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Longitude: ”China’s shadowy moves”

“China’s shadowy moves”: la Cina, la sua crescita economica e la sua “offensività” strategica sono i due elementi che sostanziano l’analisi di copertina del nuovo numero di ”Longitude”, la rivista diretta da Pialuisa Bianco in edicola dal 4 febbraio. Gli altri titoli di copertina: “Business and ethics”, come e perché nel sistema globale della finanza c’è anche un suo orientamento etico; “Polio and politics”, in non pochi paesi come Pakistan, Afghanistan, Nigeria viene bloccata la vaccinazione antipolio e ciò favorisce epidemie con conseguenze di rilevenza internazionale sia sul piano sanitario sia su quello dei rapporti politici; il tema è al centro dell’analisi di Lanfranco Vaccari “One drop at a time”; “Risks and returns in Iraq”, l’alto rischio della situazione in Iraq ha creato, paradossalmente, un alto margine di guadagni per chi riesce ad investire: il servizio è di Laura Silvia Battaglia, “Economic opprtunities despite the bombs”.


L’editoriale


Un’articolata riflessione con “assonanze” anche culturali (come quella riguardante il modo di intendere la globalizzazione) e con differenze tra l’attuale situazione globale e quella di un secolo fa è al centro dell’editoriale del direttore, “At the still point of the turning world”. Allora come ora, scrive Bianco, “viviamo sospesi”, ma proprio sulla base delle esperienze negative di quel passato, riusceremo a trovare lo spazio per muovere in positivo le cose”.


Ministro Esteri Messico a ”Longitude”


La rivista ospita una lunga analisi, “Mexico: reforms and diplomacy” del Ministro degli Esteri del Messico, Jose’ Antonio Meade: in forma di lettera a “Longitude” il Ministro spiega come le riforme e la diplomazia sono riuscite a cambiare il “volto” economico e politico del Paese.


I servizi sulla Cina


La Cina, scrive Hans S. Park, “Fostering China’s future power”, ha appena avviato una nuova fase di sviluppo mentre dietro le politiche che ispirano le riforme vi è una visione globale della nazione radicata nelle sue tradizioni e “ben attrezzata” per affrontare il futuro. Domenico Lombardi e Coby Hu “A blueprint for gradual change” spiegano come l’attuale classe dirigente cinese si muove, sul piano delle riforme economiche, in un processo di bilanciamento tra socialismo e capitalismo che potrebbe portare ad una definitiva “uscita di Mao dalla scena”. Secondo quanto scrive Giovanni Tria, “Ready to overtake, if…”, la Cina è pronta a diventare la forza economica dominante nel mondo, mentre Giuliano Crisanti e Giuseppe Pennisi, “Obstacles in the way”, ritengono che la presenza di molti vincoli sociali e politici, se non superati, potrebbero costituire un forte ostacolo alla sua ascesa. Altri due aspetti della “galassia Cina”, rispettivamente il bisogno di aumentare la propria produzione agroalimentare e quello di allargare la sua influenza culturale, sono esaminati da Stash Luczkiw “Shopping for Black Earth, che riferisce di iniziative oltre confine, come in Ucraina, per l’acquisizione di terreni fertili, e da Gabriele Giovannini, “Gateway to China”, che scrive sul forte impegno cinese ad ampliare la sua cultura nel mondo attraverso l’ “insediamento” degli istituti Confucio in Paesi che promettono di essere potenziali partner commerciali. Completa il ‘panorama’ sulla Cina un servizio di Maurizio Molinari, Obama’s sticky pivot”, sui rapporti, non sempre facili, specie per quanto riguarda il ruolo in Asia, tra gli Stati Uniti e il Paese della “Grande Muraglia”.


Gli altri servizi


La crisi in Francia ed il tentativo di Hollande di far passare riforme invise al suo partito: “The reluctant refrmer’s moment of truth” di Adriana Cerretelli; la situazione drammatica dei cristiani in Africa, mentre il cristianesimo è la religione in più rapida espansione e la persecuzione diventa massiccia in particolare nelle aree in cui i gruppi estremisti musulmani sono sempre più forti: “Killing Christians in Africa” di Anna Bono. La rubrica libri dedicata, in questo numero, al decennio dei conflitti dopo l’11 settembre.