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Siria: summit Istanbul, “strategia di transizione” – Nuove sanzioni. Terzi, coinvolgere la Russia ma non l’Iran

Qualcosa si muove nella crisi siriana sul fronte diplomatico: dalla riunione del Gruppo degli Amici della Siria svoltosi a Istanbul l’indicazione scaturita è una “strategia di transizione” che dovrà essere accompagnata da nuove sanzioni e da un coinvolgimento della Russia ma non dell’Iran mentre lavorare, ora, per fermare il bagno di sangue in corso nel Paese arabo.


Intanto dal vertice russo-cinese di Pechino è venuta la proposta di una conferenza internazionale che garantisca l’attuazione del piano di pace di Kofi Annan. L’opposizione ha accusato il regime di essere responsabile di una nuova strage di civili. Si parla di un centinaio di vittime. “La strategia di Damasco rischia di produrre un genocidio, se non si interviene rapidamente” ha avvertito Terzi, presente per l’Italia al vertice degli ‘Amici della Siria’ a Istanbul accanto a Clinton, e ai ministri di Francia, Germania, Regno Unito, Turchia, Arabia Saudita, Giordania, Marocco e Qatar, presidente della Lega Araba.


Prossimo vertice in Francia


La Francia ha annunciato che ospiterà il prossimo vertice il 6 luglio a Parigi. Un intervento militare internazionale ‘modello Libia’, con mandato Onu, al momento sembra escluso. Ma Usa e Lega Araba premono perché dal Palazzo di Vetro venga ora una nuova bordata di sanzioni contro il regime Assad, sulla base del Capitolo VII dello statuto delle Nazioni Unite.Una proposta in questo senso è venuta formalmente dalla Lega Araba, che ha precisato di non chiedere al momento un’azione militare.


Qualcosa cambia anche nella strategia di Mosca. Il Viceministro degli Esteri Gennady Gatilov ha fatto sapere, per la prima volta che Mosca “non ha mai detto” che Assad ” deve per forza restare al potere alla fine di un processo politico”. Dal vertice di Istanbul – convocato dalla Turchia anche su impulso dell’Italia – è venuto un chiaro appello al coinvolgimento di Mosca, “un partner essenziale” ha detto Terzi, rilevando “segnali che l’appoggio di Mosca al regime Assad non è scontato”. I paesi partecipanti al summit di Istanbul hanno deciso di costituire un “Gruppo di coordinamento” per lavorare all’uscita dalla crisi, l’avvio di un processo di transizione e il sostegno all’opposizione’’.


 

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