Nell’ambito delle risoluzioni 2042 e 2043 votate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite – si legge nella nota di Palazzo Chigi – il Consiglio dei Ministri ha autorizzato una missione di pace di militari italiani in Siria nel ruolo di “osservatori delle Nazioni unite” e, come tali, disarmati. La missione, prosegue la nota, interesserà fino a un massimo di diciassette militari. I primi cinque saranno in Siria già dalla prossima settimana. L’Italia si è attivata fin dalle prime ore per dare sostegno alla missione umanitaria avviata dall’Onu in rispetto delle risoluzioni 2042 e 2043. Ed ha subito messo a disposizione aerei per il trasporto di mezzi ed equipaggiamenti destinati agli “osservatori” impiegati in Siria.
Il Premier Mario Monti ha parlato della missione di pace italiana in Siria nel corso del colloquio svoltosi, nell’ambito del vertice Italo-turco a Villa Madama, con il Premier Recep Tayyip Erdogan. “Abbiamo avuto – ha detto Monti – uno scambio di idee sulle principali aree di crisi a cominciare dalla Siria, dove i nostri due Paesi, che rappresentano fattori di stabilità nel Mediterraneo e in Medio Oriente, sono impegnati alla ricerca di una soluzione”.
Una linea comune
Nei confronti della Siria – ha aggiunto Monti – l’Ue ha avuto “la capacità di mantenere una linea comune che trova nelle sanzioni un importante strumento di pressione. Ora anche il Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo molte esitazioni, ha cominciato a muoversi verso uno sforzo comune della comunità internazionale. Al momento non vediamo alternative realistiche”. Il Premier turco ritiene che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu “forse dovrebbe fare passi diversi” mentre per quanto riguarda gli Osservatori, sottolinea che ce ne vorrebbero 2.000-3000.