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Italia-Iraq – III Commissione Mista – Terzi: opportunità per nostre imprese. Firmati quattro accordi

Il mercato iracheno rappresenta una “grande opportunità” per l’Italia e l’obiettivo è di rafforzare ulteriormente le già “eccellenti” relazioni economiche bilaterali. Lo ha detto il ministro Giulio Terzi aprendo la terza commissione mista italo-irachena alla Farnesina co-presieduta con il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari, nel corso della quale sono state siglati quattro memorandum d’intesa in diversi settori.


Quattro accordi bilaterali


Nel corso dei lavori, con la partecipazione delle rappresentanze istituzionali dei due paesi e più di trenta imprese, banche, università e centri di ricerca italiani, sono stati sottoscritti diversi accordi bilaterali, in particolare nei settori dell’ingegneria aerospaziale, in materia culturale e archeologica, per la protezione e promozione degli investimenti e per l’estensione del credito d’aiuto dall’Italia all’Iraq. Queste intese si inseriscono nel solco della collaborazione tra Italia e Iraq post 2003. In questi anni la cooperazione italiana ha destinato all’Iraq, tra aiuti e cancellazione del debito, una cifra pari a circa 3,3 miliardi di euro. Tra le attività di cooperazione allo sviluppo, come ha ricordato il Ministro Terzi, c’è anche la formazione del personale della pubblica amministrazione irachena, tra cui anche un corso per diplomatici iracheni presso la Luiss. Oggi l’Italia è il primo partner economico europeo dell’Iraq, con un interscambio di oltre 3,3 miliardi di euro nel 2011. La rete diplomatica italiana è inoltre al lavoro per rafforzare la propria presenza a Erbil e Bassora, zone strategiche di investimento in Iraq.


Modernizzazione e diversificazione dell’economia irachena


Terzi ha poi rilevato che “la stabilità del Mediterraneo allargato non può prescindere da un Iraq completamente ricostruito” ed ha aggiunto che il sistema produttivo italiano è “al servizio del processo di modernizzazione e diversificazione dell’economia irachena”. L’Iraq può contare su enormi ricchezze del sottosuolo (si punta ad una produzione di petrolio di 6 milioni di barili al giorno nel 2020) e l’Eni, già impegnata nel Paese, “può fare da traino alle altre imprese” anche nei settori della difesa, infrastrutture, ingegneria, costruzioni.


Zebari, da parte sua, ha ringraziato l’Italia per il sostegno continuo, “militare ed economico” al suo paese sin dall’inizio della ricostruzione, auspicando un incremento dell’interscambio. Il suo governo, ha puntualizzato, è impegnato per “garantire la sicurezza degli investimenti stranieri”. E rivolgendosi alle imprese italiane potenzialmente interessate ad operare in Iraq, Zebari ha spiegato che gli “attacchi terroristici sono limitati” e la loro influenza è “circoscritta”, mentre “tante zone del paese sono tranquille” e il governo attua “ogni misura per l’incolumità delle imprese”. Il contesto iracheno “è propizio” e può diventare un “mercato strategico per la regione”, anche perché “pochi hanno le nostre potenzialità “, ha concluso Zebari, al termine di un incontro bilaterale con Terzi.


Alla Farnesina il direttore generale della Cooperazione Italiana Elisabetta Belloni ha anche presentato il nuovo sito ‘Italy for Iraq’, con un archivio digitale ed un indice tematico per “raccontare le storie di successo della nostra cooperazione nel paese”, passando per il recupero del patrimonio artistico e archeologico, la sanità, l’accesso all’acqua, l’ambiente.

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