“Apriamo oggi una nuova strada a beneficio dell’economia italiana e in questa fase sappiamo quanto sia utile”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Mario Monti al termine del secondo vertice italo-algerino, svoltosi ad Algeri, ricordando i cinque accordi firmati in materia di energia, difesa, industria e protezione civile. Monti, accompagnato dai ministri degli Esteri, Giulio Terzi, dello Sviluppo economico, Corrado Passera, della Difesa, Giampaolo Di Paola e dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha definito la giornata di lavori “intensa e molto produttiva per le relazioni bilaterali” e ha ricordato che dal 2007 non si teneva un vertice bilaterale tra i due Paesi.
Intese strategiche su energia, difesa, industria e protezione civile
“Il presidente algerino Bouteflika e il governo hanno chiesto che l’Italia si ponga accanto all’Algeria come sponsor per aiutare a promuovere lo sviluppo economico del Paese, su una linea di diversificazione rispetto alla grandissima dipendenza attuale dalle risorse energetiche”. Richiesta che, ha proseguito Monti, l’Italia ha “accettato volentieri”. Anche perché gli accordi di partenariato firmati oggi non hanno precedenti con nessun altro Paese e aprono quindi “una strada nuova a beneficio dell’economia italiana”.
Gli scambi economici e commerciali, con particolare attenzione al settore dell’energia, ed i temi di politica internazionale, in particolare l’approfondimento del dialogo e dell’integrazione fra le sponde del Mediterraneo, sono stati i temi al centro del vertice italo-algerino, il cui processo preparatorio era partito nel marzo scorso con la visita del ministro Terzi ad Algeri. Tra le intese raggiunte una riguarda il potenziamento dei traffici marittimi bilaterali e lo snellimento delle procedure burocratiche, siglata dal viceministro dei trasporti e infrastrutture, Mario Ciaccia, e dal suo omologo algerino, Amar Tou.
Pmi italiane ed energia
In Algeria rivestono un ruolo importante le piccole e medie imprese: oltre 180 quelle italiane nel paese. Importanza prioritaria riveste l’energia – settore nel quale sono impegnate diverse imprese italiane tra le quali Eni e Enel – considerando che l’Algeria è il primo fornitore di gas naturale dell’Italia (attualmente copre il 35% del fabbisogno nazionale) ma soprattutto che sul tavolo c’è l’accordo intergovernativo siglato nel 2007 per la costruzione di un secondo, imponente gasdotto, il Galsi, che dovrebbe unire l’Algeria alla Sardegna per poi proseguire verso la Toscana. Accanto a questo progetto, per il quale sono in corso gli studi di fattibilità economica, c’è il settore delle energie rinnovabili, per il quale il governo algerino ha annunciato un imponente piano di investimenti. L’obiettivo è dunque quello di rafforzare i rapporti commerciali già in forte crescita: se nel 2011 l’Italia era secondo partner commerciale di Algeri (secondo cliente dopo gli Usa, secondo fornitore dopo la Francia) già nel primo semestre 2012 è salita al primo posto. Roma importa da Algeri soprattutto gas naturale ed esporta macchinari ed attrezzature industriali.