La promozione di un approccio integrato e lo stretto legame con le autorità locali, principale interlocutore nell’attivare processi di sviluppo locale, in continuo raccordo con le autorità centrali, sono le principali caratteristiche che hanno qualificato l’azione della Ambasciata e della Cooperazione Italiana. L’Italia ha quindi assunto un ruolo di leader all’interno della comunità dei donatori, che le ha riconosciuto, all’interno del processo di divisione del lavoro avviato in ambito europeo, la Presidenza dei coordinamenti comunitari in materia di sviluppo locale, ambiente e genere.