L’Italia rinnova il suo impegno nel processo di “consolidamento” dell’opposizione siriana al regime di Assad nonché nel “cercare di alleviare la grave crisi umanitaria” e dà il suo assenso all’iniziativa di “concreta solidarietà” con la Turchia con il dispiegamento dei Patriot, con funzione “esclusivamente difensiva” della frontiera sud-orientale della Nato. “Siamo estremamente preoccupati per la crisi siriana e consideriamo del tutto inaccettabili le sofferenze inferte alle popolazioni civili. Siamo impegnati nel processo di consolidamento della opposizione siriana”, ha detto il Presidente del Consiglio, Mario Monti al termine dell’incontro con il Premier libanese Najib Mikati svoltosi a Palazzo Chigi.
Il rischio di una “catastrofe umanitaria”
“Dobbiamo arrivare prima che si crei una grande catastrofe umanitaria” ha detto il ministro Giulio Terzi annunciando che l’Italia ha deciso di inviare aiuti immediati per 1,5 milioni di euro a favore dei profughi nei campi ai confini con la Siria in Libano, Turchia e Giordania dove “ci sono ormai 300mila rifugiati” e dove “i bambini stanno già morendo assiderati, come mi ha riferito il capo dell’opposizione siriana”. Terzi ha precisato che “nelle prossime ore” un aereo partirà da Brindisi. “Per l’Italia – ha aggiunto Terzi – l’emergenza umanitaria che è stata creata da questa gravissima crisi siriana è stata una priorità assoluta sin dall’inizio. Abbiamo cercato di muovere la comunità internazionale e siamo stati tra coloro che hanno insistito di più nei programmi dell’Onu e della Ue per aiutare i rifugiati. Sono ormai 300mila i rifugiati in Giordania, Turchia e Libano – ha aggiunto Terzi – Abbiamo disposto nelle prossime ore ulteriori importanti aiuti, oltre 1,5 milioni di euro per invio di mezzi, tra cui sistemi di riscaldamento. Bambini stanno già morendo per assideramento in alcuni campi in Giordania, come mi é stato riferito dal leader dell’opposizione siriana”. Il ministro ha poi riferito che nella cena dei ministri degli esteri al quartier generale della Nato, altri paesi europei “si stanno muovendo massicciamente” per gli aiuti umanitari precisando che il ministro tedesco Westerwelle sta preparando uno stanziamento da 70 milioni di euro e che il governo italiano stanzierà 20 milioni di euro “dall’inizio dell’anno prossimo”.
“Solidarietà concreta” Nato con la Turchia
Il ministro Giulio Terzi, che ha partecipato alla due giorni della Ministeriale Nato, che ha avuto al centro della sua agenda dei lavori proprio la situazione in Siria, ha spiegato che il dispiegamento dei Patriot in Turchia il cui comando é affidato alla Nato, serve solo a dimostrare solidarietà concreta con la Turchia, paese nella Nato, è “esclusivamente” e “non ha nulla a che vedere con l’instaurazione di “no-fly zone” o di ipotesi di preparazione di azioni militari contro il regime siriano”.
“Inaccettabile” l’uso delle armi chimiche
La fine del regime di Bashar al Assad “sembra vicina”, ha detto Terzi. E se Damasco decidesse per disperazione, o per allargare il conflitto all’esterno, l’uso di armi chimiche, ciò – ha sottolineato il Ministro – sarebbe “assolutamente inaccettabile”, mentre per il suo collega francese Laurent Fabius la reazione sarebbe “severa”. Sulla stessa lunghezza d’onda il britannico William Hague che ha parlato di possibili “serie conseguenze”. E il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen ha detto: “Sappiamo che hanno i missili” e che hanno “le armi chimiche”. Una linea rossa, quella del possibile uso di gas nervino, invalicabile anche per la Russia. Con il Ministro degli esteri Sergei Lavrov che a Bruxelles, dopo l’incontro nell’ambito del Consiglio Nato-Russia, ha avvertito come “l’uso di armi di distruzione di massa avrebbe implicazioni gravi” aggiungendo che la Russia “non accetterebbe alcuna violazione dei trattati internazionali” se la Siria le usasse.