Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Diplomazia Economica/Sole 24 Ore – Turchia: governo Ankara presenta Programma Medio Temine 2014-2016

Il governo turco ha presentato il nuovo Programma di Medio Temine (elaborato dal Ministero dello Sviluppo) che fornisce le previsioni sull’andamento dei principali indicatori economici per il triennio 2014-2016 con un leggero ribasso delle stime rispetto alla precedente versione. La crescita del PIL per il 2013 dovrebbe attestarsi al 3,6%. L’aumento è stato rispettivamente 3% nel primo trimestre e del 4,4% nel secondo trimestre. Per il 2014, è prevista una crescita del 4%, e per il 2015 ed il 2016 attorno al 5% che è il tasso di crescita considerato dal Ministero dello Sviluppo come soglia minima per garantire gli obiettivi del Paese. La soglia ‘alta’ è invece situata attorno al 7%. Il Vice Primo Ministro Babacan, competente per le materie economiche, ha sottolineato come la revisione al ribasso delle stime sia anche conseguenza dell’andamento dell’economia internazionale, della situazione regionale e delle previsioni economiche rese note dal FMI, che fissano una crescita globale al 2,9%. Incide anche l’insufficienza del risparmio privato che copre solo il 12,6% del PIL, con conseguente limitazione degli investimenti. Si tratta di un record negativo tra i Paesi emergenti. Il dato, peraltro, è andato progressivamente calando dal 2003. Per quanto riguarda gli altri indicatori, Il Programma di Medio Termine prevede un tasso di inflazione del 8,9% per la fine dell’anno, superiore quindi all’obiettivo del 6,3% fissato dalla Banca Centrale ad inizio anno, del 5,3% per il prossimo anno e del 5% per il 2015 e 2016. Il disavanzo delle partite correnti dovrebbe attestarsi al 7,1% alla fine dell’anno, al 6,4% nel 1014, al 5,9% nel 2015 e al 5,5% nel 2016. La disoccupazione al 9,5% a fine anno, 9,4% nel 2014, 9,2% nel 2015 e 8,9% nel 2016. Infine, il rapporto investimenti/PIL dovrebbe assestarsi al 19,6%, il rapporto deficit/PIL al 1,2% e quello debito/PIL al 35% (previsioni per il 2013). Commentando i dati offerti dal nuovo Programma di Medio Termine, Babacan ha ammesso come i problemi del Paese, accanto al risparmio privato molto basso, siano rappresentati da una elevata dipendenza dalle fonti energetiche estere e da un insufficiente valore aggiunto della produzione. Tutti fattori che incidono sul problema strutturale del Paese, rappresentato dal deficit delle partite correnti, che, sebbene portato sotto controllo rispetto alla cifra del 10% del PIL di due anni fa, è ancora molto alto ed espone la Turchia alle turbolenze causate dalla volatilita’ dei capitali in provenienza dall’estero. Al riguardo, non sono molto tranquillizzanti i dati diffusi dl Turkstat relativi ai primi otto mesi del 2013, secondo i quali il disavanzo commerciale turco verso il Mondo è cresciuto del 18% (67 miliardi di dollari nel periodo gennaio/agosto 2013 contro i 57 miliardi di dollari del corrispondente periodo dell’anno precedente). La prolungata debolezza delle Lira turca aiuta si’ le esportazioni del Paese ma rende molto pesante la bolletta energetica e piu’ cari i molti beni intermedi importati necessari all’industria locale. Le priorita’ indicate dal Programma di Medio Termine per i prossimi anni, sono:


1) la riduzione del deficit delle partite correnti attraverso l’aumento del risparmio interno, l’allocazione delle risorse a disposizione nei settori piu’ produttivi, l’incremento dell’efficienza economica.


2) la riduzione dell’inflazione, che dovrebbe attestarsi al 8,9% a fine anno. È un obiettivo chiave anche in vista delle prossime tornate elettorali


3) il mantenimento della politica di bilancio in corso, che ha consentito di raggiungere un rapporto deficit/Pil dell’1,2% grazie ad entrate legate alle privatizzazioni e ad altre operazioni una tantum


4) il sostegno alla crescita ed all’occupazione. Fra le principali misure da adottare per perseguire tali priorita’ il Programma indica: la riduzione della dipendenza energetica della Turchia dall’estero, attraverso lo sviluppo di fonti alternative e l’incremento dell’efficienza energetica. Il miglioramento delle infrastrutture per favorire l’export verso l’estero e l’attrazione di nuovi investimenti che siano anche in grado di portare know-how nel Paese. Il supporto a programmi di Ricerca e Sviluppo che consentano alle imprese turche di diventare piu’ competitive sui mercati internazionali. Lo sviluppo del turismo di qualita’.


(infoMercatiEsteri)


Usa: Fitch: conferma rating Italia BBB+, outlook negativo


L’agenzia di rating Fitch ha confermato il rating sull’Italia BBB+ con outlook negativo. La conferma, si legge in una nota, deriva sostanzialmente dai progressi nel consolidamento fiscale, dal fatto che la recessione iniziata nel terzo trimestre 2011 probabilmente terminera’ nel secondo trimestre 2013 e il debito pubblico raggiungera’ il 133% del Pil nel 2014, un anno dopo e con 3 punti percentuali in piu’ rispetto a quanto previsto da Fitch nel marzo scorso. Tra gli elementi che hanno giocato a favore di una conferma, anche l’economia “relativamente in salute, diversificata e ad alto valore aggiunto con moderati livelli di indebitamento privato”. Inoltre, i rischi fiscali contingenti moderati del settore bancario, una posizione di budget sottostante vicina a quella necessaria a stabilizzare il debito governativo rispetto al Pil e un sistema pensionistico sostenibile supportano la fiducia nella solvibilita’ a lungo termine dello Stato italiano”. Tra i rischi possibili, che confermano l’outlook negativo, Fitch cita il rischio che la situazione economica e fiscale non permetta il rientro del rapporto debito/pil dopo il picco del 2014 al 133%; uno stallo politico che paralizzerebbe le politiche economiche e fiscali portando al fallimento del rispetto del pareggio; un prolungarsi della recessione.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)



UE: l’Italia deve invertire marcia da sola (Asmussen/STRONGce)


“L’Italia è troppo grande per essere salvata dall’esterno: deve invertire da sola la marcia. Il suo destino segnera’ anche il destino dell’area dell’euro. In questo senso il futuro dell’area non si decidera’ a Parigi o a Berlino, nè a Francoforte o a Bruxelles. Si decidera’ a Roma”. È quanto ha detto il membro del consiglio direttivo della Bce, Jorg Asmussen, intervenendo a Milano alla cerimonia organizzata dall’Universita’ Bocconi che lo ha premiato come “alumnus” dell’anno. Asmussen che frequento’ un Mba presso l’ateneo milanese nel 1991-92 ha sottolineato il trend al continuo rallentamento della crescita in Italia negli ultimi decenni. “Basti guardare – ha detto – all’andamento del tasso di crescita in termini reali: 5% negli anni ’50, 4% negli anni ’60, 3% negli anni ’70, 2% negli anni ’80, 1% negli anni ’90 e 0% negli anni Duemila”. E ha concluso: ‘La svolta è possibile, ha concluso, ma deve partire da Roma, non da Bruxelles’.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Germania: colloca bond a 12 mesi, rendimenti allo 0,1089%


La Germania ha collocato 2,195 miliardi di titoli a 12 mesi registrando rendimenti in lieve rialzo e domanda in flessione. I bond con scadenza annuale hanno spuntato un rendimento dello 0,1089%, in aumento rispetto allo 0,0942% dell’asta precedente. In sensibile peggioramento il rapporto tra domanda e offerta, che è sceso a 1,6 dal 2,6 dell’asta precedente. In totale, a fronte di una offerta pari a 3 miliardi di euro, sono state ricevute richieste per 3,495 miliardi: quelle accettate sono ammontate complessivamente a 2,195 miliardi di euro.


(Il Sole 24 ore Radiocor)



Qatar: Al Jazeera vince contro Tiscali, stop a programmi in streaming


Al Jazeera vince contro Tiscali che, secondo quanto risulta a Radiocor, sara’ costretta a fermare la diffusione dell’emittente televisiva all news del Medio Oriente. La societa’ sarda, infatti, con il proprio sito streamago.tv e anche attraverso gli upload degli utenti, trasmetteva, senza autorizzazione, programmi di 24 canali di Al Jazeera. Ma quest’ultima è titolare anche in Italia dei diritti esclusivi sui programmi trasmessi, potendo autorizzarne o vietarne la riproduzione e la comunicazione al pubblico. Da qui la decisione di ricorrere per vie legali. A seguito della richiesta di rimozione dei contenuti di Al Jazeera (assistita dai legali Roberto Valenti e Giulia Zappaterra di Dla Piper), Tiscali ha immediatamente bloccato i contenuti illecitamente caricati dagli utenti.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)