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Corte Penale Internazionale: Bonino, cooperazione Paesi membri cruciale per Cpi

E’ opportuno ascoltare le istanze dei Paesi africani e con questi trovare delle soluzioni condivise. Perché un’efficace cooperazione internazionale è cruciale per lo svolgimento del mandato della Corte Penale Internazionale (Cpi). E’ questo il messaggio che la Ministro degli Esteri Emma Bonino ha lanciato alla XII Assemblea degli Stati Parte della Corte Penale Internazionale (Asp), giunta oggi al secondo e ultimo giorno. E intervenendo al dibattito generale, la titolare della Farnesina ha voluto ribadire il pieno sostegno dell’Italia al tribunale dell’Aja, invitando l’intera comunità internazionale ad aumentare la collaborazione con l’organismo.


Bonino interviene a Cpi, ascoltare istanze africane


L’Assemblea dei 122 Paesi membri del Cpi giunge infatti mentre i procedimenti avviati dall’Aja a carico del Presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta e del suo vice William Ruto, continuano a costituire un elemento di tensione tra la Corte e numerosi Stati africani. Stati che, per protestare contro i procedimenti avviati, hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di sospenderli per 12 mesi, in applicazione dell’art.16 dello Statuto di Roma. Sulla questione la stessa Asp ha dedicato, il 21 novembre, un segmento ad hoc dal titolo: “Indictment of sitting Heads of State and Government and its consequences on peace, stability and reconciliation”. E oggi, intervenendo al secondo giorno di dibattito, la Ministro Bonino ha rimarcato la necessità di trovare una soluzione con le controparti africane. “La Corte penale internazionale ha bisogno dell’Africa, così come l’Africa ha bisogno della Corte per assicurare alla giustizia i responsabili dei più gravi crimini commessi in questo continente. Non dobbiamo sottostimare le istanze dell’Unione africana. Dobbiamo essere, e lo siamo, disposti ad ascoltare, discutere e trovare soluzioni per mantenere la fiducia degli Stati africani”, ha spiegato il capo della diplomazia italiana senza citare il caso keniano e sottolineando, tuttavia, che “l’effettiva cooperazione internazionale alla Corte è cruciale per l’adempimento del suo mandato”.


Ministro ribadisce, da Italia pieno sostegno a Corte Aja


La Ministro Bonino ha poi ribadito “pieno sostegno” dell’Italia alla giustizia internazionale, invitando la comunità internazionale a fornire alla Corte Penale Internazionale “più collaborazione, maggiori risorse finanziarie e, soprattutto, sostegno politico”. Un sostegno, ha sottolineato, che “non sia cieco alle criticità e a quelle aree in cui la Corte deve migliorare”. E la parole della titolare della Farnesina confermano un trend mostrato dal governo italiano fin dalla costituzione del Cpi, arrivata nel 1998 con lo Statuto di Roma. L’Italia è sempre stata all’avanguardia nell’affermazione del principio di diritto e del rifiuto dell’impunità per i crimini internazionali ed ha sempre affermato il proprio incondizionato sostegno all’attività della Corte. Nel corso della Conferenza di Kampala del 2010 (che ha revisionato lo Statuto di Roma introducendo il crimine d’aggressione tra quelli sui quali il Cpi esercita giurisdizione) l’Italia ha assunto inoltre tre impegni pubblici: la creazione presso il Ministero della Giustizia di un ufficio per l’esecuzione dei mandati di arresto e la cooperazione giudiziaria con la CPI; un punto permanente di contatto con la Corte presso il Servizio giuridico del Ministero degli Affari Esteri; la diffusione della conoscenza del diritto internazionale penale e della Corte Penale Internazionale mediante convegni, conferenze e seminari. Per il 2014, inoltre, l’Italia ha messo in campo un contributo finanziario pari a 8.843.714 euro, con un incremento di 900mila euro rispetto al 2013.


Corte Penale Internazionale istituita da Statuto di Roma, nel 1998


La Corte Penale Internazionale è l’unico tribunale internazionale permanente penale competente a giudicare gli autori dei crimini più gravi ai danni della comunità internazionale. La sua formazione risale al 1998: l’organismo fu creato infatti alla conclusione della Conferenza Diplomatica di Roma attraverso l’adozione dello Statuto istitutivo entrato in vigore il 1 luglio 2002. L’Italia ha ratificato lo Statuto il 12 luglio del 1999. I crimini su cui il Cpi ha giurisdizione sono genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e aggressione. La giurisdizione della Corte è complementare rispetto a quella dei giudici nazionali, nel senso che la competenza giurisdizionale può essere esercitata soltanto quando i sistemi nazionali non abbiano la volontà e la capacità di condurre le indagini o di celebrare il processo. La giurisdizione della Corte non ha carattere universale: la Corte pertanto non può procedere nei confronti di cittadini di Stati non aderenti allo Statuto o di situazioni verificatesi sul territorio di tali Stati, salvo il loro consenso.


Colloquio Bonino-direttore Opac dopo intervento ministro ad Assemblea Stati parte Cpi



In occasione della XII Asp, oltre all’adozione del bilancio annuale per il 2014, i temi sui quali si è incentrato il dibattito sono stati: l’impatto del sistema dello Statuto di Roma sulle vittime e sulle comunità colpite dai crimini; la cooperazione degli Stati con la CPI; la complementarietà tra la giurisdizione degli Stati Parte e la Corte. A margine dell’Assemblea, inoltre, sono stati previsti due “side events” co-sponsorizzati dall’Italia: “Accountability in Syria” (22 novembre, organizzato da Human Rights Watch e No Peace Without Justice) e “Complentarity and Libya” (26 novembre, organizzato da No Peace Without Justice e co-sponsorizzato dall’Italia). Durante la sua missione all’Aja, Emma Bonino – uno dei 7 ministri la cui presenza era prevista – ha avuto anche un colloquio con il direttore generale dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche), Ahmet Uzumcu, svoltosi nella sede dell’organizzazione, premio Nobel per la Pace 2013. Tema chiave dell’incontro è stata la modalità da adottare per la distruzione delle armi chimiche siriane.