La crisi economica, e le misure prese per fronteggiarla, é stata al centro del seminario “Inside or outside the Euro: Iceland and Italy tackling their financial crisis”che si é tenuto i giorni scorsi a Reykjavik, presso l’Università d’Islanda. Nato su iniziativa dell’ambasciata italiana, e organizzato insieme alla Banca d’Italia, alla Banca d’Islanda e all’Università d’Islanda, l’incontro si é focalizzato sulle possibilità di ripresa economica e su vantaggi e svantaggi derivanti dall’adozione della moneta unica.
Esperienze a confronto
Il seminario, ha commentato l’Ambasciatore italiano Antonio Bandini, ha sottolineato le differenze fra i due paesi, “dovute alla difficile comparabilità delle due economie coinvolte, così differenti per dimensioni e differenziazione delle esportazioni, ma soprattutto al fatto che la crisi finanziaria islandese – essenzialmente bancaria, e dunque innescata dal settore privato – é un fenomeno realmente avvenuto che ha dispiegato tutta la sua potenzialità, mentre quella italiana – essenzialmente di bilancio, e dunque del settore pubblico – é stata evitata, grazie a importanti e incisivi interventi sul bilancio stesso ma anche sulla struttura dell’economia”.