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Longitude: Obama, “Sweating the deal”

Un Barack Obama a testa china che affaticato si tampona la fronte. Un richiamo al faticoso accordo con la Russia sulla Siria. E’ così che si presenta la copertina del nuovo numero di “Longitude”, la rivista di politica estera diretta da Pialuisa Bianco, che punta ad analizzare la partita strategica che lo scacchiere internazionale sta giocando intorno alla crisi siriana. Gli altri titoli di copertina sono dedicati alla recente “deglobalizzazione” in corso in America, al Giappone e alla sua scommessa sul futuro, e al bracconaggio in Africa.

La “Sfinge-Obama”

“C’è una sfinge a piede libero a Washington”. Così si legge nelle prime righe della storia di copertina di Longitude che vuole analizzare la politica estera di Obama in Medio Oriente e il vero volto degli Stati Uniti nella crisi siriana. Segue una mappa della guerra civile in Siria e altre analisi tra cui quella di Stefano Stefanini, già Consigliere Diplomatico del Presidente della Repubblica, che esamina l’accordo tra il Segretario di Stato Usa John Kerry e il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e quella di Carlo Jean, Generale già Capo di Stato Maggiore della Difesa, secondo il quale la minaccia di Obama di un intervento militare sia stata la sola ragione per la quale si sia arrivati ad una trattativa.

De-globalized manufacturing

La striscia di copertina affronta un tema di assoluta novità: l’America ha riportato in casa l’industria manifatturiera. Questo fenomeno, definito “deglobalizzazione” e avviato già da qualche anno, è considerato come l’ultima fase del mercato globale: le imprese americane, imparando dal fast-manufacturing della Cina, stanno tornando a produrre in casa. Analisti americani e italiani spiegano su Longitude, anche grazie agli ultimi trend, gli effetti di questo fenomeno, sia all’interno degli Stati Uniti sia sull’economia globale.

Giappone, questione energetica e partita strategica in Siria

Dopo anni di stagnazione, l’economia giapponese sembra finalmente risvegliarsi e con essa anche lo spirito dei giapponesi è più ottimista sulle sue prospettive future. E’ questo il tema al centro di “Japan’s come back” scritto da Marta Dassù, Vice Ministro degli Esteri. “Sands shift around Europe’s energy sector” di Paolo Scaroni, AD di Eni, spiega, invece, come sia arrivato il momento per l’Europa di cambiare il suo approccio nei confronti delle questioni energetiche, altrimenti perderà la sua competitività. L’editoriale del direttore Bianco, “Into Putin’s hands”, è dedicato alla situazione strategica internazionale dopo il colpo diplomatico del Presidente russo Vladimir Putin sulla Siria, che lo ha visto emergere come vincitore di questo round. E’ un’approfondita analisi di questa fase cruciale in cui l’Occidente potrebbe riguadagnare terreno estendendo quest’accordo con la Russia ad un’intesa globale sulle regole del sistema internazionale, ma anche affrontando la questione delle armi, chimiche e nucleari, con l’Iran e con tutti gli attori che giocano una partita nella guerra regionale che si combatte in Siria. L’accordo ha evitato l’intervento militare, riportando tutto in un quadro di negoziati e trattative, ma la partita strategica è ancora aperta.

Hong Kong, Libano e servizi segreti

La rubrica “Widescreen” racconta una storia fotografica dall’epoca (fine ‘800) in cui Hong Kong era una roccia brulla, su cui si rifugiavano i pirati o i cinesi per sfuggire a carestie e inondazioni, passando per il Maoismo degli anni ‘50, fino ad oggi. “Talking Heads”, che fa parlare i leader, ha scelto per questo mese i capi dei servizi segreti di America, Cina, Israele, Francia e Russia, coinvolti nell’analisi dell’uso di armi chimiche in Siria. Ma c’è ancora molto altro in questo numero di ottobre: la rubrica da Bruxelles che tratta il caso emblematico di una sola deputata presente alla seduta del Parlamento di Strasburgo sullo stato dell’Unione Europea; uno sguardo al Libano con un articolo dell’Ambasciatore italiano Giuseppe Morabito su come si può contenere lo ‘spillover’ dalla Siria; una sezione dedicata ai Brics e al loro tentativo di creare una banca comune, ancora con luci e ombre, tanto che Longitude svela anche i primi crack. Il numero si chiude con le Olimpiadi del 2020 in Giappone, la rubrica dei libri dedicata a “Pinochet: 40 anni dopo” e quella sui numeri che raccontano la Nigeria e i suoi paradossi.