La missione archeologica italiana in Yemen è parte delle azioni di sostegno al paese arabo nell’attuale transizione, anche nel quadro del rilancio del turismo. I risultati – frutto di un oltre un trentennio di scavi – sono stati illustrati nel corso di un convegno alla Farnesina alla presenza di rappresentanti istituzionali e accademici dei due paesi, organizzato dall’associazione Monumenta Orientalia e finanziato dal MAE.
Ogni anno importanti scoperte su origini civiltà sabea e su formazione dell’Islam
”Lo Yemen, come tutta la Penisola arabica, è un campo di ricerca ancora poco esplorato, dove ogni anno si fanno importanti scoperte sulle origini della civiltà sabea e sulla formazione dell’Islam”, ha spiegato la direttrice della missione Sabina Antonini. Gli scavi hanno consentito la conoscenza dell’età del bronzo, dei siti carovanieri, delle necropoli, ma gli esperti italiani hanno anche formato generazioni di archeologi e restauratori yemeniti, che contribuiranno a valorizzare il turismo locale.
La ”cooperazione culturale con l’Italia è un aspetto importante delle nostre relazioni, che vogliamo rafforzare ulteriormente con il nuovo corso politico”, ha affermato il Ministro della cultura yemenita Abdullah Awbal Mandooq Saleh, che domani incontrerà il collega italiano Lorenzo Ornaghi.
Pronti a riprendere iniziative di capacity building
La tutela del patrimonio culturale yemenita si aggiunge alle iniziative italiane di capacity building dedicate a istituzioni del comparto sicurezza-giustizia e a quelle per il sostegno alla società civile, alla comunicazione democratica e al dialogo, nel quadro della futura stabilizzazione del paese. Tali programmi hanno subito una ”pausa” durante l’escalation della crisi, che ha portato all’uscita di scena del presidente Saleh, ma ”siamo pronti a riprendere”, ha puntualizzato il vicedirettore per il Nordafrica e Medio Oriente della Farnesina Mario Boffo.
Il convegno della Farnesina è solamente l’incipit di un progetto più ampio, che prevede una mostra al Museo Nazionale d’Arte Orientale in ottobre e la pubblicazione del relativo catalogo e di un volume sulla storia dell’arte dello Yemen antico.