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Il Ministro Bonino a Radio Radicale

Siria: Bonino, si deve arrivare a conferenza, auspicio e stabilità della opposizione


“Nell’incontro con i russi avvenuto a Roma si è ribadito che una conferenza a Ginevra rimane l’obiettivo. Conveniamo che non c’è soluzione militare al conflitto, anche se i russi sostengono il regime di Assad, e dunque si diverge su come arrivare ad una transizione e sulle sue caratteristiche”. Lo ha detto Emma Bonino, intervistata da Radio Radicale sulla situazione siriana.


“La speranza è che l’organizzazione della opposizione siriana trovi una qualche stabilità e consistenza, anche se continua ad essere molto contestata all’interno. Nelle ultime ore si è anche acuito il conflitto tra l’opposizione siriana più estremista e i curdi, i quali non fanno parte dell’ombrello della opposizione siriana ad Assad. Una situazione più complicata di quanto non appaia”; ha concluso la Bonino.


Egitto: Bonino, rischio di bagno di sangue


“La situazione è quella di una attesa molto nervosa. Non si sa bene come si svolgeranno le prossime ore, di fronte a manifestazioni – quasi accampamenti – organizzate dai Fratelli Musulmani, e a dichiarazioni dell’esercito di voler sgomberare queste manifestazioni”. Lo ha detto il Ministro Bonino, parlando della situazione in Egitto, “Sgomberare queste piazze, per come sono organizzate, vuol dire usare mezzi militari anche pesanti, e il rischio di un bagno di sangue è chiaro”.


“Ma davvero non c’è stato verso di conciliare le richieste dei due fronti opposti. Quel che verrà nelle prossime ore è legato ad un filo, magari ad ultimi contatti in corso, di cui abbiamo per ora solo voci. Le diplomazie internazionali hanno pensato davvero tutto, dalle informazioni che io ho. Ho parlato recentemente con il ministro Westerwelle e con il ministro degli esteri olandese. Ma davvero la conciliazione tra i due fronti sembra molto difficile. La nostra presenza continua, ma per ora non ho motivo di credere che un qualche compromesso sia stato trovato”, ha concluso il Ministro degli Esteri.


Immigrazione: non esiste soluzione magica per fermare un esodo disperato


“Quello che vediamo sulle coste italiane è conseguenza dell’esodo disperato, perché si mettono insieme due fenomeni: chi fugge dalla guerra e chi fugge dalla povertà”, ha proseguito il Ministro, riferendosi agli sbarchi degli ultimi giorni.


“Le frontiere sud della Libia – poco controllabili – vedono ad esempio fuggire sudanesi, nigeriani, molti altri. I siriani passano per il Libano e poi per l’Egitto. Dall’Iraq si passa alla Turchia, e poi in Grecia, altro Paese, come il nostro o la Spagna, che ha un fardello molto pesante da subire.


E si accumulano motivazioni diverse, tutte accomunate dalla speranza di una vita diversa. Sogno o illusione che sia, queste persone rischiano di finire nelle mani di veri e propri venditori di illusioni o di morte. Ma si tratta di persone che scappano per fame, o per guerre, o per un misto delle due cose. E per questo non c’è una soluzione miracolosa. Basti pensare a quel che succede in Libano, dove i rifugiati siriani sono 1 milione, o in Giordania, dove sono 600 mila”, ha detto il Ministro degli esteri.


“Proprio la settimana scorsa ci siamo riuniti con i ministeri della Giustizia, della Difesa, degli Interni per cercare di essere un po’ più pronti, per fronteggiare una emergenza che è qui, e che non ha una soluzione magica. Anche in Europa era in discussione una direttiva, che però è stata ostacolata da molti Paesi, proprio perché nell’accoglienza temporanea ogni Paese vuole la certezza che sia appunto temporanea. Noi siamo un Paese più di transito che di destinazione, non siamo noi il sogno per questi immigrati”, ha concluso il Ministro.

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