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La comunicazione è strumento di politica estera

Il Ministero degli Esteri “promuove e difende l’interesse dell’Italia nel mondo”, quindi deve “comunicare al mondo ciò che fa e che è l’Italia”. Per questo, “la comunicazione non viene mai dopo la decisione, ma ne fa parte e contribuisce a determinarla”: è insomma uno “strumento della politica estera”. Lo ha spiegato il capo del servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale del MAE Giuseppe Manzo, intervenendo alla Settimana della Comunicazione a Milano, un evento collettivo annuale in cui si incontrano creatività, tecnologie, editoria, arte e design.


Per rappresentare al meglio gli italiani nel mondo, secondo Manzo, si devono fruttare le grandi potenzialità della tecnologia, che offre la possibilità “di parlare ai cittadini in maniera vicina, diretta e veloce”. Possibilità pienamente sfruttata dalla Farnesina, su impulso del ministro Giulio Terzi, come dimostrano i 4 milioni di accessi al sito del MAE, i 26mila followers su Twitter, i 50 uffici con un account in almeno un social media.


Siti al servizio del cittadino


Poi “c’è un’altra sfida – ha spiegato Manzo – che non vogliamo perdere in un momento in cui la distanza tra cittadino e amministratori si fa sempre più grande, a torto o a ragione. E’ quella di spiegare che la Farnesina, che nell’immaginario collettivo è un luogo chiuso, in cui si trattano segreti, strani negoziati su cose incomprensibili, è centro di servizi per i cittadini e le imprese”. Ed è questo il senso dei siti “al servizio dei cittadini”, come quelli dell’Unità crisi con i portali ‘Viaggiare sicuri’ e ‘Dove siamo nel mondo’, ma anche delle imprese, con la nuova piattaforma ‘Innovitalia’.


Un lavoro portato avanti “mettendo a profitto professionalità e competenze”. Il “sistema di comunicazione della Farnesina – ha detto Manzo – povero di mezzi, è ricco di idee e conoscenze e capitalizza questo patrimonio”. Il bilancio del Ministero e di tutte le nostre sedi all’estero, ha infatti sottolineato il portavoce del ministro, “è lo 0,21% delle spese statali. In Francia è l’1,78%, in Germania l’1,1%. Anche Spagna e Olanda in proporzione dedicano più soldi alla politica estera”.


“Il governo è maker?”


Manzo è intervenuto nell’ambito del workshop “Il governo è maker?”, a cui hanno partecipato anche la responsabile della comunicazione istituzionale del Ministero dell’interno, Serenella Ravioli, il portavoce del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Guido Schwarz, il consigliere per la comunicazione del Ministro della coesione territoriale, Roberto Basso e il responsabile area multimediale del Ministero dello sviluppo economico, Emanuele Cigliuti.


All’inizio dell’evento è stato proiettato un video con le interviste dei ministri Cancellieri, Passera, Profumo, Barca e Terzi che ha messo in luce un dato finora inedito: la familiarità e la dimestichezza con le nuove tecnologie di comunicazione. Terzi, in particolare, ha definito “strumenti essenziali di lavoro” i nuovi smartphone e tablet, che consentono di rimanere ovunque informati e ‘connessi’. Così come strumento prezioso sono i social media come Facebook, dove Terzi sottolinea “300mila interazioni”.


Le best practices comunicative più innovative


Durante il dibattito, moderato da Stefano Epifani, docente di tecnologia della comunicazione all’Università La Sapienza, sono state illustrate alcune delle best practices comunicative più innovative che i Ministeri coinvolti stanno sperimentando. L’apertura ai social network, la trasparenza, il coinvolgimento dei cittadini e l’opendata: grazie all’uso dei nuovi canali di comunicazione le amministrazioni hanno l’opportunità di veicolare rapidamente i messaggi, abbattere i costi e garantire più condivisione e partecipazione, soprattutto dei più giovani.


Tra i casi presi in esame ci sono: “Twiplomacy”, l’uso innovativo di Twitter da parte della diplomazia italiana; “Innovitalia”, la piattaforma che raccoglie tutti i ricercatori italiani nel mondo; “l’agente Lisa”, il poliziotto virtuale che interagisce su Facebook con gli utenti su temi legati alla sicurezza; il progetto “cruscotto” che raccoglie e aggrega i dossier del Ministero dei trasporti e del Ministero dello sviluppo economico, semplificando la comunicazione; infine, OpenCoesione, il primo portale nazionale sull’attuazione degli investimenti delle regioni e amministrazioni centrali dello Stato.