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India – Marò: Militari lasciano carcere per nuova struttura gradita all’Italia

I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno lasciato oggi definitivamente il carcere di Trivandrum per trasferirsi alla Borstal School di Kochi, loro nuova residenza in attesa degli sviluppi del processo. I due marò hanno fatto tappa durante il trasferimento a Kollam, dove il giudice istruttore A.K. Gopakumar ha preso formalmente atto del dossier contenente le accuse nei loro confronti, disponendo un nuovo periodo di carcere giudiziario.


Accolti da responsabili della delegazione italiana (il Console Generale a Mumbai, Giampaolo Cutillo, e l’addetto militare dell’Ambasciata a New Delhi, contrammiraglio Franco Favre), i due militari sono entrati nella costruzione dove alloggeranno, un ex riformatorio ora adibito ad uffici e che è stato dichiarato “dipendenza” del carcere di Trivandrum. Fonti italiane hanno sottolineato che la nuova sistemazione, fortemente voluta per mettere fine alla detenzione in un carcere comune di due militari che svolgevano servizio di stato, “è sicuramente decorosa e pulita” e fornita “di uno spazio per loro idoneo”. I due fucilieri saranno sistemati in due stanze, ha ancora detto la fonte italiana, ed avranno uno spazio per loro per potersi muovere e svolgere esercizi fisici.


Sviluppo positivo


Il trasferimento di Latorre Girone nella Borstal School di Kochi è “uno sviluppo positivo” ma è anche “un tardivo e tuttora insufficiente riconoscimento della loro dignità di ufficiali della repubblica italiana”, ha dichiarato il Sottosegretario Staffan de Mistura. Comunque, ha aggiunto, “prendiamo atto di questo nuovo sviluppo fortemente voluto dalle autorità italiane e richiesto dalla Corte suprema indiana”. “Siamo sicuri – ha proseguito De Mistura che per tre volte si è recato in missione in India per seguire la vicenda – che la misura darà sollievo sul piano psicologico ai nostri marò e anche alle loro famiglie”. “Riteniamo però – ha puntualizzato – che questo sia seriamente insufficiente perché quello che a noi preme è l’aspetto delle accuse assurde contenute nei capi di imputazione (fra cui l’omicidio volontario) e la possibilità di ottenere per i marò la libertà dietro cauzione”. “Continueremo – ha concluso – ad adoperarci in ogni modo e ad ogni livello in questa direzione”.


Un episodio molto negativo che ha prodotto danni alla lotta contro la pirateria


L’uscita dal carcere dei due fucilieri del San Marco segue all’accelerazione a livello diplomatico della Farnesina degli ultimi giorni, con il richiamo a Roma dell’ambasciatore Giacomo Sanfelice, la convocazione del capo missione indiano a Roma e i colloqui del Ministro Terzi con i vertici dell’Onu a New York. Terzi a New York ha ribadito che l’intera vicenda è stata “un episodio molto negativo che ha prodotto danni, spero non irreversibili, alla lotta internazionale contro la pirateria”. E al Palazzo di Vetro il Ministro ha avuto anche un incontro con il Segretario Generale Ban Ki-moon e con il Presidente dell’Assemblea Nassir Abdulaziz Al-Nasser, sostenendo di aver “notato una marcata preoccupazione anche in questi importantissimi interlocutori”: Ban in particolare, ha riferito il Ministro, “mi è parso oggettivamente sorpreso che questa vicenda non abbia ancora potuto avere un esito favorevole”.