Statement from the Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, Norway, the United Kingdom, the United States of America, and the High Representative of the European Union: We are united in our condemnation of the Taliban’s decision not to re-open secondary schools to Afghan girls.
We are united in our condemnation of the Taliban’s decision on March 23 to deny so many Afghan girls the opportunity to finally go back to school. The Taliban’s action contradicted its public assurances to the Afghan people and to the international community. The decision came after months of work by the international community to support teacher stipends based on an expectation that schools would be open for all, with the higher interest of Afghan students and teachers in mind. And sadly, it came as eager Afghan girls were walking to their schools for the first time in seven months.
We call on the Taliban urgently to reverse this decision, which will have consequences far beyond its harm to Afghan girls. Unreversed, it will profoundly harm Afghanistan’s prospects for social cohesion and economic growth, its ambition to become a respected member in the community of nations, and the willingness of Afghans to return from overseas. It will have an inevitable impact on the Taliban’s prospects of gaining political support and legitimacy either at home or abroad. Every Afghan citizen, boy or girl, man or woman, has an equal right to an education at all levels, in all provinces of the country.
Traduzione di cortesia
Dichiarazione sulla recente decisione dei Talebani di negare alle ragazze afgane il diritto all’istruzione
Dichiarazione dei Ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea: Siamo uniti nell’esprimere la nostra condanna nei confronti della decisione dei Talebani di non riaprire le scuole secondarie alle ragazze afgane.
Siamo uniti nell’esprimere la nostra condanna nei confronti della decisione presa dai Talebani il 23 marzo, di negare a tante ragazze afgane la possibilità di tornare finalmente a scuola. L’azione dei Talebani contraddice le assicurazioni pubbliche da loro rese al popolo afgano e alla comunità internazionale. La decisione è arrivata dopo mesi di lavoro da parte della comunità internazionale per garantire gli stipendi degli insegnanti sulla base dell’aspettativa che le scuole sarebbero state aperte a tutti, in considerazione del superiore interesse degli studenti e degli insegnanti afgani. Tristemente questa decisione è arrivata mentre le studentesse afgane con entusiasmo si stavano recando a scuola per la prima volta dopo sette mesi.
Rivolgiamo un appello urgente ai Talebani affinchè annullino questa decisione le cui conseguenze andranno ben oltre il danno nei confronti delle ragazze afgane. Se confermata, la decisione arrecherebbe un grave danno alle prospettive di coesione sociale e di crescita economica dell’Afganistan, alla sua aspirazione di diventare un rispettato membro della comunità delle nazioni e alla volontà degli afgani di fare ritorno in patria dall’estero. Questa decisione avrà un impatto inevitabile sulle prospettive dei Talebani di ottenere sostegno politico e legittimazione sia in patria sia all’estero. Ogni cittadino afgano, bambino o bambina, uomo o donna, ha uguali diritti all’istruzione a tutti i livelli, in tutte le province del paese.