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I miei 8 mesi alla Farnesina

Mogherini


Sono stati otto mesi intensi. Forse mai prima di questo 2014 il mondo, e la nostra regione in particolare, aveva visto tante crisi tutte insieme e tutte di una gravità eccezionale: dall’Ucraina alla Libia, da Gaza a Isil, dalla Siria all’Iraq al dramma di ebola.


Il resoconto che abbiamo voluto preparare e presentare di questi otto mesi da ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale riflette la straordinaria pressione, il senso di urgenza, che abbiamo vissuto nel corso di questo anno difficilissimo per la pace e la stabilità della nostra regione. L’intensità e la frequenza dei contatti, degli incontri, delle visite, raccontano la fatica della gestione di conflitti complessi, ma anche la costante ricerca di vie d’uscita, soluzioni – anche parziali – passi in avanti lungo sentieri mai semplici, ma sempre possibili.


Ho cercato, in questi mesi, di percorrere sempre la via del dialogo, del confronto, anche con gli interlocutori più difficili. Soprattutto, con loro. Ho cercato di lavorare sempre per il bene dell’Italia e degli italiani, ben consapevole del fatto che una parte rilevante del nostro interesse nazionale sta nella ricerca di posizioni univoche e unitarie in sede europea e transatlantica. Ho cercato di mettere a frutto quello che anni, decenni di politica estera ci hanno consegnato in dote: la straordinaria capacità, tutta italiana, di parlare con tutti (anche con coloro che non sempre hanno volontà o interesse a parlarsi tra loro), con umiltà e con rispetto, cercando di capire le complessità senza semplificazioni, senza presunzioni. Ho cercato di rinsaldare antichi rapporti di fiducia e di amicizia, a volte dati per scontati, in parti del mondo che vedono nell’Italia un partner forte e naturale, quando il nostro Paese si ricorda di esserlo.


E ancora. Ho cercato di valorizzare nel modo migliore le grandi energie che il nostro Paese può esprimere nella ‘comunità’ ‘della politica estera: dalle ong ai think tank, dagli enti locali alla diplomazia parlamentare. Fino alla Farnesina, un’amministrazione di grandissima qualità, di lunga tradizione, forte di persone motivate e capaci, una ‘comunità’ di cui l’Italia ha e avrà sempre più bisogno. Quanto di buono e di utile sono riuscita a fare, in questi brevissimi e intensi otto mesi, lo devo a questa ‘comunità’ e ringrazio tutte le persone con cui ho avuto il privilegio di lavorare da ministro degli Esteri.


Resta un’aspettativa che sta a cuore a me e a tutto il Paese: vedere tornare in Italia, definitivamente e insieme, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Abbiamo lavorato ogni giorno, nella riservatezza che la situazione ha imposto e impone, e che abbiamo rispettato anche nei momenti più difficili del dibattito politico su questa vicenda. E ancora non saranno risparmiati sforzi. Ai due fucilieri e alle loro straordinarie famiglie il mio più affettuoso pensiero.


Federica Mogherini


 


 


Gli impegni del ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini


Dai rapporti bilaterali alle grandi crisi internazionali, dai fori multilaterali alla presidenza di turno del consiglio dell’Unione europea, in otto mesi da ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Federica Mogherini ha compiuto 77 missioni all’estero. Le visite bilaterali sono state 23, mentre 54 gli appuntamenti multilaterali cui Mogherini ha partecipato.


Il ministro ha visitato 5 Paesi dell’Unione Europea, 8 Paesi europei non Ue, 3 nelle Americhe e 7 Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente.


Mogherini ha preso parte poi a 54 eventi o riunioni multilaterali, 22 in ambito Unione Europea e 4 in ambito NATO. Il ministro ha partecipato infine alla 69ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una lunga serie di eventi a margine.


All’attività all’estero si aggiungono gli impegni a Roma, con 29 tra conferenze e riunioni cui Mogherini è stata presente.


Tra il 22 febbraio e il 28 ottobre, il ministro Mogherini ha avuto 251 incontri bilaterali. Di questi, 185 sono stati con rappresentanti istituzionali di altri Paesi (39 dell’Unione Europea, 57 di Paesi europei non appartenenti all’Unione Europea, 59 del Mediterraneo e Medio Oriente, 21 delle Americhe, 9 di Asia e Oceania), 34 con rappresentanti di Organizzazioni intergovernative (di cui 14 delle Nazioni Unite, 8 dell’Unione Europea, 4 dell’OSCE, 2 della NATO, 2 della Lega Araba e 4 con esponenti di altre Organizzazioni Internazionali), 32 con esponenti di ONG, Associazioni, Enti, Società civile o aziende italiane.In tutto, 97 di questi incontri sono stati a Roma e 151 all’estero in occasione di visite bilaterali o missioni per partecipare a eventi multilaterali. In particolare:


Dei 97 incontri bilaterali avuti a Roma, 61 sono stati con rappresentanti istituzionali di altri Paesi (16 dell’Unione Europea, 10 di Paesi europei non appartenenti all’Unione Europea, 23 del Mediterraneo e Medio Oriente, 8 delle Americhe, 4 di Asia e Oceania), 14 con rappresentanti di Organizzazioni intergovernative (di cui 7 delle Nazioni Unite, 4 dell’Unione Europea, 2 dell’OSCE e 1 della Lega Araba), 22 con esponenti di ONG, Associazioni, Enti, Società civile o aziende italiane.


Dei 154 incontri in occasione di visite bilaterali o missioni per partecipare a eventi multilaterali, 124 sono stati con rappresentanti istituzionali di altri Paesi (23 dell’Unione Europea, 47 di Paesi europei non appartenenti all’Unione Europea, 36 del Mediterraneo e Medio Oriente, 13 delle Americhe, 5 di Asia e Oceania), 20 con rappresentanti di Organizzazioni intergovernative (di cui 7 delle Nazioni Unite, 4 dell’Unione Europea, 2 dell’OSCE, 2 della NATO, 1 della Lega Araba e 4 con esponenti di BID, OSA, CAF, Consiglio di Cooperazione degli Stati Arabi del Golfo) e 10 con esponenti di ONG, Associazioni, Enti, Società civile o aziende italiane.