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#Farnesina: Moda e diplomazia: cresce il dialogo in nome del Made in Italy – Intervista ai responsabili della maison Gattinoni

Quanto è importante il legame tra il comparto della moda e l’azione della rete diplomatica italiana? Ce lo spiegano Stefano Dominella e Guillermo Mariotto, rispettivamente Presidente e Direttore Creativo della Maison Gattinoni, intervistati dalla redazione multimediale della Farnesina e da Il Velino/Pei News.


La Farnesina e l’internazionalizzazione in un momento di “crisi nera”


La rete diplomatica può essere fondamentale per presentare il made in Italy fuori dai nostri confini e aiutare l’internazionalizzazione dei prodotti italiani. Un esempio di come la diplomazia possa aiutare le aziende a trovare nuovi sblocchi commerciali nei mercati emergenti arriva dalle missioni compiute nei mesi scorsi dalla maison Gattinoni – storico brand italiano della moda – in Oman e in Vietnam. In un momento di “crisi nera” nel nostro paese, sottolinea il presidente di Gattinoni, Stefano Dominella, “se non veniamo aiutati dalle Istituzioni per l’internazionalizzazione del nostro prodotto, le aziende del settore moda – che sono 333 mila in Italia e sviluppano fatturato per 51 miliardi di euro – continueranno a chiudere, come sta accadendo negli ultimi anni”.


In quest’ottica “la Farnesina si è data molto da fare ultimamente per l’internazionalizzazione delle imprese, anche quelle del settore moda” ha ricordato Dominella.


“La diplomazia è un dialogo. Noi dobbiamo dialogare attraverso le cose belle italiane”


Guillermo Mariotto, direttore creativo di Gattinoni, con le sue creazioni ha portato alta la bandiera italiana all’estero e ha reso la maison di alta moda, ambasciatrice del Made in Italy. Una vita tra atelier e sfilate, ma anche a contatto con la diplomazia, l’arte del dialogo. “La diplomazia è un dialogo. Noi dobbiamo dialogare attraverso le cose belle italiane, la moda è una di queste e la diplomazia ci sta tutta perché in questi casi c’è un protocollo da seguire e le ambasciate sono perfette per questo. Quando si rispetta questo protocollo tutto fila più liscio”.


“Alta moda in Italia – prosegue Mariotto – vuol dire viaggi, è un biglietto da visita eccellente: noi siamo il centro dove si produce moda di altissima qualità e questo richiede il viaggio; le ambasciate funzionano soprattutto per gli eventi e per valorizzare quella bellezza che noi portiamo in giro per il mondo”.


Ma dietro la moda può esserci molto altro: Gattinoni si è dimostrata nel corso degli anni un’azienda sensibile alle questioni sociali e d’attualità. Prova ne sono le sfilate dedicate alla libertà di stampa, all’ambiente, all’euro e ai messaggi di pace, nate per far riflettere l’opinione pubblica. Perché, come spiega Mariotto, spesso si può dire molto di più con un ago e filo che con tanti discorsi.


L’esperienza di Gattinoni in Oman e Vietnam


“L’Oman – ha aggiunto il presidente di Gattinoni – è un paese veramente meraviglioso, ancora poco conosciuto e in grande evoluzione, che conserva le proprie tradizioni – a differenza di altri paesi degli Emirati dove si va verso un futurismo spropositato – rivalutando e focalizzando l’attenzione su quella che è la sua tradizione. Abbiamo avuto un’accoglienza ottima grazie alla perspicacia e alla testardaggine dell’ambasciatrice italiana, Paola Amadei. Abbiamo fatto una mostra a Mascate, la capitale, e una sfilata di Alta moda: sfilata alla quale sono intervenute la famiglia del sultano e le maggiori personalità omanite. Oltre alla parte mondana, abbiamo avuto modo di fare dei b2b di lavoro in un paese che si sta muovendo a passi da gigante anche per la parte business e commerciale e dove c’è una grandissima attenzione verso tutto quello che viene dall’Italia. L’ambasciata italiana – ribadisce Dominella – ci ha assistito e ha reso possibile questa missione”. Anche ad Hanoi, capitale del Vietnam, “siamo stati accolti benissimo, abbiamo organizzato una mostra sulla storia della moda italiana, partendo dal cinema del Neorealismo e degli anni ‘50”. L’evento, ricorda, “ha avuto oltre 4000 visitatori in una settimana, grazie anche in questo caso all’attenzione che ha avuto l’ambasciatore Lorenzo Angeloni e la sua equipe”.