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DEI/Sole 24 Ore – Slovacchia: Kosit (gruppo Demont) avvia nuovo inceneritore a Kosice

Slovacchia: Kosit (gruppo Demont) avvia nuovo inceneritore a Kosice


La Kosit, società operante in Slovacchia nel settore della raccolta, smaltimento e reciclaggio dei rifiuti controllata (61%) da Demont Group (Mestre) in partnership con la Municipalità di Kosice (34%) e con Simest (5%), ha terminato il potenziamento del sistema di incenerimento di Kosice(82mila tonnellate trattate nel 2012) . In tutta la Slovacchia operano soltanto due impianti di questo tipo. Il nuovo intervento che ha richiesto un investimento di 27 milioni di euro riguarda il potenziamento del contenitore dei rifiuti, della caldaia, del sistema di abbattimento dei fumi di scarico, nonché la sostituzione delle turbine/ generatori di energia elettrica . La nuova turbina ha una potenza utilizzabile di 6 MW ed e’ in grado di produrre 48mila MWh anno che vengono ceduti alla rete elettrica slovacca. Contestualmente, Kosit ha ottenuto dalla Municipalità di Kosice, situata ai confini con l’Ucraina, un prolungamento del contratto di smaltimento dei rifiuti per la durata di ulteriori dieci anni. La società, che è uno dei sei maggiori operatori del settore nel paese, gestisce una flotta di 146 veicoli per la raccolta rifiuti e pulizia delle strade, occupa 375 dipendenti e nel 2012 ha prodotto un fatturato di 12 milioni di euro.


(infoMercatiEsteri)


Argentina: surplus commerciale 2013 pari a 9 mld USD, export Italia + 14%


La bilancia commerciale dell’Argentina chiude il 2013 con un surplus di 9 miliardi di dollari USAin calo del 27% rispetto al 2012. Le esportazioni hanno totalizzato 83 miliardi di dollari (+2,6% sul 2012) e le importazioni 74 miliardi (+8%). Il Brasile resta al primo posto come paese fornitore, con una quota complessiva del 26 % seguito da Cina (15%), Stati Uniti (11%), Germania (5%), Messico e Francia (3%). L’Italia si colloca al decimo posto tra i fornitori con una quota pari al 2,3%, in lieve crescita rispetto al 2,1% del 2012, per un totale di 1.670 milioni di dollari (rispetto a importazioni per 1.223 milioni) . Il Brasile si colloca anche al primo posto tra i Paesi di destinazione dell’export argentino con una quota del 22%, seguito da Cina (7%), Stati Uniti (5%) e, in ordine decrescente Cile , Venezuela, Olanda, Uruguay, Canada e Germania con quote che vanno dal 4% al 2%. Sul piano generale, per quanto riguarda le categorie merceologiche, da sottolineare la crescita dell’export dei prodotti agroalimentari (+9%) e di quelli dell’industria manifatturiera (+3%), mentre sul fronte delle importazioni significativo appare l’aumento degli autoveicoli (+32%), dei beni strumentali (+8%), di parti e componenti di beni strumentali (+7%) e dei beni di consumo (+3%). Sono invece scesi del 2% gli acquisti all’estero di beni intermedi. L’interscambio italo-argentino si chiude con un saldo positivo per l’Italia per 447 milioni grazie a una dinamica più elevata per le esportazioni (+ 15% su base annua) rispetto alle importazioni (+4%).


(infoMercatiEsteri)



Iraq: finanziamento di 355 mln USD da Banca Mondiale per rete stradale


La Banca Mondiale ha siglato un accordo per la concessione all’Iraq e di un soft loan di 355 milioni USD per finanziare il progetto “Transport corridors”, approvato nel dicembre scorso. Il progetto, di rilevanza strategica per lo sviluppo del Paese, ha come obiettivo il recupero ed il miglioramento delle reti di interconnessione stradale, in particolare dell’autostrada n.1 che collega la capitale Baghdad con la citta’ di Mosul, in direzione nord, e del corridoio viario che attraversa l’Iraq da nord a sud. La somma messa a disposizione dalla Banca Mondiale verra’ utilizzata per l’83% dal Governo centrale, per le esigenze di ristrutturazione ed ammoderamento della rete nell’Iraq centro-meridionale, e per il rimanente 17% dal governo della Regione autonoma del Kurdistan, per il completamento dei lavori nelle Province di competenza di quest’ultimo. Oltre alla componente infrastrutturale, il credito d’aiuto erogato dalla Banca Mondiale coprira’ anche interventi mirati a rafforzare il know-how iracheno nel settore ingegneristico, le competenze delle istituzioni locali in materia di project management nonche’ lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie, tra cui il cablaggio con fibre ottiche di un tratto dell’autostrada n.1. Verranno inoltre realizzate nuove intersezioni stradali in corrispondenza degli snodi piu’ critici della rete viaria. Il completamento del “Transport Corridors Project”, il cui costo complessivo e’ stimato in 385 milioni USD, e’ previsto alla fine del 2019.


(infoMercatiEsteri)


Canada: manifestazione interesse Bombardier per Ansaldo Trasporti


Ci sono anche Thales e Bombardier, secondo quanto risulta a Radiocor, oltre ai cinesi di China Cnr Corporation e Insigma, tra le societa’ che hanno manifestato interesse per rilevare Ansaldo Sts e Ansaldo Breda, le due societa’ operanti nel settore dei trasporti che Finmeccanica vuole deconsolidare. Oggi il cda del gruppo, sul cui tavolo sono approdate le manifestazioni di interesse, ha deciso di passare alla fase operativa per arrivare a definire un’operazione di cessione con uno degli interlocutori in campo. Bombardier, uno dei gruppi ferroviari di maggior successo al mondo e presente in Italia con uno stabilimento a Vado Ligure e sta realizzando insieme ad AnsaldoBreda il V300 Zefiro, il nuovo treno ad altissima velocita’ destinato in 50 convogli a Trenitalia. Thales invece, uno dei colossi mondiali del settore del segnalamento, e’ da diversi anni partner della holding di Piazza Monte Grappa nel settore dello Spazio con le duejoint venture Thales Alenia Space e Telespazio.In questi mesi si e’ poi parlato anche dell’interesse per Ansaldo Sts e Ansaldo Breda della giapponese Hitachi e dell’americana General Electric, ma in questo momento il loro interesse appare decisamente piu’ defilato.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Gas naturale: l’Italia in grado di (ri)esportare gas dal 2015 (Snam)


Il sistema di trasporto e stoccaggio di gas dell’Italia sara’ in grado di trattare nel 2017 fino a 380 milioni di metri cubi di gas al giorno (mcgg), in aumento dai 335 milioni mcgg del 2013. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Carlo Malacarne, nell’incontro con gli analisti in cui ha illustrato il piano industriale della societa’ 2014-17. E dal prossimo anno, ha confermato il manager, il nostro Paese sara’ in grado di esportare 5 milioni di mcgg dal gasdotto di Passo Gries, nella connessione con il Nord Europa (che potranno salire fino a un massimo di 40 milioni di mcgg nel 2017) e 18 milioni mcgg da Tarvisio, con la connessione con il Nord Est Europa (quantita’ che rimarra’ stabile al 2017). E’ il risultato della strategia del gruppo di posizionare il nostro Paese come principale hub sudeuropeo di importazione/esportazione del gas naturale. Siamo l’unico Paese in Europa che e’ collegato con sei diverse fonti di importazioni se ci mettiamo dentro anche il Gnl’, quindi con una capacita’ di approvvigionamento’positivamente’ diffusa, ha sottolineato Malacarne, aggiungendo che ‘guardando al futuro, bene o male, la situazione dell’Italia e’ migliore di quella di altri Paesi europei. Nello stesso momento pero’ presenta alcuni punti critici: bisogna costruire in Italia tutto quello che e’ necessario dal punto di vista che e’ la connessione infrastrutturale’. Perche’, ha sottolineato, ‘per fare in modo che, se mi manca la fonte principale o nei periodi di inverno freddi, non abbia piu’ l’ossessione di chiedermi di come faccio a passare l’inverno: questo si costruisce solo con le interconnessioni. Non c’e’ altro sistema’.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Ucraina: Shell rinuncia a gas nel Mar Nero ma non a shale gas


Il gruppo anglo-olandese Shell ha annunciato di aver messo fine alle negoziazioni con le autorita’ ucraine e l’americana ExxonMobil per produrre gas naturale nel giacimento nel nor-ovest del mar Nero. Lo scorso settembre la presidenza ucraina aveva annunciato un accordo preliminare di partnership con due ‘major’ occidentali e con l’operatore locale Nadra Ukrainy e il gruppo romeno Petrom per il settore Skifski nel mar Nero, con l’obiettivo di produrre fra otto e dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno. ‘Nel gennaio 2014 Shell ha messo fine alle negoziazioni relative al settore Skifski in acque profonde nel mar Nero’ ha comunicato il gruppo precisando che si auspicava una firma nel 2012 o 2013 ‘ma cio’ non e’ stato possibile’ Attualmente l’Ucraina produce gas al largo della Crimea, ma una delle prime decisioni delle nuove autorita’ pro-russe della penisola, dopo il referendum di domenica, e’ stata la ‘nazionalizzazione’ della societa’ pubblica ucraina Tchornomornaftogaz che, secondo alcune indiscrezioni della stampa locale, potrebbe essere rilevata dal gigante russo Gazprom. Shell ha comunque sottolineato che la sua decisione non rimette in discussione la sua partecipazione ad altri progetti in Ucraina, principalmente l’esplorazione nella zona est della regione per produrre shale gas.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Cina: yuan debole aumenta rischio perdite aziende su derivati


La costante seppur lenta corsa al ribasso dello yuan non accenna a interrompersi con la divisa cinese che e’ arrivata a toccare quota 6,20 per un dollaro, il livello piu’ basso dal 9 aprile 2013. Secondo gli analisti, quota 6,20 rappresenta una sogliachiave perche’ se lo yuan dovesse indebolirsi ulteriormente e superarla, potrebbero scattare pesanti perdite sui derivati che molte compagnie cinesi, soprattutto esportatori, hanno sottoscritto per beneficiare di quella che per lungo tempo era sembrato un trend inarrestabile verso l’apprezzamento. Secondo un analista di Morgan Stanley citato dal Financial Times, alla meta’ di febbraio, quando il renminbi ha iniziato la fase calante, erano aperti derivati per 150 miliardi di dollari. Al momento, con i valori attuali, le perdite su questi derivati potrebbero essere pari a 2 miliardi di dollari ma se il trend dovesse proseguire, il passivo sarebbe piu’ pesante. Gran parte di questi derivati sono tuttavia legati non al tasso di cambio onshore ma a quello offshore che rimane frazionalmente sotto quota 6,20 a 6,1992. L’indebolimento del renminbi e’ spiegato da molti esperti con una precisa volonta’ di Pechino di introdurre maggiore incertezza sul mercato valutario e spezzare quella che era ormai diventata una convinzione radicata, e cioe’ che lo yuan fosse destinato a seguire una strada a senso unico, verso il rialzo, anche a causa delle pressioni dei paesi occidentali, in primis gli Usa, che chiedono un riequilibrio degli squilibri commerciali. Nonostante gli andamenti delle ultime settimane, la maggior parte delle banche di investimento continuano comunque a puntare su un rafforzamento della valuta cinese entro la fine dell’anno.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Usa: imprese ottimiste su ripresa e nuovi investimenti (Roundtable)


Le aziende americane sono sempre piu’ ottimiste sulla crescita del Paese e prevedono un incremento degli investimenti nei prossimi sei mesi. Secondo la Business Roundtable, associazione che riunisce gli amministratori delegati delle maggiori 200 societa’ americane, l’indice che misura la fiducia dei Ceo e’ cresciuto a 92,1 punti nel primo trimestre, il massimo in due anni. In particolare, il 50% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti nei prossimi sei mesi, una percentuale piu’ alta del 39% del trimestre scorso. Le spese maggiori saranno effettuate per l’acquisto di computer e macchinari, mentre solo il 37% dei Ceo prevede di aumentare le assunzioni nei prossimi sei mesi (una percentuale comunque piu’ alta rispetto al 34% di tre mesi fa). Per l’anno in corso gli amministratori delegati attendono una crescita dell’economia pari al 2,4%, meglio dell’1,9% dell’anno scorso, ma al di sotto del 3% circa atteso dagli analisti. A fine 2013 i Ceo si erano mostrati preoccupati dalla mancanza di accordo sul budget, trovato successivamente, e avevano prospettato un altro anno di crescita lenta.


(Il Sole 24 Ore Radiocor) –


Giappone: Nippon Steel acquista Fisia per circa 140 mln euro


Il gruppo Salini Impregilo comunica che la controllata olandese Impregilo International Infrastructures ha stipulato un contratto per la cessione della partecipazione nell’intero capitale di Fisia Babcock Environment alla societa’ giapponese Nippon Steel & Sumikin Engineering. Il prezzo di vendita e’ pari a 139,3 milioni di euro e il closing avverra’ al rilascio delle relative autorizzazioni delle competenti autorita’ antitrust tedesche. Fisia Babcock e’ infatti unasocieta’ di diritto tedesco attiva nel settore del trattamento dei fumi e del waste to energy. L’incasso,spiega una nota di Salini Impregilo, contestualmente al closing verra’ parzialmente utilizzato per l’azzeramento del rapporto debito-credito di gruppo con la controllata ammontante attualmente a 74,089 milioni di euro. L’operazione, che era stata annunciata dal gruppo come obiettivo, rientra nel processo di focalizzazione del gruppo nel core business delle costruzioni e di dismissione delle attivita’ non core.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)


Svizzera: Banca Centrale prevede crescita PIL 2014 al 2%


In una nota la Banca Centraloe svizzera ha confermato la sua previsione di crescita per l’economia del Paese, anticipando una incremento del prodotto interno lordo del 2% nel 2014. Invariato anche il tasso di cambio conl’euro, che rimane stabile a 1,20 franchi per 1 euro. In questo contesto,la Banca deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento chiave.Anche il margine di fluttuazione sul Libor a tre mesi, resta invariato a 0%-0,25%.


(Il Sole 24 Ore Radiocor)