L’auspicio è che dagli appuntamenti in agenda nel corso della seconda metà del mese corrente l’Europa e la comunità internazionale del G20 trovino unità di intenti per disegnare una road-map della governance economicae del completamento del processo di integrazione politica per quanto riguarda l’Unione Europea.
L’Europa – ha detto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano dopo un incontro al Quirinale con il Presidente francese Francois Hollande – “senza fatali esitazioni e indugi”, apra “nuove prospettive di rilancio della crescita economica e della giustizia sociale, in stretto legame con la condivisione di discipline di bilancio e di avvio dell’unione fiscale”, mentre dal Consiglio europeo di fine giugno scaturisca “la più ferma e concreta determinazione di consolidare l’irrinunciabile conquista dell’euro”.
Il salvataggio dell’Euro
C’è nei fatti un’accelerazione dei processi decisionali di salvataggio della moneta unica: non a caso sia il Premier italiano, Mario Monti, sia il Presidente Hollande che si sono incontrati ieri a Roma, hanno parlato di eurobond e di meccanismi stabili per mettere l’Euro al riparo della speculazione. Il Presidente francese ha detto che non accetterà mezze misure ed il Premier italiano ha aggiunto che quello che è stato fatto finora è molto ma non basta ancora per tenere al riparo l’Ue dalle turbolenze dei mercati.
E dalla Commissione europea arriva un segnale significativo: al G20 la Ue metterà l’accento sulla sua “determinazione a trovare una soluzione alla crisi del debito sovrano” e al tempo stesso chiederà ai partner “un forte impulso per equilibrare l’economia mondale”, così la portavoce della Commissione Ue. Dunque è proprio nelle sedi istituzionali che vannotrovate unità di intenti e convergenze su nuove “regole” che servono a tutelare la moneta unica e nel contempo ad aprire la strada alla “crescita”.
Le scadenze
Le scadenze in agenda sono significative: domenica 17, l’esito delle elezioni in Grecia – un voto bis, dopo quello del 6 maggio- potrebbe essere determinanteper la permanenza di Atene nell’Euro e nell’Unione.
Lunedì 18 e martedì 19 i leader delle 20 maggiori potenze economiche mondiali si riuniranno a Los Cabos, in Messico.
Il 22 giugno, il Presidente François Hollande, la Cancelliera Angela Merkel e il Premier Mariano Rajoy saranno ospiti a Roma del Premier italiano Mario Monti: il Quadrangolare discuterà misure anti-crisi, verso il Consiglio europeo di fine mese.
Infine, il 28 e 29 giugno, a Bruxelles, ci sarà il Vertice della crescita: se ne attendono iniziative per rilanciare la ripresa e l’occupazione, senza rinunciare al rigore e alle riforme.
L’invito della Merkel
La Cancelliera tedesca Angela Merkel, chiamata dagli altri paesieuropei a concorrere alla salvaguardia della moneta e ad una maggiore integrazione, ha detto che le forze tedesche non sono illimitate e che non si devono coltivare eccessive illusioni sulle capacità della Germania di salvare l’Euro. In altri termini l’invito ai partner è quello di fare della stabilità dell’Euro un temadella più vasta stabilità monetaria e finanziaria internazionale che dovrebbe essere al centro del G20. In sostanza anche le grandi potenze mondiali devono farsi carico di quella che è una crisi globale di sistema.
Qualunque decisione venga presa sul governo dell’economia, essa può configurarsi solo nell’ambito di una determinata volontà politica. Ma gli interrogativi non mancano. Ci sono le condizioni per porre le giuste premesse affinché l’intervallo che ci separa dal Consiglio europeo sia utilizzato per rilanciare il tema della coesione e dell’unione politica? Come arrivarci di fronte alla prevalenza degli interessi nazionali, alle pressioni della politica interna, all’incapacità di prendere decisioni rapide e incisive?
Terzi, più Europa
Più Europa – dice il Ministro Giulio Terzi – “non è solo auspicabile, ma è un dato non più comprimibile in un futuro che è già presente. Di fronte alla crisi, non esiste una via di uscita nazionale. Questa è solo un’illusione che prima viene messa da parte e meglio è per tutti. La strada da perseguire è quella di una sempre maggiore integrazione, politica, istituzionale, e non solo monetaria o di mercato”.