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Conferenza Ambasciatori: conclusioni Monti e Terzi – “Diplomazia risorsa fondamentale per il Sistema Italia”

Nel ringraziare i diplomatici presenti alla Conferenza degli Ambasciatori, alla sua seconda giornata conclusiva, per il loro impegno, “risorsa fondamentale per l’Italia”, il Presidente del Consiglio Mario Monti ed il capo della diplomazia Giulio Terzi, hanno tracciato un bilancio conclusivo del governo – il premier – e del Dicastero da lui guidato, il ministro.


Ultimo atto


“Queste mie parole – ha detto Monti – sono l’ultimo atto prima di quelle di formale rassegnazione delle dimissioni nelle mani del capo dello Stato”, mentre Terzi ha sottolineato la conclusione di “un mandato di governo che ha rappresentato per giudizio diffuso una grande stagione della politica estera europea, atlantica e mediterranea del nostro Paese”, indicando i “caratteri essenziali della diplomazia italiana: coerenza e professionalita” sulle quali si e’ potuta ricostruire “autorevolezza e credibilita’” dell’Italia sullo scenario internazionale.


La diplomazia per la crescita


“Ho apprezzato – ha detto Monti – che la crescita (tema clou della IX Conferenza degli Ambasciatori n.d.r.) sia stata intesa non soltanto in termini economici, ma anche di aumento dell’autorevolezza e credibilità dell’Italia nello scenario internazionale, fattori che si riverberano sul brand Italia con ricadute economiche importanti”. Il premier ha aggiunto: la promozione dell’Italia non deve avvenire solo attraverso “investimenti e esportazioni”, ma attraverso “uno sforzo più ampio di valorizzazione di un paese che ambisce ad avere un ruolo più attivo nel contesto europeo e globale”.


Coerenza e professionalita’


A tutto questo ha contribuito anche il “motore” della diplomazia, la sua “coerenza e la sua professionalita’”, due valori che il ministro Terzi ha cosi’ spiegato: coerenza perche’ “apparteniamo ad una diplomazia che attua una politica estera saldamente incardinata su fondamentali riferimenti europei ed atlantici , su valori di liberta’, dignita’ dell’uomo e solidarieta’ inscindibili dalla nostra identita’ nazionale”. Professionalita’ “per il suo percorso formativo che e’ aperto da un impegnativo concorso pubblico, si sviluppa attraverso forme di progressiva specializzazione e si consolida nell’esperienza sul terreno. Va però inteso- ha sottolineato Terzi – che nella definizione di professionalità entra, per un diplomatico, una componente fondamentale di etica del servizio per lo Stato e per il Paese. In questo senso i diplomatici italiani vedono se stessi, e desiderano restare lo strumento di una politica estera condivisa dalle forze politiche nell’affermare l’interesse nazionale”.


L’apporto della politica estera


“Esattamente un anno fa – ha concluso Terzi – l’ottava Conferenza degli Ambasciatori si svolse in un contesto estremamente critico, con preoccupazioni diffuse sul futuro stesso dell’eurozona. Anche in quell’occasione si constatò come si imponesse un percorso di grande rigore. L’Italia era in bilico, e ci interrogammo sull’apporto che la politica estera italiana avrebbe potuto assicurare ad una strategia di superamento della crisi. Ci impegnammo a rendere la Farnesina un punto di riferimento per le politiche di crescita. Una Farnesina, cioè, capace di sostenere più attivamente il processo di internazionalizzazione del nostro sistema economico”.