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IMPRESE – Infrastrutture, energia, turismo: i grandi progetti di Serbia e Montenegro

Infrastrutture, energia, turismo. Sono questi i tre principali sentieri su cui corre lo sviluppo economico di Serbia e Montenegro, due Paesi geograficamente e tradizionalmente vicini all’Italia e che sono candidati all’ingresso in Ue. Questi tre settori e, più in generale, le opportunità di investimento nei due Paesi Balcanici sono stati al centro della missione imprenditoriale organizzata nelle settimane scorse da Confindustria, in collaborazione con ANIE, ANCE e Confindustria Serbia, con il sostegno delle Ambasciate d’Italia in Serbia e Montenegro e dell’Agenzia ICE. Alla missione hanno partecipato oltre 70 aziende italiane, 40 appartenenti al settore energia e 30 operanti nel settore delle costruzioni.


Italia tra principali investitori in Serbia e suo partner strategico


Tra colloqui istituzionali e con i partner strategici, seminari tematici e visite sul territorio (dalla Fiera internazionale dell’edilizia a Belgrado ai centri intermodali Sava-Danubio) sono stati diverse le iniziative tenutesi nelle principali città della regione, a partire da Belgrado dove la delegazione è stata accolta dal Ministro dell’Economia Mladjan Dinkic e dal Presidente della Camera di Commercio serba Zeljco Sertic. Tanti e importanti gli argomenti sul tavolo, tutti con una base comune: l’Italia figura tra i principali investitori in Serbia, ha una presenza imprenditoriale strutturata sul territorio ed è considerata a Belgrado come un partner strategico. Tutti elementi che, sull’onda dei grandi progetti messi in campo dal governo serbo, oggi hanno un ampio argine di miglioramento.


Energia e infrastrutture, i grandi progetti di Belgrado



Basti pensare che le priorità su cui si sono concentrati anche i finanziamenti delle istituzioni finanziarie europee riguardano grandi opere infrastrutturali come il completamento della circonvallazione di Belgrado, il cosiddetto Corridoio 10 dell’Ue (l’autostrada che collegherà Salisburgo con Salonicco tagliando la Serbia da Nord a Sud) e il Corridoio XI, che collega Belgrado con il porto di Bar, in Montenegro. Mentre, proprio sul settore dell’energia Belgrado ha deciso di puntare negli ultimi mesi programmando investimenti per 3 miliardi di euro per costruire, nei prossimi anni, nuove centrali termoelettriche mentre 1,4 miliardi saranno diretti alla costruzione di nuove centrali idroelettriche. E recentemente il governo serbo ha deciso di aprire il settore dell’energia anche a investitori privati definendo un quadro tariffario per i conferimenti alla rete che privilegia soprattutto il settore delle rinnovabili.


Montenegro, patrimonio idroelettrico dal grande valore strategico



Forte sviluppo dell’economia, costo del lavoro contenuto, facilità di accesso ai mercati della ‘nuova Europa’, eccellenti atenei e un grande potenziale turistico e nell’energia idroelettrica fanno del Montenegro una delle frontiere più interessanti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Il Paese è ormai lanciato in una ristrutturazione del suo sistema dei trasporti che ha il suo fiore all’occhiello nel tratto montenegrino dell’Autostrada Ionica, che collega Trieste con la Grecia e per la quale si prevedono investimenti di quasi 1,1 miliardi di euro. Se la ‘perla’ del sistema portuale nazionale è il turistico Porto Montenegro è nella città di Bar che il Paese basa le sue principali aspirazioni strategiche: il porto serve peraltro anche lo stabilimento Fiat di Kragujevac. E proprio nel settore delle infrastrutture la municipalità di Podgorica, capitale del Montenegro, ha annunciato la pubblicazione, entro settembre, di un bando di gara per il primo sistema di trattamento delle acque reflue del Paese.


Sul fronte dell’energia, invece, si calcola che solo il 17% del potenziale idroelettrico montenegrino è attualmente sfruttato: il Paese potrebbe produrre 10mila Gigawattora annuali con la realizzazione di nuovi impianti sui grandi fiumi e altri mille Gigawatt ora grazie a mini impianti sui corsi d’acqua minori. A Niksic, terza città montenegrina, concrete opportunità di investimento riguardano inoltre il settore dell’energia eolica e solare, la costruzione di una mini centrale idroelettrica e di una discarica con relativo programma di trattamento dei rifiuti.


Il balzo del turismo montenegrino, da 150mila a 1,5 milioni di visitatori stranieri



E a tutto ciò va aggiunto l’incredibile potenziale turistico di questo Paese celebre per le sue coste selvagge e rigogliose. In 10 anni il numero di visitatori stranieri è salito da meno di 150mila a 1,5 milioni l’anno. E il paese sta cercando di attrezzarsi per valorizzare le sue ricchezze artistiche e naturali. In particolare, l’Agenzia montenegrina per la promozione degli investimenti ha messo a punto una lista di progetti da sviluppare nei prossimi anni e che intende proporre alle aziende straniere, con una particolare attenzione al Nord del Paese, ricco di laghi, foreste, corsi d’acqua e ancora scarsamente battuti.