“Mettere a sistema” la lotta contro la violenza sessuale sui minori, attraverso lo scambio di esperienze ed il coordinamento delle iniziative al livello internazionale. E’ l’obiettivo della conferenza che si è aperta stamane alla Farnesina promossa dalla Cooperazione Italiana, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, il Dipartimento delle Pari Opportunità, il Consiglio d’Europa e l’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Il punto di partenza è la Convenzione di Lanzarote del luglio 2010, il primo strumento normativo in cui sono trattate tutte le tipologie di violenza sessuale sui minori. L’Italia ha ratificato il provvedimento lo scorso ottobre ed oggi si vuole dare “un segnale che la battaglia alla violenza sessuale sui minori continua”, ha detto il Direttore generale della Cooperazione Elisabetta Belloni, sottolineando che la convenzione è uno strumento che può “rafforzare la metodologia di cooperazione tra Stati e non solo”.
Dare una “attuazione effettiva” alla normativa
Prevenzione, protezione, perseguimento degli autori dei reati e politiche integrate nazionali e di collaborazione internazionale sono i pilastri della convenzione di Lanzarote, ha spiegato il Direttore generale per i diritti umani del Consiglio d’Europa Philippe Boillat, secondo cui adesso bisogna lavorare per dare una “attuazione effettiva” alla normativa.
I lavori proseguiranno anche domani con la partecipazione dei ministri degli Esteri, del Lavoro e della Giustizia Giulio Terzi, Elsa Fornero e Paola Severino. Nel sostenere questo evento il governo si è posto l’obiettivo – ha aggiunto Belloni – di “favorire una visione condivisa e la collaborazione tra istituzioni e società civile per un’azione coordinata e coerente di cooperazione del ‘sistema Italia’ in questo settore”.
La Cooperazione Italiana ha tra le sue priorità il contrasto dei fenomeni di abuso e sfruttamento sessuale dei minori. A livello nazionale, ha ricordato Belloni, ha promosso una serie di campagne di educazione allo sviluppo ed in collaborazione con ONG enti locali e Regioni, si è concentrata sulla diffusione della conoscenza degli strumenti internazionali di riferimento, come la Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo, e sulla situazione dell’infanzia nel nostro paese e nei paesi in cui la Cooperazione Italiana ha realizzato i suoi progetti.
Gli ambiti di intervento della Cooperazione
A livello internazionale la Cooperazione Italiana ha rivolto una particolare attenzione agli aspetti connessi al coordinamento tra le autorità centrali e locali, al fine di garantire un’effettiva applicazione delle strategie d’intervento, e ha sostenuto una stretta collaborazione tra il livello istituzionale e la società civile, dato il ruolo fondamentale che essa riveste nell’applicazione di misure concrete a favore dei minori. Questo lavoro si e’ tradotto in un forte impatto sociale a favore dei bambini e adolescenti nei paesi partner della nostra cooperazione.
Per prevenire e contrastare i fenomeni connessi all’abuso, alla violenza e alle forme peggiori di sfruttamento dei minori, l’attività della Cooperazione Italiana è stata soprattutto finalizzata alla realizzazione di progetti in grado di rafforzare il sistema giudiziario e legislativo dei Paesi beneficiari. Le attività sono state indirizzate anche alla formazione dei decisionmakers locali e a sostegno delle reti di protezione sociale esistenti. La sensibilizzazione del settore turistico e la collaborazione tra autorità giudiziarie e di polizia hanno rappresentato altrettanti ambiti sui quali si è concentrato il nostro impegno.