“Il nostro obiettivo è l’applicazione della roadmap che dia al popolo somalo nuove e legittime istituzioni”. Lo ha detto il Ministro Giulio Terzi aprendo alla Farnesina la riunione del Gruppo di Contatto sulla Somalia in vista della conclusione della transizione, il 20 agosto prossimo, nel Paese africano. “Bisogna lavorare per un futuro pacifico e sostenibile perché troppo sangue è stato versato”, ha detto Terzi, spiegando che “è arrivato il tempo di mettere da parte gli interessi personali dando priorità all’interesse collettivo”.
Terrorismo e pirateria si sconfiggono soltanto con controllo del territorio
Una delle sfide principali da vincere è quella della pirateria e “l’Italia e l’Unione Africana stanno studiando un corso di formazione per la polizia somala da parte dei carabinieri”. Il terrorismo e la pirateria sono fenomeni che si possono sconfiggere ”soltanto con l’effettivo controllo del territorio” da parte delle forze di sicurezza somale e l’Italia ”può contribuire in questa direzione”, ha detto Terzi.
Il Ministro ha comunque ricordato ”l’apporto diretto delle autorità somale” nelle ultime operazioni antipirateria e antiterrorismo come quella che ha portato alla ”liberazione di Bruno Pellizzari e della sua consorte e degli operatori umanitari rapiti in Kenya”. Per il titolare della Farnesina si tratta di ”segnali incoraggianti su cui insistere”, nella consapevolezza che la pirateria ”è una sfida grandissima che va combattuta sul terreno, nelle sue zone sicure, nei luoghi da cui parte”.
Nuova costituzione
La conclusione della transizione passa soprattutto dalla stesura di una nuova costituzione, la cui bozza è stata approvata dai principali stakeholder somali il 22 giugno. Per Terzi la nuova costituzione somala deve nascere all’insegna dello “stato di diritto, dei meccanismi parlamentari consolidati e soprattutto dei principi di tutela dei diritti umani e delle minoranze religiose”. La costituzione, ha aggiunto, “deve essere deliberata da tutte le componenti della società somala ed è importante che tutti siano individualmente e collettivamente rappresentati”, con standard di “tolleranza” come quelli previsti da Onu, Ue e Unione Africana.
C’è poi il capitolo fondamentale della ricostruzione e dello sviluppo economico. “L’economia somala sta rinascendo, però un ripristino delle infrastrutture è necessario per stimolare la crescita”, ha sottolineato il Ministro, spiegando che l’Italia sta già finanziando alcuni programmi in questo campo e “ci auguriamo che la comunità internazionale coordini ulteriori iniziative”.
L’Italia è impegnata anche per la protezione del patrimonio culturale somalo “per la rinascita nazionale e per cementare una comune identità. E come tributo al popolo somalo, domani l’Italia presenterà il nuovo dizionario somalo realizzato dall’Università Roma Tre”.