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Siria: Van Rompuy, Ue e Russia sostengono il piano Annan


La crisi siriana è stata tra gli argomenti al centro del 29esimo Vertice UE-Russia che si è svolto a Strelna nei sobborghi di San Pietroburgo, con il Presidente russo Vladimir Putin, il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ed i capi delle due diplomazie, Sergei Lavrov e Catherine Ashton.


Piano Annan migliore opportunità per cessazione violenze


La Ue e la Russia sostengono il piano Annan come la “migliore opportunità” per far cessare le violenze in Siria, ha detto Van Rompuy nella conferenza stampa congiunta del vertice, aggiungendo che Mosca e Bruxelles devono unire i loro sforzi. Quindi, ha lanciato un appello alle autorità siriane perché cessino le violenze e sostengano pienamente il piano di Annan. Van Rompuy ha definito “terribile” la situazione in Siria.


Terzi: non esistono presupposti per intervento


Di Siria si è discusso anche a Istanbul venerdì scorso a margine della conferenza sulla Somalia, a cui ha partecipato anche il Ministro Giulio Terzi. “Non credo sia una opzione sul tavolo quella di un’azione militare al di fuori del consiglio di sicurezza Onu”, ha rilevato Terzi, sottolineando che “non esistono i presupposti” per un intervento “né all’Onu, né fra i paesi occidentali, né fra i governi della regione”.


La strada da seguire per ora è quindi quella della “soluzione politica”. Per Terzi è importante che Mosca possa parteciparvi comprendendo che la posizione del regime di Bashar El Assad “è definitivamente compromessa” e che Damasco è ormai “arrivato ben al di là di un punto di non ritorno”.


Per l’Italia bisogna rendere ancora più incisive le sanzioni contro i vertici del regime, varare all’Onu una risoluzione che “rafforzi in maniera decisiva la capacità di operare” e “anche di auto-tutelarsi” degli osservatori internazionali. E, dopo le “atrocità spaventose che si stanno perpetrando” in Siria, potrebbe essere il momento di chiedere l’intervento della Corte Penale Internazionale dell’Aja, che “avrebbe un alto significato di pressione”, ha aggiunto Terzi.