Luca Matti, poliedrico artista della Collezione Farnesina Experimenta, apre al Ministero della Cultura della Rep. Slovacca la sua personale dal titolo “Territori e futuro”, che affronta tematiche quali il progresso e i cambiamenti urbanistici delle metropoli, e le ripercussioni sulla vita di tutti i giorni. L’evento è organizzato dall’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura, nell’ambito della XII Settimana della lingua italiana.
L’universo artistico che propone Matti in Slovacchia è fatto di bitume e olio su tela, ma anche tubi di plastica, polistirolo, che creano territori industriali o post- industriali. Alcune delle opere esposte a Bratislava rimandano ai vortici del Balla, alla “Città che sale” di Boccioni o alle periferie del Sironi dove palazzi enormi e tendenzialmente simili sono anche una riflessione sull’edificazione selvaggia che affligge tanti parti del mondo, dove torri di cemento e acciaio sono simboli di una crescita molte volte da controllare. Un mondo in bianco e nero, a volte visto dall’alto, analizzato attraverso città enormi, simili ad alveari, dove l’uomo si sente solo, anche se circondato da migliaia di altri simili.