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Onu – Bonino, 2014 anno chiave riforma Consiglio Sicurezza

L’anno prossimo sara’ un anno cruciale e di grande attivita’ per la riforma del Consiglio di Sicurezza del’Onu, in vista del 2015, anno del 70/mo anniversario delle Nazioni Unite e di una probabile accelerazione per ammodernare il massimo organo di governo politico dell’Onu. Lo ha sottolineato il Ministro degli Esteri Emma Bonino, al termine di una riunione ministeriale dei Paesi ‘Uniting for Consensus’ (Ufc), un gruppo guidato dall’Italia. Il gruppo Ufc propone la creazione di una nuova categoria di membri semi permanenti senza diritto di veto. Con un mandato tra i tre e i cinque anni, rinnovabile fino a due volte, e da assegnare su base regionale. Nella riunione dell’Ufc oggi hanno partecipato Italia, Argentina, Canada, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Messico, Malta, Pakistan, San Marino, Spagna e Turchia. E si e’ deciso, ha detto il Ministro, di accettare ”la proposta messicana di fare una riunione a livello di vice ministri a gennaio in Messico, per vedere sia la parte piu’ politica, che la parte di contesto generale e fare un’analisi approfondita. E’ stata accettata anche una proposta turca di avere nella seconda meta’ dell’anno una riunione a livello di ministri, ad Istanbul, con l’obiettivo piu’ specifico di lanciare una campagna globale di opinione pubblica”. Allo stesso tempo, ”il 2014 per il nostro gruppo sara’ un anno di attivita’ anche a livello di riunioni di gruppi regionali”, con partecipazioni al summit dell’Unione africana e alla riunione della francofonia, nonche’ a varie altre riunioni a livello regionale. ”La riforma del Consiglio di Sicurezza – ha sottolineato – non e’ solo una questione del palazzo di vetro, ma e’ una delle questioni politiche piu’ importanti”.


Soddisfazione ratifica Parlamento trattato armi


Il Ministro ha “accolto con grande soddisfazione la ratifica odierna del Trattato Onu sul commercio delle armi, particolarmente significativa perché sancita dal nostro Parlamento nella settimana dell’Assemblea Generale dell’Onu”. “Questo risultato testimonia la grande importanza che l’Italia, il primo Paese con la Germania ad aver completato le procedure parlamentari di ratifica, annette al tema della regolamentazione del commercio delle armi”, ha aggiunto Bonino. “Il Trattato Onu sulle armi – sottolinea la titolare della Farnesina – nasce dall’esigenza di rendere più trasparente e sicuro il commercio delle armi, tramite l’introduzione di principi e criteri di garanzia delle movimentazioni dei materiali e di contrasto ai fenomeni di diversione e traffico illecito”. Il nostro Paese è fra i più attivi nel promuovere l’adesione del maggior numero possibile di Paesi al Trattato. L’Italia svolge in parallelo un’azione di sensibilizzazione presso il Parlamento Europeo, per la rapida adozione della necessaria decisione del Consiglio che consenta agli stati membri dell’Ue di depositare i propri strumenti di ratifica presso le Nazioni Unite e favorire il raggiungimento del numero minimo di 50 aderenti per l’entrata in vigore del trattato.


Ancora in troppi Paesi piaga spose bambine


Il diritto di scegliere il proprio sposo e’ riconosciuto sin dal 1946 nell’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ma ”ancora oggi, in troppi Paesi a donne e bambine questo diritto viene negato”. In un intervento ad una riunione del ‘Core Group’ dei Paesi che guidano la campagna conto il matrimonio forzato, il Ministro Bonino e’ stato chiaro: ”E giunto il momento per noi di alzare la voce e agire con coraggio per sottolineare la gravita’ di questa violazione dei diritti umani”. La riunione, che si e’ svolta a New York a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, e’ stata organizzata da Canada, Olanda, e Ghana, Paesi membri del ‘Core Group’ di cui di recente e’ entrata a far parte anche l’Italia. ”Fino ad Ora, le Nazioni Unite hanno affrontato la questione nell’ambito delle ‘Omnibus Resolutions’, considerandola in un ampio contesto”, che comprende la lotta alla violenza contro le donne e agli abusi sui bambini. ”Ma la questione e’ troppo importante perche’ sia solo una tra tante in una lista”, ha affermato la titolare della Farnesina. Ed e’ una questione a cui Bonino tiene particolarmente e che si inserisce nel filone delle grandi campagne a favore delle donne e della loro dignita’, come ha ricordato il Ministro parlando con l’Ansa. ”E’ una campagna che ho seguito da anni e che e’ andata in parallelo con la campagna per le mutilazioni genitali femminili, perche’ molto spesso queste due pratiche nefaste si combinano e comunque sono presenti negli stessi Paesi”, ha detto, sottolineando che ”i matrimoni forzati sono una forma di schiavitu”’. Ed e’ anche un fenomeno drammaticamente diffuso. Nel periodo 2000-2011, il 34% delle donne in 41 Paesi in via di sviluppo tra e 20 e i 24 anni si e’ sposata prima del compimento del 18/mo anno di eta’. Nel 2010 in questa condizione si trovavano 67 milioni di donne, di cui il 12% si sono sposate prima di aver compiuto 15 anni. ”Dobbiamo unire le nostre voci assieme alle vittime dei matrimoni precoci e forzati e fornire un quadro politico e legale per proteggerle”, ha affermato ancora il Ministro Bonino nella riunione a New York, in cui ha anche ”assicurato che l’Italia continuera’ a contribuire a questo sforzo, cosi’ come in altre campagne dedicate alla protezione e alla promozione dei diritti umani”.