Un uomo saggio che gia’ 1.700 anni fa aveva capito il valore della tolleranza: cosi’ il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha ricordato la figura di Costantino, imperatore dell’Occidente, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Konstantin. L’Editto di Costantino 1700 anni dopo. Opere di Veliko Mihajlovic’ ai Mercati di Traiano.
Bonino, diversita’ di lingue, culture e religioni non minaccia ma ricchezza
“Mi piace ricordarlo con il nome che ci insegnavano a scuola, Editto della Tolleranza, un editto lungimirante che non e’ mai stato applicato”, ha sostenuto il titolare della Farnesina, ricordando “le guerre di religione che hanno marchiato a sangue la nostra storia”. Un atto dal quale, per la Bonino, viene “l’insegnamento di chi pensa che possono convivere insieme, in base a valori essenziali, credenti, non credenti e diversamente credenti”. “La strada – ha riconosciuto il ministro – e’ ancora lunga da perseguire, ma e’ l’unica: Costantino aveva capito che la diversita’ delle lingue, culture e religioni non e’ una minaccia ma una ricchezza”.
Costantino il Grande e sua madre Elena in opere artista serbo Mihajlovic
All’inaugurazione hanno preso parte l’ambasciatore serbo in Italia, Ana Hrustanovic e l’ambasciatore serbo presso la Santa Sede, Mirko Jelic, promotori dell’evento, insieme all’assessore alla Cultura, Flavia Barca, Claudio Parisi, sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, e la curatrice dell’esposizione Jelena JovanoviC. La mostra comprende 40 opere ad acquatinta delle 80 del ciclo ad opera dell’artista serbo Mihajlovic, che ha rappresentato Costantino il Grande e sua madre Elena, ispirandosi agli affreschi delle chiese e dei monasteri che ha visitato in Serbia, Italia, Monte Athos, Albania, Macedonia, Montenegro, Romania e Ungheria. A queste, si aggiungono l’interpretazione dell’artista dell’Arco di Costantino e cinque stampe dedicate alle scene piu’ famose della Sala di Costantino delle Stanze di Raffaello ai Musei Vaticani.